Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Firenze, da Simone a Irina: “Ma se cambi sesso non riesco a pagarti la pensione”

Firenze, da Simone a Irina: “Ma se cambi sesso non riesco a pagarti la pensione”

Dopo l'intervento chirurgico di riassegnazione del sesso e la rettifica all’anagrafe autorizzati dal tribunale, un'invalida civile per disturbi psicologici da un anno non riceve il bonifico dall’Inps: "Il sistema abbina vecchi Iban e codici fiscali"

Giovanni Spano
13 Febbraio 2022
L’avvocato Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia

L’avvocato Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia

Share on FacebookShare on Twitter

Fin da bambino Simone ha sentito di avere un ‘psicosessualità prettamente femminile’: si sentiva bambina, poi adolescente, poi ragazza, poi donna. Crescendo ha sentito di desiderava una identità di genere femminile. A 22 anni – d’accordo i suoi genitori adottivi – ha chiesto al Tribunale “l’autorizzazione all’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso, con rettifica degli atti di stato civile”. La rettifica del “sesso anagrafico“. E del nome: da Simone a Irina. Lo ha stabilito il tribunale (Prodomo-Tarchi-Galano) al termine della causa civile, con sentenza depositata ormai quasi due anni orsono, il 20 febbraio 2020. L’intervento per passare dal sesso maschile a femminile ci sarà. E’ stata soltanto rimandata per pandemia.

L’avvocato Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia
L’avvocatessa Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia

L’ufficio anagrafe del comune di residenza, la banca, tutti hanno recepito il cambiamento del nome e del sesso della ragazza che verrà. Corretti i vari documenti, l’iban e le altre coordinate dei conti correnti. Riposizionati. L’Inps, invece, non ce l’ha ancora fatta a causa di un intoppo burocratico che ha dell’incredibile nell’era informatica. Conseguenza molto scocciante: da un anno a questa parte l’Istituto non ha ancora bonificato a Irina un euro della pensione di invalidità che le spetta di diritto. La madre di Irina e il suo legale Barbara Gualtieri hanno inoltrato un reclamo garbato, e però con tanto di sollecito: «A tutt’oggi – dice e scrive il legale – Inps non ha corrisposto la pensione dovuta da febbraio 2021». E Irina ha continuato a essere mantenuta dalla madre.

Gli uffici competenti dell’Istituto hanno risposto (29 novembre 2021) ‘spiegando’ che «il sistema automatico continua ad abbinare all’Iban il vecchio CF (codice fiscale) del soggetto e rifiuta di procedere al pagamento, nonostante i tentativi di ’forzatura’ manuale…». Risposta con tanto di suggerimento: “Un nuovo conto corrente, abbinato ab origine al nuovo codice fiscale del soggetto dovrebbe senz’altro permettere di superare il problema”. Cioè a dire: il problema e il disservizio sono miei, ma potresti risolverli tu.

Il cambio di sesso in quanto tale non c’entra non la pensione di invalidità. Non in maniera diretta. L’erogazione discende(rà) dai problemi psicologici. Simone-Irina ha avuto un’infanzia difficile. Fino a presentare (22 giugno 2020) domanda di invalidità civile. Visitato (17 febbraio 2021) dalla Commissione medica per ’l’accertamento della capacità globale ai fini del collocamento mirato’ tesa a verificare l’eventuale possibilità di riconoscere al soggetto la possibilità di svolgere una occupazione e avere una vita più inserita e non avulsa dal contesto sociale, la Commissione ha stilato un verbale sanitario con giudizio definitivo. Diagnosi dura e drammatica, quanto triste: ‘disturbo affettivo bipolare e di personalità in ritardo mentale lieve, disturbo dell’identità di genere. Patologia psichiatrica a grave impatto funzionale’. Irina non può essere collocata in alcun posto di lavoro, anche uno qualsiasi. Le resta quella pensione di invalidità di cui non conosce neppure l’importo sembra. Giovedì 10 febbraio si è sottoposta a un altro controllo con la speranza che sia la volta buona per risolvere l’intoppo.

Potrebbe interessarti anche

Cristian Cevoli a Casa Sanremo, una della novità del Festival
Spettacolo

Casa Sanremo Writers, Cristian Cevoli presenta il libro sul bullismo “Fidarsi di ogni emozione”

6 Febbraio 2023
Le donne dell'associazione DoMeA
Lifestyle

Donne nei mestieri delle arti: “Fare un’impresa culturale al femminile da limite a punto di forza”

1 Febbraio 2023
Paola Egonu
Sport

Paola Egonu e gli attacchi razzisti: “Un figlio mio? Vivrebbe lo schifo che ho vissuto io”

4 Febbraio 2023

Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
Fin da bambino Simone ha sentito di avere un 'psicosessualità prettamente femminile': si sentiva bambina, poi adolescente, poi ragazza, poi donna. Crescendo ha sentito di desiderava una identità di genere femminile. A 22 anni – d’accordo i suoi genitori adottivi – ha chiesto al Tribunale "l’autorizzazione all’intervento chirurgico di riassegnazione del sesso, con rettifica degli atti di stato civile". La rettifica del "sesso anagrafico". E del nome: da Simone a Irina. Lo ha stabilito il tribunale (Prodomo-Tarchi-Galano) al termine della causa civile, con sentenza depositata ormai quasi due anni orsono, il 20 febbraio 2020. L’intervento per passare dal sesso maschile a femminile ci sarà. E’ stata soltanto rimandata per pandemia.
L’avvocato Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia
L’avvocatessa Barbara Gualtieri di Firenze assiste Irina nella sua battaglia
L’ufficio anagrafe del comune di residenza, la banca, tutti hanno recepito il cambiamento del nome e del sesso della ragazza che verrà. Corretti i vari documenti, l’iban e le altre coordinate dei conti correnti. Riposizionati. L’Inps, invece, non ce l’ha ancora fatta a causa di un intoppo burocratico che ha dell’incredibile nell’era informatica. Conseguenza molto scocciante: da un anno a questa parte l’Istituto non ha ancora bonificato a Irina un euro della pensione di invalidità che le spetta di diritto. La madre di Irina e il suo legale Barbara Gualtieri hanno inoltrato un reclamo garbato, e però con tanto di sollecito: «A tutt’oggi – dice e scrive il legale – Inps non ha corrisposto la pensione dovuta da febbraio 2021». E Irina ha continuato a essere mantenuta dalla madre. Gli uffici competenti dell’Istituto hanno risposto (29 novembre 2021) ‘spiegando’ che «il sistema automatico continua ad abbinare all’Iban il vecchio CF (codice fiscale) del soggetto e rifiuta di procedere al pagamento, nonostante i tentativi di ’forzatura’ manuale...». Risposta con tanto di suggerimento: "Un nuovo conto corrente, abbinato ab origine al nuovo codice fiscale del soggetto dovrebbe senz’altro permettere di superare il problema". Cioè a dire: il problema e il disservizio sono miei, ma potresti risolverli tu. Il cambio di sesso in quanto tale non c’entra non la pensione di invalidità. Non in maniera diretta. L’erogazione discende(rà) dai problemi psicologici. Simone-Irina ha avuto un’infanzia difficile. Fino a presentare (22 giugno 2020) domanda di invalidità civile. Visitato (17 febbraio 2021) dalla Commissione medica per ’l’accertamento della capacità globale ai fini del collocamento mirato’ tesa a verificare l’eventuale possibilità di riconoscere al soggetto la possibilità di svolgere una occupazione e avere una vita più inserita e non avulsa dal contesto sociale, la Commissione ha stilato un verbale sanitario con giudizio definitivo. Diagnosi dura e drammatica, quanto triste: ‘disturbo affettivo bipolare e di personalità in ritardo mentale lieve, disturbo dell’identità di genere. Patologia psichiatrica a grave impatto funzionale’. Irina non può essere collocata in alcun posto di lavoro, anche uno qualsiasi. Le resta quella pensione di invalidità di cui non conosce neppure l’importo sembra. Giovedì 10 febbraio si è sottoposta a un altro controllo con la speranza che sia la volta buona per risolvere l’intoppo.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto