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Home » Attualità » Chiara Ferragni e Liliana Segre insieme al memoriale della Shoah a Milano

Chiara Ferragni e Liliana Segre insieme al memoriale della Shoah a Milano

La senatrice a vita e l'influencer hanno visitato l'area museale dedicata al ricordo delle vittime dell'Olocausto in Italia

Marianna Grazi
27 Giugno 2022
Chiara Ferragni Liliana Segre

Chiara Ferragni e Liliana Segre al memoriale della Shoah di Milano, sotto la Stazione Centrale

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Chiara Ferragni e Liliana Segre hanno visitato insieme il Memoriale della Shoah di Milano. “Qualche giorno fa la senatrice Liliana Segre mi ha portato alla scoperta di un luogo del quale non conoscevo nulla, il memoriale della Shoah a Milano”, scrive l’imprenditrice digitale su Instagram.

L’invito di Liliana Segre e l’incontro tra le due donne

Chiara Ferragni e Liliana Segre
Chiara Ferragni e Liliana Segre

Era stata proprio la 91enne, un mese fa, a invitare l’influencer a visitare quel simbolico monumento a un passato che lei stessa ha vissuto sulla propria pelle, tanto da essere anche presente nelle tracce del tema di maturità 2022. “Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti si interesserebbero a questo argomento e verrebbero qui a vedere quel che è successo a me e a tanti altri, fra cui i tanti che non sono mai tornati dal viaggio verso l’orrore”, aveva detto la sopravvissuta ad Auschwitz visitando il Binario 21 interrato sotto alla Stazione Centrale, in Piazza Edmond J. Safra 1 a Milano, da dove partivano i treni diretti per i campi di concentramento. Poi, dopo l’incontro tra le due donne, di cui la 35enne, moglie di Fedez, si era dichiarata entusiasta (“La sua storia e la sua determinazione mi hanno molto colpito” aveva detto della Segre), ecco arrivare quella visita tanto attesa all’area museale dedicata al ricordo delle vittime dell’Olocausto in Italia.

La visita al memoriale della Shoah: “Una storia da nonna a nipote”

Chiara Ferragni Liliana Segre 2
Chiara Ferragni e Liliana Segre al Memoriale della Shoah, nell’area museale dedicata alle vittime italiane dell’Olocausto

A raccontare il nuovo incontro e la visita al memoriale è la stessa Ferragni, attraverso un post dalla sua pagina Instagram: “Qualche giorno fa la senatrice Liliana Segre mi ha portato alla scoperta di un luogo del quale non conoscevo nulla, il memoriale della Shoah a Milano. Ascoltare dalla voce di Liliana, come dice lei ‘da nonna a nipote’, la storia di chi è stato perseguitato in questo luogo a pochi passi da casa mi ha fatto soffrire e soprattutto riflettere – scrive in un lungo post l’imprenditrice –. Ho capito quanto le persecuzioni che spesso pensiamo siano lontane da noi nel tempo e nella geografia, si siano invece consumate sotto casa nostra, sotto gli occhi indifferenti di molti nostri concittadini“.

Chiara Ferragni Liliana Segre
Chiara Ferragni e Liliana Segre al Memoriale della Shoah, sotto la Stazione Centrale

Ed è proprio sull’indifferenza che si sofferma Chiara Ferragni, sottolineando come “In questo luogo ho imparato quanto restare indifferenti all’odio e alla violenza, sia a suo modo un gesto ulteriore di violenza e odio. Oggi voglio condividere questa mia esperienza invitando tutti a visitare il @MemorialeDellaShoah a Milano (in Stazione Centrale) per vedere, pensare, agire”. Poi, concludendo, la 35enne ci tiene a omaggiare la straordinaria donna che ha avuto al suo fianco nella visita: “Grazie a Liliana che da donna a donna mi ha dato una lezione di vita, di umanità e di attivismo. Diciamo no all’indifferenza“.

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Instagram

  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Chiara Ferragni e Liliana Segre hanno visitato insieme il Memoriale della Shoah di Milano. "Qualche giorno fa la senatrice Liliana Segre mi ha portato alla scoperta di un luogo del quale non conoscevo nulla, il memoriale della Shoah a Milano", scrive l'imprenditrice digitale su Instagram.

L'invito di Liliana Segre e l'incontro tra le due donne

Chiara Ferragni e Liliana Segre
Chiara Ferragni e Liliana Segre
Era stata proprio la 91enne, un mese fa, a invitare l'influencer a visitare quel simbolico monumento a un passato che lei stessa ha vissuto sulla propria pelle, tanto da essere anche presente nelle tracce del tema di maturità 2022. "Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti si interesserebbero a questo argomento e verrebbero qui a vedere quel che è successo a me e a tanti altri, fra cui i tanti che non sono mai tornati dal viaggio verso l’orrore", aveva detto la sopravvissuta ad Auschwitz visitando il Binario 21 interrato sotto alla Stazione Centrale, in Piazza Edmond J. Safra 1 a Milano, da dove partivano i treni diretti per i campi di concentramento. Poi, dopo l'incontro tra le due donne, di cui la 35enne, moglie di Fedez, si era dichiarata entusiasta ("La sua storia e la sua determinazione mi hanno molto colpito" aveva detto della Segre), ecco arrivare quella visita tanto attesa all'area museale dedicata al ricordo delle vittime dell'Olocausto in Italia.

La visita al memoriale della Shoah: "Una storia da nonna a nipote"

Chiara Ferragni Liliana Segre 2
Chiara Ferragni e Liliana Segre al Memoriale della Shoah, nell'area museale dedicata alle vittime italiane dell'Olocausto
A raccontare il nuovo incontro e la visita al memoriale è la stessa Ferragni, attraverso un post dalla sua pagina Instagram: "Qualche giorno fa la senatrice Liliana Segre mi ha portato alla scoperta di un luogo del quale non conoscevo nulla, il memoriale della Shoah a Milano. Ascoltare dalla voce di Liliana, come dice lei 'da nonna a nipote', la storia di chi è stato perseguitato in questo luogo a pochi passi da casa mi ha fatto soffrire e soprattutto riflettere – scrive in un lungo post l'imprenditrice –. Ho capito quanto le persecuzioni che spesso pensiamo siano lontane da noi nel tempo e nella geografia, si siano invece consumate sotto casa nostra, sotto gli occhi indifferenti di molti nostri concittadini".
Chiara Ferragni Liliana Segre
Chiara Ferragni e Liliana Segre al Memoriale della Shoah, sotto la Stazione Centrale
Ed è proprio sull'indifferenza che si sofferma Chiara Ferragni, sottolineando come "In questo luogo ho imparato quanto restare indifferenti all’odio e alla violenza, sia a suo modo un gesto ulteriore di violenza e odio. Oggi voglio condividere questa mia esperienza invitando tutti a visitare il @MemorialeDellaShoah a Milano (in Stazione Centrale) per vedere, pensare, agire". Poi, concludendo, la 35enne ci tiene a omaggiare la straordinaria donna che ha avuto al suo fianco nella visita: "Grazie a Liliana che da donna a donna mi ha dato una lezione di vita, di umanità e di attivismo. Diciamo no all’indifferenza".
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