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Home » Attualità » L’Eredità delle donne, tra le ospiti Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times

L’Eredità delle donne, tra le ospiti Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times

Domenica ultimo giorno del festival diretto da Serena Dandini: in calendario incontri con direttrici d’orchestra, scrittrici, filosofe, ex procuratrici e politiche

Olga Mugnaini
22 Ottobre 2022
https://luce.lanazione.it/attualita/eredita-donne-jill-abramson-times-programma-domenica/

https://luce.lanazione.it/attualita/eredita-donne-jill-abramson-times-programma-domenica/

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Jill Abramson non è solo una elegante signora americana, o una giornalista seria e competente. Non è solo l’ex direttrice del New York Times, uno dei quotidiani più autorevoli del mondo. Jill Abramson (classe 1954) è il primo direttore donna nei 160 anni di storia della granitica testata americana. Un primato assoluto, in un paese come gli Stati Uniti dove il Times è una sorta di religione. Ed è proprio lei – newyorchese 68enne – uno dei due protagonisti principali dell’Eredità delle donne organizzato a Firenze da Serena Dandini (sabato 22 ottobre alle 15, nell’ambito del Festival giunto alla quinta edizione (tutti gli appuntamenti in diretta streaming www.ereditadelledonne.eu). Jill Abramson, autrice del volume Mercanti di verità (Sellerio) ha partecipato all’incontro nella Sala Festa della Manifattura Tabacchi, dal titolo “Incrociare le armi“.  Nel suo libro la giornalista ha affrontato la questione presente e futuro dell’informazione, a partire dalla carta contro il digitale, ma anche la televisione contro il web e la voce stentorea dell’editoria tradizionale contro il coro dissonante dei social.

Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni

Il Governo ha giurato, è in carica. “Serviremo l’Italia con orgoglio, ora subito al lavoro“, le parole di Giorgia Meloni

“Mi auguro e spero che Giorgia Meloni si circondi di donne. Il cerchio magico per ora è un muro di cravatte, però è ancora tutto da vedere. Il successo di una donna si vede quando dietro di lei c’è un gruppo di donne. Io penso, spero e mi auguro che voglia aprire ad una ‘sorellanza’“, l’auspicio lanciato da Serena Dandini alla vigilia della quinta edizione dell’Eredità delle donne. Il suo festival, che prosegue fino a domani a Firenze, coincide col varo del primo governo a guida femminile, ma con solo sette ministre, di cui solo tre con “portafoglio“. “L’ascesa di Giorgia Meloni è simbolica e importante – aveva detto la Dandini –. È una donna che va ammirata per la forza con cui è riuscita a portare avanti una leadership in un ambiente, quello di destra, realmente maschilista come valori. È anche un bell’insegnamento per le donne di sinistra che a volte sono un po’ addormentate da un femminismo paternalista, che fa loro credere ad una parità ma che poi, quando escono dal ‘tetto di cristallo’, vengono rimesse giù”.

Lei, in ogni caso, di donne ne porta tante sul palcoscenico del suo festival dedicato all’empowerment e alle competenze femminili. Donne regine di pace, che della guerra sono testimoni sul campo e negoziatrici per la risoluzione di conflitti. Se ne è parllato durante il primo incontro pomeridiano di sabato alla Manifattura Tabacchi durante l’incontro dal titolo Incrociare le armi . A seguire, il racconto di Maria Sole Aliotta, Employer Branding, Capability Acquisition & Development, Diversity & Inclusion Atlantia, che ha presentato il progetto “Atlantia4Ukraine”, summer camp nell’area verde di Villa Fassini a Roma per mamme e bambini ucraini rifugiati in Italia. Quindi appuntamento in esclusiva italiana con Taina Tervonen, documentarista e autrice de “Le scavatrici di fosse” (Fandango Libri) finalista per il Jan Michalski Prize for Literature e gli interventi di Cecilia Sala, giornalista del Foglio, Simona Lanzoni, vicepresidente Fondazione Pangea, responsabile progetti e advocacy. Non potevano mancare le donne iraniane, col talk Iran, il fuoco della libertà, sulle proteste che stanno infiammando il Paese in nome di Mahsa Amini. Al centro dell’incontro, condotto da Francesca Caferri, le testimonianze di Shaparak Shajaziradeh, attivista iraniana ed ex prigioniera politica arrestata nel 2018 per aver protestato pacificamente contro il velo obbligatorio, attualmente rifugiata in Canada (in collegamento) e l’intervista di Laura Pertici alla scrittrice iraniana Nava Ebrahimi, autrice del volume Sedici parole.

Il programma di oggi

Oggi nizia con Leadhers, il libro di Tonia Cartolano, (Santelli Editore), la terza e ultima giornata dell’Eredità delle donne, domenica 23 ottobre 2022 alle 11.15, alla Manifattura Tabacchi. Sette storie di sette donne “straordinariamente normali”. Sul palco assieme all’autrice, Titti Postiglione, vicecapo della Protezione Civile, tra le protagoniste del volume.
Ricchissimo anche il programma di oggi, che per chi non troverà posto in presenza potrà collegarsi on line su www.ereditadelledonne.eu.
Il festival sull’empowerment e sulle competenze femminili, con la direzione artistica di Serena Dandini, tra gli appuntamenti di oggi vede la tavola rotonda dedicata al corpo delle donne, che torna ad essere terreno di scontro politico, dal titolo “Nel corpo della violenza”, con Alessandra Kustermann, fondatrice del primo centro antiviolenza pubblico in Italia e Chiara Lalli, docente di Storia della medicina all’Università Sapienza di Roma e autrice di “Mai dati”, la più aggiornata ricerca sulla legge 194. Seguirà un racconto inedito del Premio Strega Edoardo Albinati (ore 11.30).
Nel pomeriggio, “Musica Maestra”, dedicato alla “potenza” della musica, dialogo tra la direttrice d’orchestra Claire Gibault, fondatrice del Concorso internazionale e accademia per direttrici d’orchestra “La Maestra” e Leonetta Bentivoglio (ore 15).
Parallelamente, si terrà la prima di “Non fiori ma opere di bene” (Marsilio) il nuovo libro di Elisa Fuksas, regista e scrittrice, in conversazione con Barbara Alberti (ore 12.15). A seguire, la presentazione di “Amores” (HarperCollins Italia), della stessa scrittrice Alberti (ore 15).

Di donne e leadership si parlerà invece nel panel “Potere, potenza”: l’ex procuratore aggiunto della Repubblica Ilda Boccassini, dopo l’uscita del suo libro “La stanza numero 30” (Feltrinelli), sarà intervistata da Gad Lerner. Seguiranno un racconto inedito offerto al festival dello scrittore Stefano Massini e il talk con Livia Turco, presidente Fondazione Nilde Iotti e autrice del volume “Compagne” (Donzelli Editore) saggio che esplora il ruolo fondamentale delle donne nella costruzione del Pci e Maura Gancitano, filosofa e scrittrice il cui sguardo si posa sull’attualità. (ore 15.30).

Jill Abramson ospite al Festival L’eredità delle donne 2022
Jill Abramson (68 anni) ospite al Festival “L’eredità delle donne 2022”

Chi è Jill Abramson

Jill Abramson (68 anni) è una giornalista e saggista statunitense, la prima donna a dirigere, dal settembre 2011 a maggio 2014, il New York Times nei 160 anni di storia del quotidiano. Nei suoi anni al New York Times, caporedattrice, responsabile della redazione di Washington e infine direttrice, il giornale ha vinto ben 24 Pulitzer. In precedenza aveva lavorato per Time (1973–1976), The American Lawyer (1977–1986) e The Wall Street Journal (1988–1997). Nel 2012 è stata classificata al quinto posto nella lista di Forbes delle donne più potenti. Nel marzo 2016 viene assunta come editorialista politica per il Guardian US. Suoi articoli recenti sono stati pubblicati, tra gli altri, su The New Yorker, The New York Times, The Washington Post, The Boston Globe e Columbia Journalism Review, ed è stata una frequente commentatrice politica per BBC News.

Nell’autunno del 2014 ha iniziato a insegnare nel dipartimento di inglese di Harvard come docente di scrittura narrativa di saggistica e giornalismo. Negli anni passati ha insegnato seminari di scrittura universitari a Yale e Princeton. Abramson è membro dell’American Academy of Arts & Sciences e dell’American Philosophical Society. Ha fatto parte dei consigli di amministrazione della Columbia University School of Journalism, ProPublica e della Knight-Wallace Foundation. Nel 2022 ha pubblicato due libri che ha scritto per le scuole medie, What is Congress e What is the Supreme Court.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
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Il programma di oggi

Oggi nizia con Leadhers, il libro di Tonia Cartolano, (Santelli Editore), la terza e ultima giornata dell’Eredità delle donne, domenica 23 ottobre 2022 alle 11.15, alla Manifattura Tabacchi. Sette storie di sette donne “straordinariamente normali”. Sul palco assieme all’autrice, Titti Postiglione, vicecapo della Protezione Civile, tra le protagoniste del volume. Ricchissimo anche il programma di oggi, che per chi non troverà posto in presenza potrà collegarsi on line su www.ereditadelledonne.eu. Il festival sull’empowerment e sulle competenze femminili, con la direzione artistica di Serena Dandini, tra gli appuntamenti di oggi vede la tavola rotonda dedicata al corpo delle donne, che torna ad essere terreno di scontro politico, dal titolo “Nel corpo della violenza”, con Alessandra Kustermann, fondatrice del primo centro antiviolenza pubblico in Italia e Chiara Lalli, docente di Storia della medicina all’Università Sapienza di Roma e autrice di “Mai dati”, la più aggiornata ricerca sulla legge 194. Seguirà un racconto inedito del Premio Strega Edoardo Albinati (ore 11.30). Nel pomeriggio, “Musica Maestra”, dedicato alla “potenza” della musica, dialogo tra la direttrice d’orchestra Claire Gibault, fondatrice del Concorso internazionale e accademia per direttrici d’orchestra “La Maestra” e Leonetta Bentivoglio (ore 15). Parallelamente, si terrà la prima di “Non fiori ma opere di bene” (Marsilio) il nuovo libro di Elisa Fuksas, regista e scrittrice, in conversazione con Barbara Alberti (ore 12.15). A seguire, la presentazione di “Amores” (HarperCollins Italia), della stessa scrittrice Alberti (ore 15). Di donne e leadership si parlerà invece nel panel “Potere, potenza”: l’ex procuratore aggiunto della Repubblica Ilda Boccassini, dopo l’uscita del suo libro “La stanza numero 30” (Feltrinelli), sarà intervistata da Gad Lerner. Seguiranno un racconto inedito offerto al festival dello scrittore Stefano Massini e il talk con Livia Turco, presidente Fondazione Nilde Iotti e autrice del volume “Compagne” (Donzelli Editore) saggio che esplora il ruolo fondamentale delle donne nella costruzione del Pci e Maura Gancitano, filosofa e scrittrice il cui sguardo si posa sull’attualità. (ore 15.30).
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Jill Abramson (68 anni) ospite al Festival "L’eredità delle donne 2022"

Chi è Jill Abramson

Jill Abramson (68 anni) è una giornalista e saggista statunitense, la prima donna a dirigere, dal settembre 2011 a maggio 2014, il New York Times nei 160 anni di storia del quotidiano. Nei suoi anni al New York Times, caporedattrice, responsabile della redazione di Washington e infine direttrice, il giornale ha vinto ben 24 Pulitzer. In precedenza aveva lavorato per Time (1973–1976), The American Lawyer (1977–1986) e The Wall Street Journal (1988–1997). Nel 2012 è stata classificata al quinto posto nella lista di Forbes delle donne più potenti. Nel marzo 2016 viene assunta come editorialista politica per il Guardian US. Suoi articoli recenti sono stati pubblicati, tra gli altri, su The New Yorker, The New York Times, The Washington Post, The Boston Globe e Columbia Journalism Review, ed è stata una frequente commentatrice politica per BBC News. Nell’autunno del 2014 ha iniziato a insegnare nel dipartimento di inglese di Harvard come docente di scrittura narrativa di saggistica e giornalismo. Negli anni passati ha insegnato seminari di scrittura universitari a Yale e Princeton. Abramson è membro dell’American Academy of Arts & Sciences e dell’American Philosophical Society. Ha fatto parte dei consigli di amministrazione della Columbia University School of Journalism, ProPublica e della Knight-Wallace Foundation. Nel 2022 ha pubblicato due libri che ha scritto per le scuole medie, What is Congress e What is the Supreme Court.
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