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Home » Attualità » Protagoniste in sanità, una community per superare il gender gap e far esprimere alle donne il loro potenziale

Protagoniste in sanità, una community per superare il gender gap e far esprimere alle donne il loro potenziale

Uno spazio in cui condividere, originare e creare prospettive nuove per rendere migliore il sistema socio-sanitario italiano: nato appena anno fa, ha già riunito un migliaio di professioniste.

Caterina Ceccuti
12 Maggio 2022
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Uno spazio in cui condividere, originare e creare prospettive nuove per rendere migliore il sistema socio-sanitario italiano. Uno spazio fatto di donne impegnate nella società, a vari livelli e su diversi fronti, ma con un unico obiettivo comune: cambiare mentalità e modus operandi nel nostro Paese, partendo dalla Sanità.

“Protagoniste in sanità” è una Community di cervelli al femminile che contribuiscono alla creazione di eventi e contenuti, simile ad un’officina di analisi di problemi semplici o complessi, di formazione, informazione, crescita personale e professionale, scambio di esperienze, idee e progettualità. Qui i problemi si discutono e si cercano soluzioni concrete, nei numerosi eventi in remoto e in presenza che gli organizzatori hanno studiato per rendere possibile il movimento di questa macchina femminile articolata su tutto il territorio nazionale, che da appena un anno a questa parte ha già riunito un migliaio di professioniste. “Donne protagoniste vuole favorire uno scambio tra le donne che aspirano a rendere migliore il sistema socio-sanitario italiano – puntualizzano gli organizzatori – e tra queste e tutti i soggetti che, condividendone finalità e valori, sostengono la Community stessa. Fare rete tra donne è la base del progetto, nato con l’intento di creare occasioni di confronto e di formazione di un pensiero coeso su come e quanto il mondo socio-sanitario debba cambiare, sempre nel rispetto di valori come condivisione, ascolto, equità, sostenibilità ambientale e nell’intento di saper immaginare il futuro”.

Protagoniste in sanità, una community per superare il gender gap e far esprimere alle donne il loro potenziale
Protagoniste in sanità, una community per superare il gender gap e far esprimere alle donne il loro potenziale

Più che una semplice mission sembra un vero e proprio manifesto quello promosso dalla Community, che a giudicare dal semplice programma di eventi in ponte per il 2022 è destinato a far parlare di sé, e soprattutto delle sue protagoniste. “Vogliamo valorizzare la donna sia nella sfera personale, con percorsi di salute su misura, sia in quella professionale con percorsi mirati di empowerment, sviluppo di talenti al femminile e monitoraggio con indicatori delle performance nelle aziende sanitarie”.

Ben strutturata, la Community è diffusa su tutto il territorio nazionale, con responsabili territoriali e di area tematica che si interfacciano con la Coordinatrice e con il Board Scientifico, per tradurre le strategie di sviluppo della Community stessa in gruppi di lavoro e progetti concreti.

Un’occhiata veloce al calendario dei prossimi incontri: a Bologna, giovedì 23 e venerdì 24 giugno si svolgerà la “Convention di Donne protagoniste in Sanità”; il 6 e 7 ottobre prossimi ci spostiamo a Firenze per il “Forum Sistema Salute”; a novembre i tavoli di lavoro condivisi e a dicembre -come d’altronde è già stato fatto nel 2021- la presentazione dei lavori prodotti in Parlamento. Poi, ogni mese, un paio di “Caffé tra protagoniste” (incontri da remoto informali ma costruttivi), presentazioni di libri, celebrazioni di ricorrenze.

Coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale AUSL di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana
Coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale Ausl di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana

La coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale Ausl di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana: una vita trascorsa al timone delle aziende sanitarie in un periodo di grandi cambiamenti, già insignita del premio “Bollini Rosa” destinato alle strutture ospedaliere italiane ‘a misura di donna’, una propensione spiccata per le sfide. Calamai è stata chiamata di recente a far parte del tavolo tecnico del ministero della Sanità per la valorizzazione delle professionalità femminili.

Come sono stati i primi passi di questa nuova ‘avventura’?
Siamo partite in 100 protagoniste – sottolinea la Coordinatrice – ma la situazione è presto esplosa perché una volta realizzato il sito protagoniste.it subito hanno iniziato a scriverci medici e infermiere per offrire la propria candidatura. E non solo loro, anche giornaliste e comunicatrici impegnate nel mondo della salute, molte delle quali rivestono ruoli di vertice”.
Il progetto era nato da un’idea di Monica Calamai che Koncept, agenzia fiorentina specializzata in eventi innovativi, ha subito supportato. E negli uffici della Koncept è Monica Milani, curiosamente lo stesso nome, ad essersi assunta la responsabilità della macchina organizzativa.

Quali sono stati le iniziative per consolidare il lavoro della Community?
“Durante il primo anno – tira le fila Milani – abbiamo organizzato 2 webinar esplicativi e 25 tavoli online, diretti ogni volta da una facilitatrice esperta. Si discuteva di ambiente, governance, malattie rare ecc. I risultati sono poi stati tutti elaborati per partecipare alla prima Convention delle Donne Protagoniste in Sanità, che si è svolta all’Ospedale Rizzoli di Bologna, con tutti i disagi imposti dalle restrizioni dovute alla pandemia. Erano presenti 6 tavoli di lavoro, più uno trasversale in cui si parlava del regolamento. Sui tavoli di lavoro sono stati presentati in concreto i risultati di quelli che erano stati i precedenti incontri online, con descrizione degli obiettivi e proposte di risoluzione delle varie problematiche. È stato infine elaborato un documento da presentare alle Istituzioni, che nel dicembre del 2021 è stato portato all’attenzione del Senato”.

Toccherà alla Coordinatrice, Monica Calamai, aprire alla fine di giugno la seconda Convention. Dopo il suo intervento seguiranno quelli del Sottosegretario di Stato per la Salute Pierpaolo Sileri e del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Atteso il saluto del sindaco della città,Matteo Lepore.
Si preannuncia un appuntamento di alto profilo e dai risultati concreti.

Cosa prevede il programma della due giorni bolognese?
“Il nostro scopo primario – dice Monica Calamai – è quello di studiare soluzioni e ottenere risultati concreti sulle questioni della salute femminile e della violenza di genere. Ci saranno tavoli di lavoro su molti argomenti, dalle neuroscienze alle malattie croniche, dal ruolo delle associazioni dei pazienti e dei cittadini alle carriere al femminile. Si parlerà anche di sviluppo dell’assistenza nel territorio, tema strategico per le famiglie.
Parteciperanno esperti, rappresentanti delle istituzioni, manager. Protagoniste anche le imprese, sul tema degli investimenti tra pubblico e privato. Altro focus sarà “l’energia delle donne”, un gioco di parole per coniugare l’energia caratteriale che contraddistingue il genere femminile con quella che muove il mondo reale, nell’ottica di pensare ospedali intelligenti a basso impatto ambientale, e progetti di risparmio energetico ed economico per tutti. Affronteremo inoltre il tema La prevenzione è donna, con particolare attenzione ai vaccini”.

gender pay gap-parlamento eu
Il premio Donna in Sanità 2022 è rivolto alle imprese private e pubbliche (compresi Ospedali e Regioni) che si siano impegnate per colmare il così detto gender gap

Per l’occasione è stato organizzato il premio Donna in Sanità 2022 rivolto alle imprese private e pubbliche (compresi Ospedali e Regioni) che abbiano attivato percorsi di salute per le donne o che si siano impegnate per colmare il così detto gender gap. Saranno premiate le migliori realtà che abbiano avviato progetti volti al superamento delle discriminazioni culturali e che abbiano saputo prendersi cura anche della salute e del benessere della donna, quale figura centrale all’interno della famiglia e della comunità. In particolare, il premio intende dare valore a organizzazioni pubbliche e private che dimostrino l’avvio di comprovati percorsi di promozione delle pari opportunità a livello aziendale, o che abbiano attivato percorsi di salute ad hoc per la donna.
Tutte le info: www.protagoniste.it, www.koncept.it, [email protected]

 

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Uno spazio in cui condividere, originare e creare prospettive nuove per rendere migliore il sistema socio-sanitario italiano. Uno spazio fatto di donne impegnate nella società, a vari livelli e su diversi fronti, ma con un unico obiettivo comune: cambiare mentalità e modus operandi nel nostro Paese, partendo dalla Sanità. "Protagoniste in sanità" è una Community di cervelli al femminile che contribuiscono alla creazione di eventi e contenuti, simile ad un’officina di analisi di problemi semplici o complessi, di formazione, informazione, crescita personale e professionale, scambio di esperienze, idee e progettualità. Qui i problemi si discutono e si cercano soluzioni concrete, nei numerosi eventi in remoto e in presenza che gli organizzatori hanno studiato per rendere possibile il movimento di questa macchina femminile articolata su tutto il territorio nazionale, che da appena un anno a questa parte ha già riunito un migliaio di professioniste. “Donne protagoniste vuole favorire uno scambio tra le donne che aspirano a rendere migliore il sistema socio-sanitario italiano - puntualizzano gli organizzatori - e tra queste e tutti i soggetti che, condividendone finalità e valori, sostengono la Community stessa. Fare rete tra donne è la base del progetto, nato con l’intento di creare occasioni di confronto e di formazione di un pensiero coeso su come e quanto il mondo socio-sanitario debba cambiare, sempre nel rispetto di valori come condivisione, ascolto, equità, sostenibilità ambientale e nell’intento di saper immaginare il futuro”.
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Coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale AUSL di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana
Coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale Ausl di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana
La coordinatrice della Community è Monica Calamai, direttrice generale Ausl di Ferrara, già impegnata con lo stesso ruolo nella sanità della Regione Toscana: una vita trascorsa al timone delle aziende sanitarie in un periodo di grandi cambiamenti, già insignita del premio “Bollini Rosa” destinato alle strutture ospedaliere italiane ‘a misura di donna’, una propensione spiccata per le sfide. Calamai è stata chiamata di recente a far parte del tavolo tecnico del ministero della Sanità per la valorizzazione delle professionalità femminili. Come sono stati i primi passi di questa nuova ‘avventura’? Siamo partite in 100 protagoniste – sottolinea la Coordinatrice - ma la situazione è presto esplosa perché una volta realizzato il sito protagoniste.it subito hanno iniziato a scriverci medici e infermiere per offrire la propria candidatura. E non solo loro, anche giornaliste e comunicatrici impegnate nel mondo della salute, molte delle quali rivestono ruoli di vertice”. Il progetto era nato da un’idea di Monica Calamai che Koncept, agenzia fiorentina specializzata in eventi innovativi, ha subito supportato. E negli uffici della Koncept è Monica Milani, curiosamente lo stesso nome, ad essersi assunta la responsabilità della macchina organizzativa. Quali sono stati le iniziative per consolidare il lavoro della Community? “Durante il primo anno – tira le fila Milani - abbiamo organizzato 2 webinar esplicativi e 25 tavoli online, diretti ogni volta da una facilitatrice esperta. Si discuteva di ambiente, governance, malattie rare ecc. I risultati sono poi stati tutti elaborati per partecipare alla prima Convention delle Donne Protagoniste in Sanità, che si è svolta all'Ospedale Rizzoli di Bologna, con tutti i disagi imposti dalle restrizioni dovute alla pandemia. Erano presenti 6 tavoli di lavoro, più uno trasversale in cui si parlava del regolamento. Sui tavoli di lavoro sono stati presentati in concreto i risultati di quelli che erano stati i precedenti incontri online, con descrizione degli obiettivi e proposte di risoluzione delle varie problematiche. È stato infine elaborato un documento da presentare alle Istituzioni, che nel dicembre del 2021 è stato portato all'attenzione del Senato”. Toccherà alla Coordinatrice, Monica Calamai, aprire alla fine di giugno la seconda Convention. Dopo il suo intervento seguiranno quelli del Sottosegretario di Stato per la Salute Pierpaolo Sileri e del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Atteso il saluto del sindaco della città,Matteo Lepore. Si preannuncia un appuntamento di alto profilo e dai risultati concreti. Cosa prevede il programma della due giorni bolognese? “Il nostro scopo primario – dice Monica Calamai - è quello di studiare soluzioni e ottenere risultati concreti sulle questioni della salute femminile e della violenza di genere. Ci saranno tavoli di lavoro su molti argomenti, dalle neuroscienze alle malattie croniche, dal ruolo delle associazioni dei pazienti e dei cittadini alle carriere al femminile. Si parlerà anche di sviluppo dell’assistenza nel territorio, tema strategico per le famiglie. Parteciperanno esperti, rappresentanti delle istituzioni, manager. Protagoniste anche le imprese, sul tema degli investimenti tra pubblico e privato. Altro focus sarà “l'energia delle donne”, un gioco di parole per coniugare l'energia caratteriale che contraddistingue il genere femminile con quella che muove il mondo reale, nell'ottica di pensare ospedali intelligenti a basso impatto ambientale, e progetti di risparmio energetico ed economico per tutti. Affronteremo inoltre il tema La prevenzione è donna, con particolare attenzione ai vaccini”.
gender pay gap-parlamento eu
Il premio Donna in Sanità 2022 è rivolto alle imprese private e pubbliche (compresi Ospedali e Regioni) che si siano impegnate per colmare il così detto gender gap
Per l’occasione è stato organizzato il premio Donna in Sanità 2022 rivolto alle imprese private e pubbliche (compresi Ospedali e Regioni) che abbiano attivato percorsi di salute per le donne o che si siano impegnate per colmare il così detto gender gap. Saranno premiate le migliori realtà che abbiano avviato progetti volti al superamento delle discriminazioni culturali e che abbiano saputo prendersi cura anche della salute e del benessere della donna, quale figura centrale all’interno della famiglia e della comunità. In particolare, il premio intende dare valore a organizzazioni pubbliche e private che dimostrino l’avvio di comprovati percorsi di promozione delle pari opportunità a livello aziendale, o che abbiano attivato percorsi di salute ad hoc per la donna. Tutte le info: www.protagoniste.it, www.koncept.it, [email protected]  
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