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Home » Attualità » Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

Le ragazzine avrebbero confessato il delitto compiuto con numerose coltellate. Il corpo di Luise è stato ritrovato in un bosco

Letizia Cini
14 Marzo 2023
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

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Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee: le ragazzine avrebbero confessato il delitto portato a termine sferrando numerose coltellate. Il corpo di Luise è stato ritrovato in un bosco, su un terrapieno vicino a una pista ciclabile vicino a Wildenburg, nella Renania-Palatinato.  Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio, ma alcuni media tedeschi parlano di una vendetta dopo una lite. A causa della loro età, le due ragazzine non sarebbero incriminabili.

Il fatto

Le ragazzine avrebbero confessato il delitto compiuto con numerose coltellate. Il corpo di Luise è stato ritrovato in un bosco
Le ragazzine avrebbero confessato il delitto compiuto con numerose coltellate. Il corpo di Luise è stato ritrovato in un bosco

Luise, 12 anni, era scomparsa sabato scorso. Il suo corpo senza vita, “con numerose ferite da taglio“, è stato ritrovato domenica scorsa in un bosco in Germania. Due giorni dopo, gli inquirenti hanno annunciato che a confessare il delitto sono state due coetanee della bambina, 12 e 13 anni. Il caso sta scioccando l’intero Paese e la comunità di Freudenberg, cittadina sul confine tra il Nordreno-Vestfalia e la Renania-Palatinato. Non una parola sul motivo del crimine, da parte della polizia: “Quello che può essere un movente per dei bambini, potrebbe non essere comprensibile per degli adulti“, ha detto il procuratore di Coblenza, Mario Mannweiler. “Quanto è successo ti toglie il terreno da sotto ai piedi“, ha commentato il ministro presidente del Land, Hendrik Wuest. Ancora più emblematiche le parole di Juergen Sues, vicepresidente della questura locale: “Dopo oltre 40 anni di servizio, questo caso mi lascia senza parole“.

Domenica è stata trovata morta in un bosco
Domenica scorsa Luise è stata trovata morta in un bosco a Freudenberg

Le compagne omicide

Le ragazzine accusate sono così giovani che non potranno neanche essere incriminate. E durante la conferenza stampa degli inquirenti che conducono le indagini sono state date pochissime informazioni. Il procuratore ha sottolineato più volte la delicatezza del caso, proprio a causa dell’età della vittima e delle colpevoli. L’unica cosa confermata finora è che le due giovanissime hanno confessato l’assassinio dopo essere state interrogate ed essere entrate in contraddizione rispetto alle testimonianze di altri abitanti della zona.

Il movente

Secondo un’indiscrezione riportata in serata da Focus, il movente del delitto potrebbe essere una vendetta per una presa in giro di Luise nei confronti di una delle altre bambine. Ma l’unica cosa confermata finora è che le due giovanissime hanno confessato l’assassinio dopo essere state interrogate ed essere entrate in contraddizione rispetto alle testimonianze di altri abitanti della zona. Luise era scomparsa sabato pomeriggio nei pressi della sua città, Freudenberg, non rientrando a casa dopo aver fatto visita a un’amichetta.

Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

Dopo un giorno di ricerche, il cadavere è stato ritrovato in un bosco vicino ad un sentiero per biciclette, al di là del confine con la Renania-Palatinato. Il cadavere è stato scoperto a due chilometri dalla casa della compagna, ma in direzione opposta alla strada che Luise avrebbe dovuto percorrere per tornare dai suoi genitori. Non è chiaro perché le tre bambine si siano trovate in quel bosco e se siano giunte sul posto insieme. L’arma del delitto non è stata ancora rinvenuta, ma solo ipotizzata tramite l’autopsia. Per gli inquirenti non ci sono altre persone sospettate per la morte di Luise e, soprattutto, non si ipotizza alcun coinvolgimento di adulti. Indizi di un delitto sessuale erano stati esclusi dalla polizia già nella giornata di ieri.

Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

Cosa succederà alle giovanissime assassine?

Secondo l’ufficio del pubblico ministero di Coblenza, i bambini di età inferiore ai 14 anni sono generalmente sotto responsabilità penale. La Procura della Repubblica non può sporgere denuncia e non si applicano le consuete sanzioni. Competenti sono invece gli uffici di assistenza ai giovani. Se necessario, possono ordinare misure per l’assistenza educativa. È possibile per le presunte responsabili anche l’alloggio in una struttura psichiatrica infantile e adolescenziale.

Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee

La legge tedesca prevede la possibilità di incriminare un minore a partire dai 14 anni. È quindi già certo che la magistratura non potrà procedere nei confronti delle due bambine accusate di aver ucciso Luise.
Questo non significa, tuttavia, “che ora non verrà fatto nulla“ ha sottolineato il procuratore. “Stiamo mettendo il caso nelle mani delle autorità per i minori“, ha aggiunto il magistrato, spiegando che sono stati mobilitati anche psicologi, psichiatri ed esperti. Le due bambine si troverebbero attualmente in una struttura protetta dell’Ufficio per i minori.

Le due ragazzine conoscevano la vittima

Le due ragazzine – interrogate lunedì scorso alla presenza dei genitori e dei supervisori psicologici dopo dichiarazioni contraddittorie – conoscevano la vittima. Florian Locker, della questura di Coblenza, ha spiegato che si è arrivati a indicarle come possibili autrici del delitto dopo che, durante gli interrogatori, svolti sotto la supervisione psicologica e alla presenza dei genitori, sono emerse diverse contraddizioni. Le due ragazzine hanno, alla fine, ammesso l’omicidio e le loro dichiarazioni sono state confermate da alcune prove. Le autorità hanno spiegato che, in considerazione dell’età delle due giovani, non possono essere forniti dettagli ulteriori sulla modalità dell’omicidio. Le ricerche, anche riguardo all’arma del delitto, proseguono.

Il corpo senza vita di Luise è stato trovato durante una perquisizione su un terrapieno vicino a una pista ciclabile vicino a Wildenburg, nella Renania-Palatinato. Il pubblico ministero ha confermato che il luogo del ritrovamento del cadavere è stato anche teatro del delitto. Secondo la commissione omicidi, l’arma del delitto non è stata ancora trovata. La polizia ha nuovamente perquisito l’area intorno alla scena del crimine con un numeroso contingente. L’ufficio del pubblico ministero di Siegen si occuperà delle ulteriori indagini.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
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Il fatto

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Domenica è stata trovata morta in un bosco
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Le ragazzine accusate sono così giovani che non potranno neanche essere incriminate. E durante la conferenza stampa degli inquirenti che conducono le indagini sono state date pochissime informazioni. Il procuratore ha sottolineato più volte la delicatezza del caso, proprio a causa dell’età della vittima e delle colpevoli. L’unica cosa confermata finora è che le due giovanissime hanno confessato l’assassinio dopo essere state interrogate ed essere entrate in contraddizione rispetto alle testimonianze di altri abitanti della zona.

Il movente

Secondo un’indiscrezione riportata in serata da Focus, il movente del delitto potrebbe essere una vendetta per una presa in giro di Luise nei confronti di una delle altre bambine. Ma l’unica cosa confermata finora è che le due giovanissime hanno confessato l’assassinio dopo essere state interrogate ed essere entrate in contraddizione rispetto alle testimonianze di altri abitanti della zona. Luise era scomparsa sabato pomeriggio nei pressi della sua città, Freudenberg, non rientrando a casa dopo aver fatto visita a un’amichetta.
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Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
Dopo un giorno di ricerche, il cadavere è stato ritrovato in un bosco vicino ad un sentiero per biciclette, al di là del confine con la Renania-Palatinato. Il cadavere è stato scoperto a due chilometri dalla casa della compagna, ma in direzione opposta alla strada che Luise avrebbe dovuto percorrere per tornare dai suoi genitori. Non è chiaro perché le tre bambine si siano trovate in quel bosco e se siano giunte sul posto insieme. L’arma del delitto non è stata ancora rinvenuta, ma solo ipotizzata tramite l’autopsia. Per gli inquirenti non ci sono altre persone sospettate per la morte di Luise e, soprattutto, non si ipotizza alcun coinvolgimento di adulti. Indizi di un delitto sessuale erano stati esclusi dalla polizia già nella giornata di ieri.
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Cosa succederà alle giovanissime assassine?

Secondo l’ufficio del pubblico ministero di Coblenza, i bambini di età inferiore ai 14 anni sono generalmente sotto responsabilità penale. La Procura della Repubblica non può sporgere denuncia e non si applicano le consuete sanzioni. Competenti sono invece gli uffici di assistenza ai giovani. Se necessario, possono ordinare misure per l’assistenza educativa. È possibile per le presunte responsabili anche l’alloggio in una struttura psichiatrica infantile e adolescenziale.
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
Germania sotto shock, dodicenne uccisa da due coetanee
La legge tedesca prevede la possibilità di incriminare un minore a partire dai 14 anni. È quindi già certo che la magistratura non potrà procedere nei confronti delle due bambine accusate di aver ucciso Luise. Questo non significa, tuttavia, “che ora non verrà fatto nulla“ ha sottolineato il procuratore. “Stiamo mettendo il caso nelle mani delle autorità per i minori“, ha aggiunto il magistrato, spiegando che sono stati mobilitati anche psicologi, psichiatri ed esperti. Le due bambine si troverebbero attualmente in una struttura protetta dell’Ufficio per i minori.

Le due ragazzine conoscevano la vittima

Le due ragazzine - interrogate lunedì scorso alla presenza dei genitori e dei supervisori psicologici dopo dichiarazioni contraddittorie - conoscevano la vittima. Florian Locker, della questura di Coblenza, ha spiegato che si è arrivati a indicarle come possibili autrici del delitto dopo che, durante gli interrogatori, svolti sotto la supervisione psicologica e alla presenza dei genitori, sono emerse diverse contraddizioni. Le due ragazzine hanno, alla fine, ammesso l’omicidio e le loro dichiarazioni sono state confermate da alcune prove. Le autorità hanno spiegato che, in considerazione dell’età delle due giovani, non possono essere forniti dettagli ulteriori sulla modalità dell’omicidio. Le ricerche, anche riguardo all’arma del delitto, proseguono. Il corpo senza vita di Luise è stato trovato durante una perquisizione su un terrapieno vicino a una pista ciclabile vicino a Wildenburg, nella Renania-Palatinato. Il pubblico ministero ha confermato che il luogo del ritrovamento del cadavere è stato anche teatro del delitto. Secondo la commissione omicidi, l’arma del delitto non è stata ancora trovata. La polizia ha nuovamente perquisito l’area intorno alla scena del crimine con un numeroso contingente. L’ufficio del pubblico ministero di Siegen si occuperà delle ulteriori indagini.
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