Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Marina Ovsyannikova, la giornalista del blitz al tg russo, denunciata dall’ex marito: “Vuole la custodia dei figli”

Marina Ovsyannikova, la giornalista del blitz al tg russo, denunciata dall’ex marito: “Vuole la custodia dei figli”

Diventata famosa per aver interrotto il telegiornale di Channel One con un cartello contro la guerra in Ucraina, ora la donna vive a Berlino e non riesce più a vedere i suoi bambini: "Mio figlio maggiore mi considera una traditrice. Mia figlia di 11 anni mi chiede sempre quando torno. Le rispondo tra una settimana"

Remy Morandi
16 Maggio 2022
Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha interrotto il tg di Channel One

Share on FacebookShare on Twitter
https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/Tg-russo.mp4

Non c’è pace per Marina Ovsyannikova. La giornalista divenuta famosa per aver interrotto il tg di Channel One con un cartellone contro la guerra in Ucraina è stata denunciata dall’ex marito, un dipendente della tv di stato Russia Today (RT). L’uomo, secondo quanto ha riferito la stessa giornalista in un’intervista al sito Holod ripresa anche da The Guardian, le ha fatto causa per ottenere la custoria dei due figli, di 11 e 17 anni.

Il blitz di Marina Ovsyannikova durante il tg di Chann

Oggi Marina Ovsyannikova, 43 anni, vive e lavora a Berlino, in Germania, dove è stata assunta come corrispondente dal quotidiano Die Welt. La giornalista russa è diventata famosa dopo aver fatto un blitz lo scorso 14 marzo al tg di Channel One con un cartellone con scritto “No war” per dire no alla guerra in Ucraina. In diretta televisiva Ovsyannikova, alle spalle della conduttrice Ekaterina Andreeva, gridò: “Stop alla guerra! No alla guerra!”. Per quella protesta la giornalista russa fu arrestata, multata e poi rilasciata. Adesso, dalla Germania, Marina Ovsyannikova fa sapere che non tornerà più in Russia fino a quando non cadrà “il regime di Putin”, ha dichiarato al sito russo Holod.

La giornalista russa Marina Ovsyannikova insieme al suo avvocato Anton Gashinsky nel tribunale di Mosca dopo il blitz al tg di Channel One

La giornalista Marina Ovsyannikova: “Il mio ex marito non permette ai miei figli di venirmi a trovare”

Nell’intervista rilasciata al sito russo Holod, Marina Ovsyannikova descrive la drammatica situazione della sua famiglia, dopo il blitz al tg russo. “Gli avvocati mi dicono di non rilassarmi. Ieri (sabato 14 maggio, ndr) ho scoperto che il mio ex marito ha intentato una causa contro di me. La mia vita sta diventando ogni giorno sempre più divertente”, dichiara con sarcasmo la giornalista. Marina dice che l’ex marito non le parla più da quando ha interrotto il tg di Channel One. “Siamo divorziati da tre anni e mezzo, lui lavora per RT, ed eravamo in rapporti abbastanza normali. Dopo la protesta ha interrotto tutte le comunicazioni con me”. Secondo il fascicolo che Holod è riuscito a esaminare, la causa contro Marina Ovsyannikova è stata depositata presso il tribunale di Cheryomushkinsky a Mosca lo scorso 19 aprile. Il contenuto della causa è ancora sconosciuto, ma appartiene alla categoria delle “controversie relative all’educazione dei bambini”, fa sapere il sito.

Marina Ovsyannikova, 44 anni, era redattrice delle edizioni locali sul Primo Canale russo

Al sito web di Der Spiegel, Marina Ovsyannikova ha detto che suo figlio maggiore di 17 anni è un forte sostenitore della guerra in Ucraina e per questo la considera una “traditrice“. Lo stesso lo pensa sua madre. “Cerco periodicamente di chiamare mio figlio, ma le nostre conversazioni non vanno molto bene. Questo perché il padre lavora per RT e gli fa il lavaggio del cervello. Mia figlia ha 11 anni. Ogni volta che la chiamo mi dice: ‘Mamma, quando torni?’. Le dico sempre tra una settimana. E lei mi risponde: ‘Mamma, è passata ancora una settimana e tu ancora non ci sei’. Per lei sono solo sua madre, e lei ama sua madre”, dice la giornalista a Holod.

Marina Ovsyannikova tornerà in Russia “quando questo regime crollerà”, dice ancora al sito russo. Per il momento l’unica sua preoccupazione è quella di rivedere i figli, ma la giornalista non può farlo. “Mio figlio maggiore non vuole andare da nessuna parte, e non posso nemmeno portare mia figlia in vacanza per trascorrere del tempo insieme, perché i passaporti dei bambini sono scaduti. E io non posso farli per loro perché sono a Berlino. E il mio ex marito non vuole dare il permesso ai miei figli di viaggiare all’estero, non vuole dare loro i passaporti. Lo ho chiamato più volte, ma lui non vuole muovere un dito”, dichiara la giornalista nell’intervista a Holod.

Marina Ovsyannikova è stata intervistata a fine marzo da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. La giornalista ha fatto sapere: “Dopo la mia protesta il notiziario va in onda in differita”

Ma Marina Ovsyannikova non riesce a incolpare l’ex marito per averla denunciata. “Penso sia una persona abbastanza perbene e penso che non voglia causare stress inutile ai nostri figli. Non credo che farmi causa sia stata una sua iniziativa. Probabilmente – conclude la giornalista russa nell’intervista al sito russo – gli è stato detto di prendere una scelta: o ti licenziamo o agisci con noi“.

Potrebbe interessarti anche

Manifestazione de I Sentinelli, Famiglie Arcobaleno e Cig Arcigay
Attualità

Milano, manifestazione famiglie arcobaleno. Schlein: “Pronta la legge”

18 Marzo 2023
GionnyScandal con mamma Rita e papà Antonio (fonte Instagram)
Attualità

GionnyScandal: il cantante ritrova i genitori biologici dopo 30 anni

22 Marzo 2023
La piccola di saki oggi a 5 mesi di vita sulle spalle di mamma Yuta, (Ph: Elena Livia Pennacchioni)
Attualità

Festa del papà, anche tra gli animali ci sono padri modello e non

19 Marzo 2023

Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/Tg-russo.mp4
Non c'è pace per Marina Ovsyannikova. La giornalista divenuta famosa per aver interrotto il tg di Channel One con un cartellone contro la guerra in Ucraina è stata denunciata dall'ex marito, un dipendente della tv di stato Russia Today (RT). L'uomo, secondo quanto ha riferito la stessa giornalista in un'intervista al sito Holod ripresa anche da The Guardian, le ha fatto causa per ottenere la custoria dei due figli, di 11 e 17 anni.
Il blitz di Marina Ovsyannikova durante il tg di Chann
Oggi Marina Ovsyannikova, 43 anni, vive e lavora a Berlino, in Germania, dove è stata assunta come corrispondente dal quotidiano Die Welt. La giornalista russa è diventata famosa dopo aver fatto un blitz lo scorso 14 marzo al tg di Channel One con un cartellone con scritto "No war" per dire no alla guerra in Ucraina. In diretta televisiva Ovsyannikova, alle spalle della conduttrice Ekaterina Andreeva, gridò: "Stop alla guerra! No alla guerra!". Per quella protesta la giornalista russa fu arrestata, multata e poi rilasciata. Adesso, dalla Germania, Marina Ovsyannikova fa sapere che non tornerà più in Russia fino a quando non cadrà "il regime di Putin", ha dichiarato al sito russo Holod.
La giornalista russa Marina Ovsyannikova insieme al suo avvocato Anton Gashinsky nel tribunale di Mosca dopo il blitz al tg di Channel One

La giornalista Marina Ovsyannikova: "Il mio ex marito non permette ai miei figli di venirmi a trovare"

Nell'intervista rilasciata al sito russo Holod, Marina Ovsyannikova descrive la drammatica situazione della sua famiglia, dopo il blitz al tg russo. "Gli avvocati mi dicono di non rilassarmi. Ieri (sabato 14 maggio, ndr) ho scoperto che il mio ex marito ha intentato una causa contro di me. La mia vita sta diventando ogni giorno sempre più divertente", dichiara con sarcasmo la giornalista. Marina dice che l'ex marito non le parla più da quando ha interrotto il tg di Channel One. "Siamo divorziati da tre anni e mezzo, lui lavora per RT, ed eravamo in rapporti abbastanza normali. Dopo la protesta ha interrotto tutte le comunicazioni con me". Secondo il fascicolo che Holod è riuscito a esaminare, la causa contro Marina Ovsyannikova è stata depositata presso il tribunale di Cheryomushkinsky a Mosca lo scorso 19 aprile. Il contenuto della causa è ancora sconosciuto, ma appartiene alla categoria delle "controversie relative all'educazione dei bambini", fa sapere il sito.
Marina Ovsyannikova, 44 anni, era redattrice delle edizioni locali sul Primo Canale russo
Al sito web di Der Spiegel, Marina Ovsyannikova ha detto che suo figlio maggiore di 17 anni è un forte sostenitore della guerra in Ucraina e per questo la considera una "traditrice". Lo stesso lo pensa sua madre. "Cerco periodicamente di chiamare mio figlio, ma le nostre conversazioni non vanno molto bene. Questo perché il padre lavora per RT e gli fa il lavaggio del cervello. Mia figlia ha 11 anni. Ogni volta che la chiamo mi dice: 'Mamma, quando torni?'. Le dico sempre tra una settimana. E lei mi risponde: 'Mamma, è passata ancora una settimana e tu ancora non ci sei'. Per lei sono solo sua madre, e lei ama sua madre", dice la giornalista a Holod. Marina Ovsyannikova tornerà in Russia "quando questo regime crollerà", dice ancora al sito russo. Per il momento l'unica sua preoccupazione è quella di rivedere i figli, ma la giornalista non può farlo. "Mio figlio maggiore non vuole andare da nessuna parte, e non posso nemmeno portare mia figlia in vacanza per trascorrere del tempo insieme, perché i passaporti dei bambini sono scaduti. E io non posso farli per loro perché sono a Berlino. E il mio ex marito non vuole dare il permesso ai miei figli di viaggiare all'estero, non vuole dare loro i passaporti. Lo ho chiamato più volte, ma lui non vuole muovere un dito", dichiara la giornalista nell'intervista a Holod.
Marina Ovsyannikova è stata intervistata a fine marzo da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa'. La giornalista ha fatto sapere: "Dopo la mia protesta il notiziario va in onda in differita"
Ma Marina Ovsyannikova non riesce a incolpare l'ex marito per averla denunciata. "Penso sia una persona abbastanza perbene e penso che non voglia causare stress inutile ai nostri figli. Non credo che farmi causa sia stata una sua iniziativa. Probabilmente - conclude la giornalista russa nell'intervista al sito russo - gli è stato detto di prendere una scelta: o ti licenziamo o agisci con noi".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto