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Home » Attualità » Giorgia Soleri: “Damiano mi sostiene come Chiara Ferragni con Fedez. Ma lui è ‘santificato'”

Giorgia Soleri: “Damiano mi sostiene come Chiara Ferragni con Fedez. Ma lui è ‘santificato'”

In un'intervista a Fanpage in occasione dell'uscita del suo primo libro "La signorina Nessuno", la modella e attivista si sfoga contro una visione obsoleta della donna: "Diamo per scontato abbia un ruolo di cura"

Camilla Prato
13 Maggio 2022
Soleri-David-Fedez-Ferragni

I Ferragnez con Damiano David e Giorgia Soleri

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Giorgia Soleri e Damiano David
Giorgia Soleri, 26 anni, e Damiano David, 23, stanno insieme da 5 anni ma hanno reso pubblica la loro relazione solo nel 2021

Innamoratissimi e super affiatati, Giorgia Soleri e Damiano David, frontman dei Maneskin, sembrano una coppia inseparabile. In salute e in malattia, come dimostra la recente apparizione del cantante accanto alla fidanzata il giorno in cui alla Camera è stata depositata la proposta di legge per il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo come malattie croniche e invalidanti. Malattie di cui soffre la stessa Soleri e per cui si batte da anni, supportata dall’affetto del compagno. Nulla di male, all’apparenza, nulla che un qualsiasi altro ragazzo o marito farebbe per la persona che ama, si direbbe. Ma c’è un ma. Ed è la stessa modella e attivista a sottolinearlo.

Aborto, femminismo e vulvodinia… in versi

In una recente intervista a Fanpage, in occasione della presentazione del suo primo libro, una raccolta di poesie intitolata “La signorina Nessuno“, la 26enne milanese ha toccato tanti argomenti, dal femminismo all’aborto, dalla dipendenza affettiva alla lotta contro la vulvodinia e all’endometriosi. E poi ancora la depressione, l’anoressia, la psicoterapia. Tutti temi affrontati coi suoi versi, ma soprattutto “Tutti i temi presenti nel libro li ho vissuti in prima persona, ma è bello che ognuno ci veda la propria esperienza”, ha detto durante l’intervista. Attivissima sui social, dai quali porta avanti le sue battaglie sociali perché “La condivisione è una forma di cura”, Giorgia Soleri ha avuto recentemente modo di incontrare un altro personaggio pubblico che, attraverso i suoi profili, ha voluto comunicare un momento difficile che stava attraversando: Fedez. Il rapper, che aveva un tumore al pancreas per il quale è stato operato, ha voluto infatti parlarne attraverso lo schermo di uno smartphone con i suoi milioni di followers, seguendo passo passo le tappe del percorso.

Giorgia Soleri
Giorgia Soleri ha recentemente presentato “La signorina Nessuno” una raccolta poetica che rappresenta il libro d’esordio della milanese

Soleri: “Nessuno ha detto a Chiara Ferragni ‘Sei una santa'”

I due si sono incontrati a cena a Milano, con i rispettivi partner Damiano David e Chiara Ferragni. Le coppie più amate d’Italia riunite per una sera, confrontandosi anche su quello che, per ognuna di loro, ha significato e significa avere a che fare con la malattia. E in merito Soleri ha voluto precisare a Fanpage: “Nessuno ha detto a Chiara ‘Che brava, sei una santa che stai al fianco ad un uomo malato‘, cosa che invece Damiano si sente dire ogni giorno“. Non è certo un’accusa verso l’imprenditrice digitale che, nel periodo in cui il marito ha subito l’operazione, gli è stata accanto giorno e notte. Quella di Giorgia Soleri è piuttosto una critica ad un pensiero ancora ben radicato nella cultura italiana: “Diamo per scontato che le donne abbiano un ruolo di ‘cura’ all’interno della famiglia. Chiara è una compagna incredibile ed è stata un’ancora per Federico in un momento di difficoltà, come anche Damiano è stato per me. Però lui viene santificato, lei no”, ha ribadito anche nelle sue stories via social.

Giorgia Soleri e Damiano David
Giorgia Soleri dice di essere immensamente grata al compagno Damiano, ma non “perché non l’ha abbandonata nella malattia”

Visione stereotipata della donna

Secondo la modella e attivista milanese “L’amore è sostenersi a vicenda, a prescindere dall’essere uomo o donna”. E rivolgendosi al compagno Damiano e al suo prendersi cura di lei costantemente ribadisce: “Gli sono immensamente grata per la persona che è, ma non voglio sentirmi grata perché non mi ha abbandonata per via della malattia“. Insomma basta con la visione della donna ‘infermierina’ e dell’uomo ‘Santo’ se scelgono – o, nel caso di molte donne, sono costrette – ad occuparsi dei familiari. Anche perché, ci tiene a spiegare Soleri, nella battaglia per la vulvodinia che porta avanti sulla sua stessa pelle, come migliaia di altre ragazze, sono loro, le donne, le vere protagoniste. E dando all’uomo che le supporta il ruolo di ‘santo’ non si fa altro che sminuirne ancora una volta l’azione e il coraggio. Insomma le donne soffrono, ma se la loro malattia viene sconfitta o la ricerca e le istituzioni fanno passi avanti è merito degli uomini che sono stati al loro fianco. “Premetto che non gli ho mai chiesto di prendere parte a questa battaglia – ha detto a Fanpage -. Lo ha fatto spontaneamente e lo apprezzo moltissimo, ma se avesse preferito restarne fuori, non gliene avrei fatto una colpa. Non voglio sminuire la sua figura, ma sta facendo quello che qualunque persona che ama farebbe“, conclude Soleri.

 

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Giorgia Soleri e Damiano David
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In una recente intervista a Fanpage, in occasione della presentazione del suo primo libro, una raccolta di poesie intitolata "La signorina Nessuno", la 26enne milanese ha toccato tanti argomenti, dal femminismo all'aborto, dalla dipendenza affettiva alla lotta contro la vulvodinia e all'endometriosi. E poi ancora la depressione, l'anoressia, la psicoterapia. Tutti temi affrontati coi suoi versi, ma soprattutto "Tutti i temi presenti nel libro li ho vissuti in prima persona, ma è bello che ognuno ci veda la propria esperienza", ha detto durante l'intervista. Attivissima sui social, dai quali porta avanti le sue battaglie sociali perché "La condivisione è una forma di cura", Giorgia Soleri ha avuto recentemente modo di incontrare un altro personaggio pubblico che, attraverso i suoi profili, ha voluto comunicare un momento difficile che stava attraversando: Fedez. Il rapper, che aveva un tumore al pancreas per il quale è stato operato, ha voluto infatti parlarne attraverso lo schermo di uno smartphone con i suoi milioni di followers, seguendo passo passo le tappe del percorso.
Giorgia Soleri
Giorgia Soleri ha recentemente presentato "La signorina Nessuno" una raccolta poetica che rappresenta il libro d'esordio della milanese

Soleri: "Nessuno ha detto a Chiara Ferragni 'Sei una santa'"

I due si sono incontrati a cena a Milano, con i rispettivi partner Damiano David e Chiara Ferragni. Le coppie più amate d'Italia riunite per una sera, confrontandosi anche su quello che, per ognuna di loro, ha significato e significa avere a che fare con la malattia. E in merito Soleri ha voluto precisare a Fanpage: "Nessuno ha detto a Chiara ‘Che brava, sei una santa che stai al fianco ad un uomo malato', cosa che invece Damiano si sente dire ogni giorno". Non è certo un'accusa verso l'imprenditrice digitale che, nel periodo in cui il marito ha subito l'operazione, gli è stata accanto giorno e notte. Quella di Giorgia Soleri è piuttosto una critica ad un pensiero ancora ben radicato nella cultura italiana: "Diamo per scontato che le donne abbiano un ruolo di 'cura' all’interno della famiglia. Chiara è una compagna incredibile ed è stata un’ancora per Federico in un momento di difficoltà, come anche Damiano è stato per me. Però lui viene santificato, lei no”, ha ribadito anche nelle sue stories via social.
Giorgia Soleri e Damiano David
Giorgia Soleri dice di essere immensamente grata al compagno Damiano, ma non "perché non l'ha abbandonata nella malattia"

Visione stereotipata della donna

Secondo la modella e attivista milanese "L'amore è sostenersi a vicenda, a prescindere dall'essere uomo o donna". E rivolgendosi al compagno Damiano e al suo prendersi cura di lei costantemente ribadisce: "Gli sono immensamente grata per la persona che è, ma non voglio sentirmi grata perché non mi ha abbandonata per via della malattia". Insomma basta con la visione della donna 'infermierina' e dell'uomo 'Santo' se scelgono - o, nel caso di molte donne, sono costrette - ad occuparsi dei familiari. Anche perché, ci tiene a spiegare Soleri, nella battaglia per la vulvodinia che porta avanti sulla sua stessa pelle, come migliaia di altre ragazze, sono loro, le donne, le vere protagoniste. E dando all'uomo che le supporta il ruolo di 'santo' non si fa altro che sminuirne ancora una volta l'azione e il coraggio. Insomma le donne soffrono, ma se la loro malattia viene sconfitta o la ricerca e le istituzioni fanno passi avanti è merito degli uomini che sono stati al loro fianco. "Premetto che non gli ho mai chiesto di prendere parte a questa battaglia - ha detto a Fanpage -. Lo ha fatto spontaneamente e lo apprezzo moltissimo, ma se avesse preferito restarne fuori, non gliene avrei fatto una colpa. Non voglio sminuire la sua figura, ma sta facendo quello che qualunque persona che ama farebbe", conclude Soleri.  
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