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Fontana di Trevi offesa con il carbone: assalto degli ambientalisti

Una decina di attivisti del gruppo ‘Ultima Generazione’ ha gettato del liquido nero della vasca, carbone vegetale. Fra gli slogan: “Non paghiamo il fossile”. Le reazioni e i costi

di LETIZIA CINI -
22 maggio 2023
Blitz di Ultima Generazione nella Capitale: una decina di attivisti ha gettato un liquido nero, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi, nel centro di Roma

Blitz di Ultima Generazione nella Capitale: una decina di attivisti ha gettato un liquido nero, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi, nel centro di Roma

Blitz di Ultima Generazione a Roma. Circa una decina di attivisti ha gettato un liquido nero, carbone vegetale, nella Fontana di Trevi, nel centro della Capitale.
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Blitz degli ambientalisti a Roma, liquido nero nella fontana di Trevi, sul posto il sindaco di Roma Gualtieri

Fontana di Trevi, il blitz

Con uno striscione per la campagna “non paghiamo il fossile“, anche considerato quello che sta accadendo “in Emilia Romagna”, i giovani ambientalisti, per sensibilizzare sulla loro causa, si sono posizionati in piedi dentro alla Fontana, urlando “il nostro paese sta morendo”, tra gli insulti dei passanti e dei turisti. A interrompere l’azione, la Polizia Locale sul posto. L’ennesima protesta degli eco-attivisti che lottano, a loro dire, in difesa dell’ambiente costringerà il Comune a buttare 300mila litri di acqua. Altro che tutela delle risorse idriche. A fare i conti dopo il blitz dei militanti di Ultima Generazione il sindaco Roberto Gualtieri: l’intervento per ripulire la fontana “costerà molto tempo ed impegno."

Il costo dell'azione

L’intervento per ripulire la fontana “costerà molto tempo ed impegno. Costerà anche acqua, in quanto la fontana è a riciclo e quindi ora va svuotata, buttando via così 300mila litri d’acqua pari alla sua capienza”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenuto sul luogo dopo il blitz di 9 attivisti di Ultima Generazione che hanno versato carbone vegetale nella Fontana di Trevi.

La 'rivoluzione ambientalista'

Da Roma a Torino. Sotto gli occhi sgomenti di turisti e passanti, tra la rabbia della politica, la ‘rivoluzione ambientalista' colpisce ancora. Questa volta lo slogan della campagna è ‘non paghiamo il fossile', anche considerato «quello che sta accadendo in Emilia Romagna», la spiegazione. Gli attivisti si sono posizionati in piedi dentro la Fontana, urlando «il nostro paese sta morendo». Una scena che non ha sortito lo stesso effetto che Anita Ekberg fece con il suo «tuffo» e la sua camminata iconica, proprio in quella stessa vasca, nel film eterno La Dolce Vita.
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Sotto gli occhi sgomenti di turisti e passanti, tra la rabbia della politica, la ‘rivoluzione ambientalista’ colpisce ancora

I turisti intenti a riprendere una delle fontane più ammirata al mondo, appena cominciata l’azione, hanno iniziato a inveire contro gli ambientalisti: "Cretini", la parola più utilizzata rivolta agli ambientalisti impegnati nell'assalto. E ancora fischi e urla, con un gruppo di spagnoli che scandiva: "Fuera, fuera". "La tragedia orribile vissuta in questi giorni in Emilia Romagna è un’avvisaglia del futuro nero che attende l’umanità, fatto di siccità alternata ad alluvioni sempre più frequenti e violente", ha detto uno dei ragazzi ricordando che "secondo la Banca d’Italia, per di più, una casa su 4 è a rischio alluvione in Italia, con danni stimabili in 3 miliardi ogni anno". Dalla politica è arrivato invece l’ammonimento:  "Quello degli attacchi ai monumenti da parte degli eco-vandali sta diventando un rituale stanco che, purtroppo però, ha un costo economico per i cittadini e forse provoca anche danni. Non è un caso che le centinaia di turisti presenti davanti alla Fontana di Trevi abbiano espresso il loro disappunto per questo ennesimo atto sconsiderato", ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, annunciando poi: "Ci costituiremo parte civile anche in questo processo. Sono sicuro che il Parlamento vorrà presto varare il provvedimento che farà pagare a costoro gli ingenti costi che ogni volta la collettività sostiene". Condanna anche dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, giunto sul posto poco dopo: "Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico", ha detto il primo cittadino. "Fortunatamente la prima stima è che non dovrebbero esserci danni permanenti perché la vernice nera si è depositata tutto attorno al materiale di impermeabilizzazione, non sul marmo", ha spiegato il primo cittadino.
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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante la visita alla Fontana di Trevi

L'appello del sindaco di Roma

Il sindaco ha quindi rivolto un appello al gruppo ambientalista, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti: "È giusto battersi per il clima, ma questo non è il modo giusto. È sbagliato. Si rischia di danneggiare i monumenti e si costringono le pubbliche amministrazioni a interventi di ripristino costosi", ha ribadito, sottolineando che ora bisognerà 'svuotare' la fontana e si butteranno via 300 mila litri d’acqua".

Le reazioni, senatore Maurizio Gasparri (FI)

“La violenza contro i monumenti è l’altra faccia della violenza contro le persone e la libertà di espressione. L’ennesimo episodio di Fontana di Trevi è gravissimo", il commento del senatore Maurizio Gasparri (FI). Questi criminali vanno puniti in maniera drastica, costringendoli a lavorare nell’immediatezza al ripristino dei monumenti e dei luoghi che devastano. Una collaborazione sotto la guida di persone esperte che varrebbe più di una condanna, chissà tra quanti anni, a pene che non sconteranno mai. Ma tutto ciò si collega alla intolleranza che la sinistra pratica e predica. Lascio immaginare che cosa sarebbe successo se dei militanti di estrema destra avessero impedito al Ministro di un governo di sinistra di parlare alla Salone del Libro. Ci sarebbe stato uno sciopero generale nel giro di poche ore ed un fremito di indignazione. Invece c’è conformismo da gran parte dell’informazione che non prende distanza dalla violenza che si è verificata a Torino contro la Roccella.
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Blitz di Ultima Generazione nella Capitale

Silenzio dei leader della sinistra per i quali la violenza se è applicata agli avversari evidentemente è lecita ed ammissibile. Tutto ciò è gravissimo. Ed investe il vertice del Partito Democratico oltre a tutto il resto della sinistra. Non solo silente di fronte all’aggressione alla Roccella, ma nella sostanza giustificazionista nei confronti degli aggressori. Il terrorismo nacque così, dalla negazione dell’evidenza. Si dicevano cose false per coprire colpe e contiguità vere. Non vorremmo quindi che partendo dall’aggressione ai monumenti e dall’aggressione ai Ministri sgraditi si facesse un ‘salto di qualità’. L’informazione, la politica silente e connivente è colpevole di tutto questo. Ho già visto scenari del genere anni fa e lo ribadisco: è vergognoso il fiancheggiamento al teppismo torinese da parte di troppi giornalisti e politici. In casi uguali e contrari avremmo già l’Italia in piazza indignata e pronta allo sciopero”, conclude il senatore Maurizio Gasparri (FI).

 Il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna

“L’ennesimo intervento di presunti ambientalisti, questa volta ai danni di uno dei monumenti più visitati e più famosi al mondo, la Fontana di Trevi, richiede una presa di posizione chiara, decisa e netta da parte di tutti", il commento de il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento turismo del partito. "Non si può continuare a tollerare che i nostri monumenti vengano presi di mira in questo modo soprattutto in un momento in cui, dopo anni difficilissimi, il nostro turismo è finalmente ripartito", prosegue. "Io mi auguro davvero che ci sia una condanna anche da parte di chi fino a oggi ha giustificato. Ci sono molti modi per chiedere attenzione ma questo non è tollerabile”, conclude il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento turismo del partito.

I precedenti a Firenze

Il 17 marzo scorso la protesta ambientalista colpì Firenze: due appartenenti al movimento Ultima Generazione imbrattarono la parete in pietra di Palazzo Vecchio fra i fischi dai turisti. Il sindaco Dario Nardella si mise a pulire la facciata, nelle scorse settimane era successo alla Regione e alla sede fiorentina del Ministero dell’Economia.