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Home » Attualità » Dostoevskij, la Università Bicocca di Milano cancella il corso di Paolo Nori. Poi fa dietrofront: “La lezione si farà”

Dostoevskij, la Università Bicocca di Milano cancella il corso di Paolo Nori. Poi fa dietrofront: “La lezione si farà”

Lo scrittore e docente aveva ricevuto una mail dall'ateneo: "Caro professore, per evitare polemiche rimandiamo il percorso di studi su Dostoevskij". Poi, dopo la bufera, l'Università ha fatto marcia indietro: "Il corso si terrà e la rettrice incontrerà Paolo Nori"

Remy Morandi
2 Marzo 2022
Paolo Nori Università Bicocca Milano

Paolo Nori Università Bicocca Milano

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Alla fine il corso di Paolo Nori su Dostoevskij si farà. L’Università di Milano-Bicocca ha infatti comunicato che la lezione dello scrittore 58enne “si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati”. Il dietrofront dell’ateneo si è reso necessario in seguito alla polemica creatasi per la decisione della stessa Università di sospendere, data la guerra in corso in Ucraina, il corso sull’autore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Lo stesso scrittore Paolo Nori aveva infatti reso noto con una diretta su Instagram quanto comunicatogli dall’ateneo: “Ho ricevuto questa mail che dice: caro professore, il pro-rettore alla didattica mi ha comunicato la decisione presa con la rettrice di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione”. “Non solo essere un russo vivente oggi è una colpa in Italia – ha commentato lo stesso Nori, trattenendo a stento le lacrime nel video -, anche essere un russo morto”.

Qui Paolo Nori racconta come la Bicocca gli abbia annullato un suo corso su Dostoevskij «per evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione». Una roba tanto stupida e grave da superare le french fries rinominate freedom fries dopo l’11/9. pic.twitter.com/uLjxSkGcIe

— Paolo Mossetti (@paolomossetti) March 1, 2022

Il video su Instagram e la lettera dell’ateneo: “Caro professore…”

Ma ricostruiamo quanto accaduto. Martedì sera lo scrittore Paolo Nori, 58 anni di Parma, docente al Dipartimento di studi umanistici e specializzato in traduzione editoriale della saggistica russa, condivide con una diretta su Instagram quanto gli era accaduto. Il docente, autore di una cinquantina di romanzi, riceve una mail dall’Università di Milano-Bicocca: “Caro professore – legge la lettera su Instagram lo stesso Nori -, questa mattina il pro-rettore alla didattica mi ha comunicato la decisione, presa con la rettrice, di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto in te, in quanto momento di forte tensione”.

Il commento di Nori: “Ridicolo che l’Università proibisca il corso”

Dopo aver letto la comunicazione dell’ateneo, il professore, visibilmente scoraggiato e dispiaciuto per la decisione dell’Università, si lascia andare a un commento, trattenendo a stento le lacrime nella diretta su Instagram: “Ecco io… Censurare un corso… Non solo essere un russo vivente è una colpa oggi in Italia, anche essere un russo morto che quando era vivo nel 1849 è stato condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita”. E aggiunge una riflessione: “Quello che sta succedendo in Ucraina è una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci. Quello che sta succedendo di conseguenza in Italia, molte, non tutte, ma queste cose qua sono cose ridicole. Una università italiana che proibisce un corso su Dostoevskij per la situazione. È una cosa che io non credo… che non ci credevo… Quando io ho letto questa mail non ci credevo. È una cosa che non ha… Cioè, secondo me si dovrebbe parlare di più di Dostoevskij in questi giorni”.

 

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Un post condiviso da paolo nori (@paolo.nori)

La reazione sui social: “Un tripudio di ignoranza”

Il video dello scrittore e docente ha immediatamente scatenato la reazione dei suoi alunni e follower sui social. Tutti concordi nel sostenere la posizione dello scrittore e nel ripudiare la decisione dell’ateneo. “Ridicolo e incredibile, ‘per evitare polemiche’ poi? Forse per evitare quelle infondate”, si legge nei commenti al video su Instagram. “Per fortuna Dostoevskij sopravviverà a tutta questa stupidità”, commentano. E ancora: “Ormai è un tripudio di ignoranza, forse dovremmo avere più paura di questa che della guerra. Ci vogliono ignoranti e non pensanti, solo così non potremmo essere pericolosi”.

I politici intervengono: “Ma stiamo scherzando?”

La polemica si allarga. Intervengono anche i politici su quanto accaduto. Il deputato Pier Luigi Bersani scrive su Twitter: “Ma davvero è stato annullato a Paolo Nori un percorso didattico su Dostoevskij in ragione della ‘delicatezza’ del momento? Ma stiamo scherzando?”. Segue il commento del leader di Italia Viva Matteo Renzi: “L’Università Bicocca di Milano avrebbe bloccato una serie di lezioni su Dostoevskij di Paolo Nori. Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in Università servono maestri, non burocrati incapaci”.

Il dietrofront dell’ateneo: “Il corso si terrà”

La bufera sollevatasi mercoledì mattina ha costretto l’ateneo a fare dietrofront. “L’Università di Milano-Bicocca – viene annunciato in un comunicato diffuso anche su Twitter – è un ateneo aperto al dialogo e all’ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all’escalation del conflitto. Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all’interno dei percorsi Bbetween writing, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L’ateneo conferma che tale corso di terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell’Ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione”.

Il comunicato dell’Università di Milano-Bicocca: “Il corso di Paolo Nori si terrà”

Annullato al Teatro Govi di Genova l’evento per Dostoevskij

A Genova fa discutere la scelta del Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto di annullare l’evento per i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij previsto nei prossimi giorni. La direzione del teatro ha infatti deciso di non ospitare il Terzo Festival internazionale di musica e letteratura russa come presa di posizione contro la guerra in Ucraina. “Tra gli organizzatori – si legge sulla pagina Facebook del Teatro – spicca il Consolato Russo, ed è contro ciò che esso rappresenta politicamente che va la nostra iniziativa, non certo verso gli artisti che si sono dimostrati comprensivi nei nostri confronti e che speriamo di poter ospitare appena la situazione dovesse migliorare”. Il Teatro Govi, prosegue la direzione, è un “luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole. Siamo consapevoli che essere di nazionalità russa non significhi automaticamente essere guerrafondai e siamo consapevoli che in una guerra a soffrire siano i popoli di tutte le fazioni coinvolte, ma in questo terribile clima mondiale preferiamo prendere una posizione netta, nella speranza che si ritorni alla Pace nel più breve tempo possibile”, concludono.

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Alla fine il corso di Paolo Nori su Dostoevskij si farà. L'Università di Milano-Bicocca ha infatti comunicato che la lezione dello scrittore 58enne "si terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati". Il dietrofront dell'ateneo si è reso necessario in seguito alla polemica creatasi per la decisione della stessa Università di sospendere, data la guerra in corso in Ucraina, il corso sull'autore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Lo stesso scrittore Paolo Nori aveva infatti reso noto con una diretta su Instagram quanto comunicatogli dall'ateneo: "Ho ricevuto questa mail che dice: caro professore, il pro-rettore alla didattica mi ha comunicato la decisione presa con la rettrice di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione". "Non solo essere un russo vivente oggi è una colpa in Italia - ha commentato lo stesso Nori, trattenendo a stento le lacrime nel video -, anche essere un russo morto".

Qui Paolo Nori racconta come la Bicocca gli abbia annullato un suo corso su Dostoevskij «per evitare ogni forma di polemica in quanto momento di forte tensione». Una roba tanto stupida e grave da superare le french fries rinominate freedom fries dopo l'11/9. pic.twitter.com/uLjxSkGcIe

— Paolo Mossetti (@paolomossetti) March 1, 2022

Il video su Instagram e la lettera dell'ateneo: "Caro professore..."

Ma ricostruiamo quanto accaduto. Martedì sera lo scrittore Paolo Nori, 58 anni di Parma, docente al Dipartimento di studi umanistici e specializzato in traduzione editoriale della saggistica russa, condivide con una diretta su Instagram quanto gli era accaduto. Il docente, autore di una cinquantina di romanzi, riceve una mail dall'Università di Milano-Bicocca: "Caro professore - legge la lettera su Instagram lo stesso Nori -, questa mattina il pro-rettore alla didattica mi ha comunicato la decisione, presa con la rettrice, di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è quello di evitare ogni forma di polemica, soprattutto in te, in quanto momento di forte tensione".

Il commento di Nori: "Ridicolo che l'Università proibisca il corso"

Dopo aver letto la comunicazione dell'ateneo, il professore, visibilmente scoraggiato e dispiaciuto per la decisione dell'Università, si lascia andare a un commento, trattenendo a stento le lacrime nella diretta su Instagram: "Ecco io... Censurare un corso... Non solo essere un russo vivente è una colpa oggi in Italia, anche essere un russo morto che quando era vivo nel 1849 è stato condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita". E aggiunge una riflessione: "Quello che sta succedendo in Ucraina è una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci. Quello che sta succedendo di conseguenza in Italia, molte, non tutte, ma queste cose qua sono cose ridicole. Una università italiana che proibisce un corso su Dostoevskij per la situazione. È una cosa che io non credo... che non ci credevo... Quando io ho letto questa mail non ci credevo. È una cosa che non ha... Cioè, secondo me si dovrebbe parlare di più di Dostoevskij in questi giorni".
 
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Un post condiviso da paolo nori (@paolo.nori)

La reazione sui social: "Un tripudio di ignoranza"

Il video dello scrittore e docente ha immediatamente scatenato la reazione dei suoi alunni e follower sui social. Tutti concordi nel sostenere la posizione dello scrittore e nel ripudiare la decisione dell'ateneo. "Ridicolo e incredibile, 'per evitare polemiche' poi? Forse per evitare quelle infondate", si legge nei commenti al video su Instagram. "Per fortuna Dostoevskij sopravviverà a tutta questa stupidità", commentano. E ancora: "Ormai è un tripudio di ignoranza, forse dovremmo avere più paura di questa che della guerra. Ci vogliono ignoranti e non pensanti, solo così non potremmo essere pericolosi".

I politici intervengono: "Ma stiamo scherzando?"

La polemica si allarga. Intervengono anche i politici su quanto accaduto. Il deputato Pier Luigi Bersani scrive su Twitter: "Ma davvero è stato annullato a Paolo Nori un percorso didattico su Dostoevskij in ragione della 'delicatezza' del momento? Ma stiamo scherzando?". Segue il commento del leader di Italia Viva Matteo Renzi: "L'Università Bicocca di Milano avrebbe bloccato una serie di lezioni su Dostoevskij di Paolo Nori. Proibire di studiare Dostoevskij contro Putin significa essere folli. In questo tempo bisogna studiare di più, non di meno: in Università servono maestri, non burocrati incapaci".

Il dietrofront dell'ateneo: "Il corso si terrà"

La bufera sollevatasi mercoledì mattina ha costretto l'ateneo a fare dietrofront. "L'Università di Milano-Bicocca - viene annunciato in un comunicato diffuso anche su Twitter - è un ateneo aperto al dialogo e all'ascolto anche in questo periodo molto difficile che ci vede sgomenti di fronte all'escalation del conflitto. Il corso dello scrittore Paolo Nori si inserisce all'interno dei percorsi Bbetween writing, percorsi rivolti a studenti e alla cittadinanza che mirano a sviluppare competenze trasversali attraverso forme di scrittura. L'ateneo conferma che tale corso di terrà nei giorni stabiliti e tratterà i contenuti già concordati con lo scrittore. Inoltre, la rettrice dell'Ateneo incontrerà Paolo Nori la prossima settimana per un momento di riflessione".
Il comunicato dell'Università di Milano-Bicocca: "Il corso di Paolo Nori si terrà"

Annullato al Teatro Govi di Genova l'evento per Dostoevskij

A Genova fa discutere la scelta del Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto di annullare l'evento per i 200 anni dalla nascita di Dostoevskij previsto nei prossimi giorni. La direzione del teatro ha infatti deciso di non ospitare il Terzo Festival internazionale di musica e letteratura russa come presa di posizione contro la guerra in Ucraina. "Tra gli organizzatori - si legge sulla pagina Facebook del Teatro - spicca il Consolato Russo, ed è contro ciò che esso rappresenta politicamente che va la nostra iniziativa, non certo verso gli artisti che si sono dimostrati comprensivi nei nostri confronti e che speriamo di poter ospitare appena la situazione dovesse migliorare". Il Teatro Govi, prosegue la direzione, è un "luogo di cultura, pace e speranza che non vuole aprirsi a chi preferisce le bombe alle parole. Siamo consapevoli che essere di nazionalità russa non significhi automaticamente essere guerrafondai e siamo consapevoli che in una guerra a soffrire siano i popoli di tutte le fazioni coinvolte, ma in questo terribile clima mondiale preferiamo prendere una posizione netta, nella speranza che si ritorni alla Pace nel più breve tempo possibile", concludono.
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