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Le foto di Bucha, prima e dopo il massacro. La storia di una città e di quelle vite che non esistono più

di REMY MORANDI -
4 aprile 2022
Le foto di Bucha, prima e dopo

Le foto di Bucha, prima e dopo

Le foto di Bucha sono qualcosa che il mondo difficilmente dimenticherà della guerra in Ucraina. Decine di cadaveri lungo le strade, corpi di civili abbandonati a terra, fosse comuni. Immagini che, viene da chiedersi, cosa c'entrano con un conflitto tra due Nazioni? Cosa c'entrano con "l'operazione militare speciale", annunciata lo scorso 24 febbraio dal presidente russo Vladimir Putin? Quelle foto, smentite dal Cremlino in quanto "false", rappresentano invece - ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, tanto per citarne uno - "crimini di guerra", i cui responsabili "dovranno risponderne". Per il governo di Kiev, quello dei civili a Bucha, è "un genocidio", per il Cremlino è una "fake news" orchestrata dall'Ucraina per ricevere più armi dall'Occidente.

Il cadavere di un civile ucraino a Bucha, Ucraina (Foto Ansa / EPA / Mikhail Palinchak)

In tutto ciò, sembra quasi impossibile pensare che prima di quell'orrore, su quelle strade, c'era vita. La vita normale di una normale città in un mondo normale. Persone comuni - nel 2021 gli abitanti di Bucha erano 36.971 - che come chiunque si svegliavano la mattina per andare a lavorare, una passeggiata in giro per la città in un momento di relax, e la sera tornavano a casa per cenare, andare a letto, e ripartire il giorno dopo. Lo documentano le foto di Bucha scattate prima della guerra, prima dell'orrore e del massacro dei civili nelle strade.

La vita a Bucha prima dello scoppio della guerra (Foto di Inna Sheremet)

Nell'estate del 2021 Inna Sheremet, un'abitante di Bucha, ha scattato questa foto in un parco della città. Il cielo azzurro, un bambino su una macchinina a pedali, gli anziani seduti su una panchina, una famiglia che fa un pic-nic sul prato. Immagini di una vita normale. Alla Cnn, Inna Sheremet ricorda che ogni mattina portava a spasso il cane nei parchi di Bucha. Poi tutto è cambiato il 24 febbraio. Alle 5 del mattino Inna ha sentito le prime esplosioni. "Ho preparato le mie cose, ho preso il mio cane e me ne sono andata", ha raccontato Inna alla Cnn, sottolineando di essere riuscita a mettersi in fuga poco prima che il suo appartamento al quinto piano in un palazzo di Bucha fosse bombardato e distrutto. La vita che conduceva una volta - come andare a trovare gli amici, fare le grigliate vicino casa, fare un giro in bicicletta in giro per la città - in un attimo non c'era più. "Tutta la mia vita prima della guerra è distrutta", ha detto Inna alla Cnn.

Soldati ucraini ispezionano un convoglio di carri armati russi distrutti a Bucha, Ucraina (Foto Ansa / EPA / Atef Safadi)

La vita normale di Inna e dei circa 37mila abitanti di Bucha non esiste più. Bucha non esiste più. Fa strano pensare che è diventata una città solo il 9 febbraio del 2006. Prima di allora era riconosciuta come un insediamento urbano all'interno del comune di Irpin. Nel 2006 poi la Verchovna Rada, il parlamento monocamerale dell'Ucraina, ha ufficialmente riconosciuto a Bucha lo status di città. Sedici anni dopo, nel 2022, quella città è diventata un cumulo di macerie.

Via Enerhetykiv, nel centro di Bucha. Foto scattata da Igor Turzh il 9 ottobre 2010

Sul sito dell'amministrazione comunale di Bucha (bucha.com.ua) si leggono alcuni cenni storici sulla nascita di questa città. Bucha venne menzionata per la prima volta in un documento scritto nel 1630. Allora era solo un villaggio appartenente a un nobile polacco, J. Lesot, che ricevette queste terre in dono da un conte per le sue imprese militari. Il villaggio si estese piano piano, fino a quando alla fine dell'Ottocento, nel 1898, fu costruita una piccola stazione ferroviaria sulla riva occidentale del fiume Bucha che collegava Kiev alla città di Kovel', nell'Ucraina nord-occidentale. All'inizio del Novecento, il villaggio era - si legge sul sito della città - "un incantevole luogo di campagna, dominato da una foresta di pini, aria pulita, e un laghetto", dove le nobili famiglie della Regione usavano recarsi in estate. Nel 1900, il padre dello scrittore russo Michail Bulgakov comprò a Bucha una dacia per la sua famiglia. "Ogni anno, in estate, - si legge ancora sul sito dell'amministazione comunale della città - la famiglia Bulgakov si recava a Bucha per passare lì la stagione".

Un bambino gioca di fronte a un veicolo militare russo distrutto nella città di Bucha, 3 aprile 2022 (Foto Ansa / EPA / Atef Safadi)

Fino a prima dello scoppio della guerra, il principale punto di riferimento della città era la stazione ferroviaria di Bucha, costruita a fine Ottocento, e la ben più recente Chiesa di Sant'Andrea, edificata nel 2010 in onore del Santo Apostolo Andrea il Primo Chiamato. Oggi accanto a quella chiesa è stata scavata una fossa comune lunga 14 metri per seppellire i corpi dei civili uccisi a Bucha. A conferma della foto satellitare pubblicata dalla società Maxar (la stessa che pubblicò la foto del teatro di Mariupol' con le due scritte "bambini"), le parole di Andryi Galavin, prete della Chiesa di Sant'Andrea che all'Ansa ha dichiarato: "Dal 10 marzo arrivano decine di corpi a tutte le ore ogni giorno. Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai corpi martoriati".

La Chiesa di Sant'Andrea a Bucha è stata costruita nel 2010. Oggi accanto alla Chiesa è stata scavata una fossa comune per seppellire i cadaveri dei civili

Sarebbe impossibile qui riassumere tutta la storia di una città, e soprattutto le storie dei 37mila abitanti di Bucha. Concludiamo dunque, riportando le parole tradotte in italiano dell'inno di Bucha. La città, quando divenne una città nel 2006, si dotò infatti di un proprio inno, che così recita: Bucha è la mia città natale Sotto il cielo azzurro in una piazza verde, La mia Bucha sta in una magnifica bellezza, La mia città fiorisce, canta, vive, Circondata da eterne foreste maestose. Tu e la capitale Kiev siete i vicini più vicini, Nei giorni feriali e festivi vai con lui, I tuoi paesaggi stupiscono di bellezza, Cresci velocemente con nuovi edifici. Bucha, Bucha è la mia città natale. Il mio affascinante lato, gioia e vita, Il cielo sopra di te è limpido e azzurro, Quello che si chiama orizzonte nel futuro luminoso. Sono passati cento anni da quando eri vecchia, Ma la mia città è sempre giovane, Perché ha un'ottima strada per il futuro, E si precipita con fede. I nostri cittadini sono orgogliosi di te. Forgia la buona fama con un lavoro pacifico, E amore e rispetto per la mia città, I giovani danno il loro cuore nelle canzoni. Bucha, Bucha è la mia città natale. Il mio affascinante lato, gioia e vita, Il cielo sopra di te è limpido e azzurro, Quello che si chiama orizzonte nel futuro luminoso.