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Home » Attualità » Dolori mestruali, la Spagna apre al congedo: “Possono essere fonte di invalidità temporanea”

Dolori mestruali, la Spagna apre al congedo: “Possono essere fonte di invalidità temporanea”

Dopo l'esempio virtuoso in Francia, il governo spagnolo valuta l’introduzione di permessi per le dipendenti afflitte da dismenorrea: l'Italia è indietro, ma nasce il primo Festival al mondo sulla salute mestruale

Letizia Cini
13 Maggio 2022
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo

Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo

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Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo. Nei giorni scorsi in Francia è partito un esempio virtuoso: in via sperimentale per un anno, il mobilificio Louis tra i benefit per i dipendenti ha incluso il congedo mestruale.

Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo

Un’intera giornata retribuita ogni 30 giorni che le 8 dipendenti dell’azienda possono utilizzare per fermarsi durante i giorni più dolorosi del ciclo. In un’intervista, il direttore generale di Louis Thomas Devineaux ha spiegato che la misura è vantaggiosa per tutti. Non solo per le donne. “Le dipendenti non devono produrre nessun certificato medico e non c’è bisogno di autorizzazioni. In caso di cicli dolorosi basta informare il manager. Lavoriamo in un clima di flessibilità e così evitiamo imprevisti durante la produzione. È importante che nel luogo di lavoro ci siano fiducia e benessere, così facendo speriamo di spingere altre aziende a seguire il nostro esempio”, la motivazione.

Il modello spagnolo

congedo mestruale
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo

È ora la volta della Spagna, che dà a sua volta il buon esempio a livello istituzionale: il segretario di Stato per la parità di genere Angela Rodriguez ha infatti detto la sua: “Se qualcuno ha una malattia con tali sintomi è concessa un’invalidità temporanea: lo stesso dovrebbe valere per il ciclo mestruale – le sue parole – . Nella legge sono previste anche alcune misure per migliorare la salute delle donne durante il ciclo, come l’obbligo per le scuole di fornire assorbenti. Si punta inoltre a rimuovere l’Iva dal prezzo degli assorbenti, andando incontro alle richieste delle donne spagnole. Il governo spagnolo prevede inoltre di ampliare il diritto all’aborto, eliminando l’obbligo che prevede l’accompagnamento dei genitori per chi ha 16 o 17 anni”.

In Spagna il diritto alla salute mestruale sarà uno dei punti principali della riforma della legge sull’aborto: dal congedo per malattia di tre giorni alla formazione di centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. Un segnale che conferma il tentativo da più parti di garantire un diritto alla salute tra i più sottovalutati e spesso negati.

A Tolosa l’azienda francese Labége ha deciso di stabilire una giornata di congedo retribuito per tutte le dipendenti durante il ciclo mestruale. In Spagna la legge sull’aborto ha già una data di approvazione.

La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero

fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati »di prima necessità
Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati ‘di prima necessità’

La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero, ha annunciato che la sua intenzione è quella di portare la riforma della norma al Consiglio dei ministri martedì 17 maggio. Il testo amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia Alberto Ruíz Gallardón. Oltre alla questione dell’interruzione di gravidanza, la norma prevede anche altri importanti novità sui diritti delle donne.

All’interno del testo di legge è previsto anche un ampio capitolo sul diritto alla salute mestruale con misure pensate ad hoc, tra cui il congedo da lavoro per malattia fino a tre giorni e la messa a disposizione “di prodotti igienici”» come modo per “combattere la cosiddetta povertà mestruale“. La riforma prevede dunque il libero accesso ai prodotti igienici per le donne in situazioni di esclusione e l’eliminazione totale dell’Iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto pochi giorni fa la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. E ha aggiunto: «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti».

La situazione italiana

Il “Manuale delle ragazze meravigliose”, pensato da Intimina
Sul ciclo mestruale esiste il “Manuale delle ragazze meravigliose”, pensato da Intimina

Nel nostro Paese la dismenorrea non è riconosciuta come fonte di invalidità, gli assorbenti hanno inoltre un costo elevato troppo con l’Iva al 22%, come se si trattasse di articoli di lusso che le donne acquistano per un capriccio e non perché sono assolutamente necessari: molto stanno facendo le associazioni che si occupano di Tampon Tax Free, perorando la causa degli assorbenti per le studentesse gratuiti nelle scuole e le attiviste per evitare l’obbligo per le ragazze di 16 o 17 anni di essere accompagnate dai genitori quando chiedono la pillola del giorno dopo o quando accedono all’interruzione volontaria di gravidanza.

In Italia il primo Festival al mondo sulla salute mestruale

In Italia, intanto, dal 17 al 19 giugno si terrà il primo festival al mondo dedicato alla salute mestruale: nel paese in cui le istituzioni stentano ancora a riempire le lacune su un tema lasciato troppo ai margini, le realtà associative Promise ed Errante hanno deciso di dare una scossa al dibattito organizzando il primo Festival del Ciclo mestruale nel mondo. Insieme con le autrici del podcast Eva in Rosso faranno di Milano la prima città al mondo in cui per tre giorni (dal 17 al 19 giugno) si cercherà di discutere, riflettere e soprattutto trovare proposte. Il primo in Italia, uno dei pochi al mondo, debutta a Milano (il 17, 18 e 19 giugno al Mare Culturale Urbano, al Nuovo Armenia e a Rob de Matt) il festival del ciclo mestruale, che nasce dagli spunti e dalle sinergie create dal primo podcast in Italia sul tema, Eva in Rosso.

Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo

“Lo abbiamo organizzato – spiegano le organizzatrici su Produzioni dal basso, dove è attiva una campagna di crowdfunding – per inaugurare una nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere“.

Le finalità dell’evento

Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati »di prima necessità

Ai potenziali donatori, le ideatrici del festival domandano: “Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati di prima necessità? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente? Per non dire che circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica”. Ecco il perché di un festival del ciclo mestruale, che sarà “l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e – perché no – divertire! Lo faremo – anticipano gli ideatori – attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set. E parleremo di endometriosi, disturbo disforico premestruale, Tampon Tax, menarca, transfobia, salute e igiene mestruale, impatto ambientale, discriminazione di genere e conflitti (sia quelli privati con il nostro corpo, che quelli al di fuori di noi)”.

Il festival è organizzato da Eva in Rosso insieme a Errante e Promise – due associazioni che si occupano di empowerment femminile – e Studio But Maybe – di grafica e digital design. Di solito ogni donazione su una piattaforma di crowdfunding prevede un gadget. In questo caso, si tratta di una confezione di assorbenti da spedire al confine con l’Ucraina con le carovane umanitarie organizzate da Rob de Matt.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo. Nei giorni scorsi in Francia è partito un esempio virtuoso: in via sperimentale per un anno, il mobilificio Louis tra i benefit per i dipendenti ha incluso il congedo mestruale.
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La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero

fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati »di prima necessità
Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati 'di prima necessità'
La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero, ha annunciato che la sua intenzione è quella di portare la riforma della norma al Consiglio dei ministri martedì 17 maggio. Il testo amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia Alberto Ruíz Gallardón. Oltre alla questione dell’interruzione di gravidanza, la norma prevede anche altri importanti novità sui diritti delle donne. All’interno del testo di legge è previsto anche un ampio capitolo sul diritto alla salute mestruale con misure pensate ad hoc, tra cui il congedo da lavoro per malattia fino a tre giorni e la messa a disposizione "di prodotti igienici"» come modo per "combattere la cosiddetta povertà mestruale". La riforma prevede dunque il libero accesso ai prodotti igienici per le donne in situazioni di esclusione e l’eliminazione totale dell’Iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto pochi giorni fa la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. E ha aggiunto: «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti».

La situazione italiana

Il “Manuale delle ragazze meravigliose”, pensato da Intimina
Sul ciclo mestruale esiste il “Manuale delle ragazze meravigliose”, pensato da Intimina
Nel nostro Paese la dismenorrea non è riconosciuta come fonte di invalidità, gli assorbenti hanno inoltre un costo elevato troppo con l’Iva al 22%, come se si trattasse di articoli di lusso che le donne acquistano per un capriccio e non perché sono assolutamente necessari: molto stanno facendo le associazioni che si occupano di Tampon Tax Free, perorando la causa degli assorbenti per le studentesse gratuiti nelle scuole e le attiviste per evitare l’obbligo per le ragazze di 16 o 17 anni di essere accompagnate dai genitori quando chiedono la pillola del giorno dopo o quando accedono all’interruzione volontaria di gravidanza.

In Italia il primo Festival al mondo sulla salute mestruale

In Italia, intanto, dal 17 al 19 giugno si terrà il primo festival al mondo dedicato alla salute mestruale: nel paese in cui le istituzioni stentano ancora a riempire le lacune su un tema lasciato troppo ai margini, le realtà associative Promise ed Errante hanno deciso di dare una scossa al dibattito organizzando il primo Festival del Ciclo mestruale nel mondo. Insieme con le autrici del podcast Eva in Rosso faranno di Milano la prima città al mondo in cui per tre giorni (dal 17 al 19 giugno) si cercherà di discutere, riflettere e soprattutto trovare proposte. Il primo in Italia, uno dei pochi al mondo, debutta a Milano (il 17, 18 e 19 giugno al Mare Culturale Urbano, al Nuovo Armenia e a Rob de Matt) il festival del ciclo mestruale, che nasce dagli spunti e dalle sinergie create dal primo podcast in Italia sul tema, Eva in Rosso.
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
“Lo abbiamo organizzato - spiegano le organizzatrici su Produzioni dal basso, dove è attiva una campagna di crowdfunding - per inaugurare una nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere“.

Le finalità dell'evento

Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati »di prima necessità
Ai potenziali donatori, le ideatrici del festival domandano: “Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati di prima necessità? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente? Per non dire che circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica". Ecco il perché di un festival del ciclo mestruale, che sarà "l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e - perché no - divertire! Lo faremo - anticipano gli ideatori - attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set. E parleremo di endometriosi, disturbo disforico premestruale, Tampon Tax, menarca, transfobia, salute e igiene mestruale, impatto ambientale, discriminazione di genere e conflitti (sia quelli privati con il nostro corpo, che quelli al di fuori di noi)". Il festival è organizzato da Eva in Rosso insieme a Errante e Promise - due associazioni che si occupano di empowerment femminile - e Studio But Maybe - di grafica e digital design. Di solito ogni donazione su una piattaforma di crowdfunding prevede un gadget. In questo caso, si tratta di una confezione di assorbenti da spedire al confine con l’Ucraina con le carovane umanitarie organizzate da Rob de Matt.
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