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Home » Attualità » Le ginnaste americane chiedono un miliardo di dollari all’FBI per il caso Nassar

Le ginnaste americane chiedono un miliardo di dollari all’FBI per il caso Nassar

Decine di atlete accusano il Federal Bureau di aver 'sottovalutato le accuse' di abusi subiti da oltre 150 ragazze a partire dal 2015

Marianna Grazi
9 Giugno 2022
Ginnaste-FBI-Larry Nassar

Oltre 90 ginnaste fanno causa all'FBI chiedendo un risarcimento di 1 miliardo di dollari

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Un gruppo di 90 donne, tra cui le ex ginnaste della squadra olimpica statunitense Simone Biles, McKayla Maroney e Aly Raisman, ha intentato una causa contro l’FBI, sostenendo che ha gestito male le indagini sull’ex medico del Team USA Larry Nassar, permettendogli di continuare ad abusare sessualmente di loro anche dopo le denunce sporte nel 2015. Quest’ultimo è stato condannato definitivamente nel 2018 a una pena che va dai 40 ai 175 anni di carcere per violenze sessuali su più di 150 atlete.

Le ragazze chiedono collettivamente più di un miliardo di dollari di risarcimento, facendo appello al Federal Tort Claims Act, una legge del 1946 che rende gli Stati Uniti responsabili per le lesioni “causate da un’azione o un’omissione negligente o illecita di un dipendente del governo mentre agisce nell’ambito del suo ufficio o impiego”. 

Ginnaste americane-Fbi
Un gruppo di 90 ragazze fa causa all’FBI per un miliardo di dollari: “Indagini non adeguate sugli abusi di Larry Nassar”

La causa contro l’FBI

Le ginnaste olimpiche Simone Biles, Aly Raisman e McKayla Maroney e la plurimedagliata mondiale Maggie Nichols hanno testimoniato davanti alla Commissione Giustizia del Senato USA, così come il direttore del’FBI, Christopher Wray, e l’ispettore generale del dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz. Nella richiesta di risarcimento del Federal Tort Act, gli avvocati del gruppo affermano: “il Federal Bureau of Investigation era in possesso di denunce credibili provenienti da numerose fonti e di prove concrete delle violenze sessuali compiute dal dottor Larry Nassar su giovani donne e bambine nel corso di diversi anni e in tutto il mondo. I funzionari dell’FBI che erano in possesso di queste informazioni – si legge – e che erano in grado di porre fine alla predazione di Nassar, sono stati gravemente negligenti nei loro doveri, con il risultato che il medico ha aggredito sessualmente circa 100 giovani donne e bambine tra il 28 luglio 2015 e il 12 settembre 2016, e hanno cospirato con i funzionari di più alto livello all’interno del Comitato Olimpico e Paraolimpico degli Stati Uniti e della USA Gymnastics, Inc. per nascondere questo abuso sessuale noto alle prevedibili vittime”.

larry-nassar
Larry Nassar, ex medico del Team Usa, che è stato condannato in via definitiva per pedopornografia e per violenza sessuale su circa 150 atlete

Nichols, campionessa nazionale NCAA, ha chiesto agIi investigatori del Federal Bureau di assumersi le proprie responsabilità: “L’FBI sapeva che Larry Nassar era un pericolo per le bambine quando i suoi abusi su di me sono stati denunciati per la prima volta nel settembre del 2015. Per 421 giorni (gli agenti) hanno lavorato con USA Gymnastics e USOPC per nascondere queste informazioni al pubblico e hanno permesso a Nassar di continuare a molestare giovani donne e ragazze”, ha detto Nichols. “È ora che l’FBI sia chiamata a rispondere”.

La richiesta di risarcimento

Simone Biles
Simone Biles, pluri campionessa olimpica, è tra le vittime di Nassar che ha fatto causa all’FBI

La causa intentata dalle 90 donne si aggiunge così a quella portata avanti da altre 13 vittime ad aprile scorso, che avevano presentato richieste di risarcimento separate contro l’FBI per un totale di 130 milioni di dollari, affermando che tutti gli agenti coinvolti nell’indagine sul medico hanno scelto di “chiudere un occhio” sulle violenze. Queste donne avevano fatto riferimento ad rapporto del luglio 2021 pubblicato proprio dall’ispettore generale, secondo il quale l’ufficio aveva ‘chiuso un occhio’ sulle accuse nonostante le denunce e le prove portate dai legali, evitando anche di interrogare le ginnaste. A maggio, il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che non avrebbe mosso accuse contro due ex agenti dell’FBI accusati di aver gestito male l’inchiesta su Nassar (respingendo per la terza volta la richiesta delle querelanti).
Nella nuova causa Biles, Raisman, Maroney e Nichols hanno chiesto, ognuna, come risarcimento 50 milioni di dollari, mentre Kaylee Lorincz e Hannah Morrow 42,5 milioni di dollari ciascuna. La maggior parte delle 90 donne chiede 10 milioni di dollari a testa, per un totale che si aggirerebbe tra 1 e 1,2 miliardi di dollari.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Un gruppo di 90 donne, tra cui le ex ginnaste della squadra olimpica statunitense Simone Biles, McKayla Maroney e Aly Raisman, ha intentato una causa contro l'FBI, sostenendo che ha gestito male le indagini sull'ex medico del Team USA Larry Nassar, permettendogli di continuare ad abusare sessualmente di loro anche dopo le denunce sporte nel 2015. Quest’ultimo è stato condannato definitivamente nel 2018 a una pena che va dai 40 ai 175 anni di carcere per violenze sessuali su più di 150 atlete.

Le ragazze chiedono collettivamente più di un miliardo di dollari di risarcimento, facendo appello al Federal Tort Claims Act, una legge del 1946 che rende gli Stati Uniti responsabili per le lesioni "causate da un'azione o un'omissione negligente o illecita di un dipendente del governo mentre agisce nell'ambito del suo ufficio o impiego". 

Ginnaste americane-Fbi
Un gruppo di 90 ragazze fa causa all'FBI per un miliardo di dollari: "Indagini non adeguate sugli abusi di Larry Nassar"

La causa contro l’FBI

Le ginnaste olimpiche Simone Biles, Aly Raisman e McKayla Maroney e la plurimedagliata mondiale Maggie Nichols hanno testimoniato davanti alla Commissione Giustizia del Senato USA, così come il direttore del'FBI, Christopher Wray, e l'ispettore generale del dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz. Nella richiesta di risarcimento del Federal Tort Act, gli avvocati del gruppo affermano: "il Federal Bureau of Investigation era in possesso di denunce credibili provenienti da numerose fonti e di prove concrete delle violenze sessuali compiute dal dottor Larry Nassar su giovani donne e bambine nel corso di diversi anni e in tutto il mondo. I funzionari dell'FBI che erano in possesso di queste informazioni – si legge – e che erano in grado di porre fine alla predazione di Nassar, sono stati gravemente negligenti nei loro doveri, con il risultato che il medico ha aggredito sessualmente circa 100 giovani donne e bambine tra il 28 luglio 2015 e il 12 settembre 2016, e hanno cospirato con i funzionari di più alto livello all'interno del Comitato Olimpico e Paraolimpico degli Stati Uniti e della USA Gymnastics, Inc. per nascondere questo abuso sessuale noto alle prevedibili vittime”.

larry-nassar
Larry Nassar, ex medico del Team Usa, che è stato condannato in via definitiva per pedopornografia e per violenza sessuale su circa 150 atlete
Nichols, campionessa nazionale NCAA, ha chiesto agIi investigatori del Federal Bureau di assumersi le proprie responsabilità: "L'FBI sapeva che Larry Nassar era un pericolo per le bambine quando i suoi abusi su di me sono stati denunciati per la prima volta nel settembre del 2015. Per 421 giorni (gli agenti) hanno lavorato con USA Gymnastics e USOPC per nascondere queste informazioni al pubblico e hanno permesso a Nassar di continuare a molestare giovani donne e ragazze", ha detto Nichols. "È ora che l'FBI sia chiamata a rispondere".

La richiesta di risarcimento

Simone Biles
Simone Biles, pluri campionessa olimpica, è tra le vittime di Nassar che ha fatto causa all'FBI

La causa intentata dalle 90 donne si aggiunge così a quella portata avanti da altre 13 vittime ad aprile scorso, che avevano presentato richieste di risarcimento separate contro l'FBI per un totale di 130 milioni di dollari, affermando che tutti gli agenti coinvolti nell'indagine sul medico hanno scelto di "chiudere un occhio" sulle violenze. Queste donne avevano fatto riferimento ad rapporto del luglio 2021 pubblicato proprio dall'ispettore generale, secondo il quale l'ufficio aveva 'chiuso un occhio' sulle accuse nonostante le denunce e le prove portate dai legali, evitando anche di interrogare le ginnaste. A maggio, il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che non avrebbe mosso accuse contro due ex agenti dell'FBI accusati di aver gestito male l'inchiesta su Nassar (respingendo per la terza volta la richiesta delle querelanti). Nella nuova causa Biles, Raisman, Maroney e Nichols hanno chiesto, ognuna, come risarcimento 50 milioni di dollari, mentre Kaylee Lorincz e Hannah Morrow 42,5 milioni di dollari ciascuna. La maggior parte delle 90 donne chiede 10 milioni di dollari a testa, per un totale che si aggirerebbe tra 1 e 1,2 miliardi di dollari.

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