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Educazione sessuale ai bambini della scuola elementare. Pro Vita: "Basta ideologie gender"

di MARIANNA GRAZI -
27 maggio 2022
educazione-sessuale

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In una scuola elementare di Ceresara, Mantova, arriva un progetto dedicato all'educazione sessuale. L'istituto ha infatti organizzato per il prossimo 31 maggio l'incontro con uno psicologo che risponderà alle domande degli alunni di quinta sulla sessualità e l’affettività. Ma l’associazione Pro Vita famiglie non ci sta e ne ha già richiesto l'annullamento, sostenendo che si tratta dell'ennesimo tentativo di infiltrazione nelle scuole italiane dei più estremi sostenitori delle "ideologie gender".

L'educazione sessuale a scuola

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La seconda pagina della circolare sul progetto di educazione sessuale nella scuola elementare di Ceresara (Orizzonte Scuola)

Parlare agli alunni di quinta elementare di sessualità e di affettività e farlo attraverso le questioni che gli stessi bambini potranno sollevare con lo psicologo che, il 31 maggio prossimo, sarà a loro disposizione a scuola per trattare insieme questi delicati argomenti. È il progetto messo in piedi dall’istituto comprensivo di Ceresara, piccolo comune nel mantovano, con tanto di circolare sul programma dell'incontro. Nella seconda pagina del documento si leggono le possibili tematiche da affrontare (attraverso domande anonime degli studenti) insieme all'esperto: tra queste sono elencate anche l’omosessualità, l'aborto e il piacere sessuale, argomenti che hanno scatenato la polemica. Anche se, come riporta l’ANSA, la preside Anna Raccuia ha voluto precisare: "Nei giorni scorsi ha fatto un incontro con i genitori e nessuno ha posto obiezioni. Visto che l’adesione è libera, i genitori possono anche non iscrivere i loro figli. Noi vogliamo solo dare un’educazione scientifica e non ideologica ai nostri ragazzi". La dirigente scolastica ha anche ricordato che questi progetti sono previsti a livello nazionale dal ministero e che erano stati bloccati dalla pandemia di Covid-19 ma non cancellati.

La protesta: "No all'ideologia gender a scuola"

Ma è bastato solo far uscire la notizia di questo progetto che è montata la protesta. L'ennesima, ci sarebbe da dire, dopo quelle provocate dal Ddl Zan e dalla proposta di introduzione a scuola di giornate (come la recente dedicata alla lotta all'omotransfobia) dedicate ad affrontare temi legati alla sfera sessuale. A prendere l'iniziativa è stata l’associazione Pro Vita famiglie, che ne ha chiesto l'immediato annullamento manifestando il proprio dissenso contro le cosiddette "ideologie gender nelle scuole".
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Le associazioni Pro Vita e il sottosegretario all'Istruzione Sasso protestano: "Non portare ideologie gender nelle scuole"

Ma sulla questione è intervenuto anche il Sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso che, dopo aver incontrato le associazioni, ha annunciato di stare lavorando per impedire gli incontri. "Condivido con loro (i membri di Pro Vita, ndr) la preoccupazione per i ripetuti tentativi di infiltrazione che le scuole italiane stanno subendo da parte dei più estremi sostenitori delle ideologie gender - dice in una nota inviata a Orizzonte Scuola -. Le forzature sull’attivazione delle carriere alias che mi vengono segnalate quotidianamente sono, purtroppo, solo la coda di un fenomeno attivo da tempo, che mira a confondere le idee ai nostri studenti, perfino quelli in tenera età, in modo da convincerli a percepirsi non più come maschi e femmine ma come sessualmente fluidi". "Siamo di fronte a un modo di agire inaccettabile da parte di questi massimalisti delle teorie di genere, che molto spesso si giovano dell’appoggio più o meno consapevole di alcuni dirigenti scolastici. Proprio in queste ore sono al lavoro per impedire che in una scuola di Mantova a bambini di 9-10 anni vengano proposte lezioni (di educazione sessuale) - continua il Sottosegretario -. Si vuole turbare la serenità di alunne e alunni piccolissimi con temi assolutamente inadeguati, tanto che gli stessi insegnanti si sono tirati indietro rispetto alla circolare diffusa dalla scuola. Un’operazione – conclude Sasso – portata avanti in spregio del buon senso e del patto educativo tra scuola e famiglie".