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Home » Attualità » Le rubarono la torta di compleanno, l’esercito americano gliela restituisce dopo 77 anni

Le rubarono la torta di compleanno, l’esercito americano gliela restituisce dopo 77 anni

Il 28 aprile 1945 i soldati americani di stanza a Vicenza presero un dolce dal davanzale di una casa a San Pietro in Gu. La Us Army Garrison Italy ha deciso di riportare la torta di compleanno a Meri Mion, oggi 90 anni

Remy Morandi
29 Aprile 2022
torta di compleanno meri mion

torta di compleanno meri mion

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Il 28 aprile 1945, il giorno prima del suo 13esimo compleanno, a Vicenza Meri Mion si stava preparando per gustare la torta che sua madre le aveva preparato. Un’occasione speciale, non solo per il compleanno della giovane Meri, ma anche per i festeggiamenti della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Tuttavia, la 13enne non mangiò mai quella torta di compleanno, perché un soldato dell’esercito americano vide quel dolce mentre stava raffreddando sul davanzale di casa Mion e lo rubò, dividendolo con i commilitoni della US Army Garrison Italy, di stanza a Vicenza. Giovedì 28 aprile 2022, 77 anni dopo, i soldati del reggimento americano hanno restituito a Vicenza alla signora Meri Mion, oggi 90 anni, la sua torta di compleanno.

Dopo 77 anni, l’esercito americano ha restituito alla signora Meri Mion, oggi 90 anni, la torta di compleanno che le rubarono a Vicenza il 28 aprile 1945 (Foto US Army)

I festeggiamenti della signora Mion sono avvenuti giovedì 28 aprile ai Giardini Salvi a Vicenza. Presenti alla cerimonia centinaia di persone, tra cui il colonnello Matthew Gomlak, comandante della US Army Garrison in Italia, molti soldati italiani, carabinieri, veterani statunitensi, veterani italiani e tantissimi cittadini.

Il sergente Peter Wallis, un soldato della polizia militare di Seabeck (Washington) nonché recente vincitore del concorso per il miglior combattente del Comando europeo di gestione delle installazioni, ha offerto alla signora Mion la torta di compleanno, un dolce con panna e fragole guarnito con un cestino di ovetti pasquali di cioccolato. La 90enne, visibilmente emozionata e commossa, ha ringraziato il reggimento americano per quel regalo speciale. Nel frattempo, i soldati dell’esercito americano e gli altri ospiti presenti hanno cantato “Buon compleanno” alla signora Mion, prima in italiano, poi in inglese.

La torta di compleanno che i soldati dell’esercito americano hanno donato a Meri Mion per il suo 90esimo compleanno (Foto Us Army)

Il colonnello Matthew Gomlak ha ricordato i combattimenti che ci furono nel vicino Corso San Felice e Fortunato a Vicenza tra l’esercito tedesco e le truppe alleate. Pioveva e tuonava quella mattina, quando i soldati della 88esima divisione fanteria combatterono contro i tedeschi. Almeno 19 soldati dell’esercito americano furono uccisi o feriti. Altri soldati alleati della 91esima divisione fanteria  procedettero a nord della Riviera Berica, verso la città, dove dopo poco le truppe americane sfilarono mentre gli italiani offrivano loro pane e vino. “Quella calorosa accoglienza da parte dei vicentini continua ancora oggi”, ha sottolineato il colonnello Gomlak.

Meri Mion aveva 13 anni quando i combattimenti arrivarono nel suo paese, San Pietro in Gu, a pochi chilometri da Vicenza. La ragazza trascorse la notte del 28 aprile 1945 nascosta con sua madre nella soffitta della loro fattoria. I tedeschi in ritirata, fa sapere l’esercito americano, spararono alcuni colpi vicino casa sua. Mion rimase traumatizzata per molto tempo a causa di quella notte. Il giorno dopo arrivarono gli americani. Sua madre le preparò una torta di compleanno che Meri avrebbe dovuto mangiare l’indomani, per il suo compleanno. Appena sfornata, la madre di Meri prese la torta e la pose sul davanzale di casa per farla raffreddare. Un soldato americano vide quel dolce e lo rubò, dividendolo con i suoi commilitoni. “La felicità di Meri Mion si è trasformata in delusione quando i soldati americani scapparono con la sua torta di compleanno”, ha detto il colonnello Gomlak.

Meri Mion ha detto che avrebbe mangiato a casa con i suoi cari la torta donata dagli americani: “Non dimenticherò mai questo giorno meraviglioso” (Foto Us Army)

La signora Mion ha ringraziato gli americani per non essersi dimenticati di lei e per averle restituito la torta di compleanno. La 90enne ha portato il dolce a casa per condividerlo con i propri cari. “Domani (venerdì 29 aprile, ndr) – ha detto Meri al termine della cerimonia – mangerò quel dolce con tutta la mia famiglia, ricordando questo giorno meraviglioso che non dimenticherò mai”. Tanti auguri, signora Mion.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

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  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Il 28 aprile 1945, il giorno prima del suo 13esimo compleanno, a Vicenza Meri Mion si stava preparando per gustare la torta che sua madre le aveva preparato. Un'occasione speciale, non solo per il compleanno della giovane Meri, ma anche per i festeggiamenti della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Tuttavia, la 13enne non mangiò mai quella torta di compleanno, perché un soldato dell'esercito americano vide quel dolce mentre stava raffreddando sul davanzale di casa Mion e lo rubò, dividendolo con i commilitoni della US Army Garrison Italy, di stanza a Vicenza. Giovedì 28 aprile 2022, 77 anni dopo, i soldati del reggimento americano hanno restituito a Vicenza alla signora Meri Mion, oggi 90 anni, la sua torta di compleanno.
Dopo 77 anni, l'esercito americano ha restituito alla signora Meri Mion, oggi 90 anni, la torta di compleanno che le rubarono a Vicenza il 28 aprile 1945 (Foto US Army)
I festeggiamenti della signora Mion sono avvenuti giovedì 28 aprile ai Giardini Salvi a Vicenza. Presenti alla cerimonia centinaia di persone, tra cui il colonnello Matthew Gomlak, comandante della US Army Garrison in Italia, molti soldati italiani, carabinieri, veterani statunitensi, veterani italiani e tantissimi cittadini. Il sergente Peter Wallis, un soldato della polizia militare di Seabeck (Washington) nonché recente vincitore del concorso per il miglior combattente del Comando europeo di gestione delle installazioni, ha offerto alla signora Mion la torta di compleanno, un dolce con panna e fragole guarnito con un cestino di ovetti pasquali di cioccolato. La 90enne, visibilmente emozionata e commossa, ha ringraziato il reggimento americano per quel regalo speciale. Nel frattempo, i soldati dell'esercito americano e gli altri ospiti presenti hanno cantato "Buon compleanno" alla signora Mion, prima in italiano, poi in inglese.
La torta di compleanno che i soldati dell'esercito americano hanno donato a Meri Mion per il suo 90esimo compleanno (Foto Us Army)
Il colonnello Matthew Gomlak ha ricordato i combattimenti che ci furono nel vicino Corso San Felice e Fortunato a Vicenza tra l'esercito tedesco e le truppe alleate. Pioveva e tuonava quella mattina, quando i soldati della 88esima divisione fanteria combatterono contro i tedeschi. Almeno 19 soldati dell'esercito americano furono uccisi o feriti. Altri soldati alleati della 91esima divisione fanteria  procedettero a nord della Riviera Berica, verso la città, dove dopo poco le truppe americane sfilarono mentre gli italiani offrivano loro pane e vino. "Quella calorosa accoglienza da parte dei vicentini continua ancora oggi", ha sottolineato il colonnello Gomlak. Meri Mion aveva 13 anni quando i combattimenti arrivarono nel suo paese, San Pietro in Gu, a pochi chilometri da Vicenza. La ragazza trascorse la notte del 28 aprile 1945 nascosta con sua madre nella soffitta della loro fattoria. I tedeschi in ritirata, fa sapere l'esercito americano, spararono alcuni colpi vicino casa sua. Mion rimase traumatizzata per molto tempo a causa di quella notte. Il giorno dopo arrivarono gli americani. Sua madre le preparò una torta di compleanno che Meri avrebbe dovuto mangiare l'indomani, per il suo compleanno. Appena sfornata, la madre di Meri prese la torta e la pose sul davanzale di casa per farla raffreddare. Un soldato americano vide quel dolce e lo rubò, dividendolo con i suoi commilitoni. "La felicità di Meri Mion si è trasformata in delusione quando i soldati americani scapparono con la sua torta di compleanno", ha detto il colonnello Gomlak.
Meri Mion ha detto che avrebbe mangiato a casa con i suoi cari la torta donata dagli americani: "Non dimenticherò mai questo giorno meraviglioso" (Foto Us Army)
La signora Mion ha ringraziato gli americani per non essersi dimenticati di lei e per averle restituito la torta di compleanno. La 90enne ha portato il dolce a casa per condividerlo con i propri cari. "Domani (venerdì 29 aprile, ndr) - ha detto Meri al termine della cerimonia - mangerò quel dolce con tutta la mia famiglia, ricordando questo giorno meraviglioso che non dimenticherò mai". Tanti auguri, signora Mion.
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