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Home » Attualità » Giornata mondiale contro il cancro, in Europa il 32% dei decessi è associato a povertà e bassa istruzione

Giornata mondiale contro il cancro, in Europa il 32% dei decessi è associato a povertà e bassa istruzione

Lo slogan di quest’anno è "Close the Care Gap". Anche in Italia ci sono differenze tra Nord e Sud in relazione all'accesso alle cure

Maurizio Costanzo
4 Febbraio 2023
Il 4 febbraio ricorre la Giornata mondiale contro il cancro

Il 4 febbraio ricorre la Giornata mondiale contro il cancro

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Nella lotta alla malattia del secolo, o ‘big killer‘ di tutti i tempi che dir si voglia, ossia il cancro, sono tanti e notevoli i passi in avanti fatti nella diagnosi e nella cura. Ma sul fronte della prevenzione c’è ancora molto da fare. E non c’è momento migliore per sensibilizzare la popolazione che oggi, 4 febbraio, data in cui si celebra il World Cancer Day, coordinato dall’Unione per il controllo internazionale del cancro (Uicc). Un’iniziativa globale per migliorare la consapevolezza e la conoscenza dei rischi di cancro e prevenire, rilevare e curare meglio la malattia.

Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale dedicata al cancro
Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale dedicata al cancro

“Colmare il gap sulla cura”

Un peso decisivo nella prevenzione lo occupano i corretti stili di vita, a partire da alimentazione e ‘no’ al fumo, che risultano decisivi nell’insorgenza di molti tumori. Quella contro il cancro è una battaglia che si combatte nei reparti di ospedali e principalmente nei laboratori di ricerca, ma non solo lì. È una battaglia che si può vincere solo se si combatte anche, e soprattutto, nella buona diffusione delle informazioni, e grazie alle campagne di sensibilizzazione alle donazioni. Tuttavia anche nella cura del cancro sono presenti delle lacune, nei Paesi a basso, medio e alto reddito, che possono essere originate dai motivi più diversi: dalle differenze di status socioeconomico, di istruzione o di posizione geografica. Ma possono anche riguardare la discriminazione basata sull’etnia, l’orientamento sessuale, l’età, la disabilità e molto altro. Non è un caso che il motto della Giornata mondiale contro il Cancro che si celebra oggi sia “Close the Care Gap”, ossia “colmare il gap sulla cura”.

Tumori: il 32% decessi Ue è associato a povertà e poca istruzione

In Europa il 32% dei decessi per tumore è associato a povertà e bassa istruzione. In Italia la situazione è migliore ma si impiega troppo tempo in burocrazia e serve personale per aiutare i medici. La richiesta di colmare queste lacune è stato ribadito a gran voce dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) in occasione del convegno ‘Close the Care Gap’ al Senato. L’obiettivo dell’evento, ha affermato l’Aiom, è sensibilizzare i cittadini sulle differenze nell’accesso alle cure. I dati parlano chiaro e sono allarmanti: in Europa ben il 32% delle morti per cancro negli uomini e il 16% nelle donne sono associati alle disuguaglianze socioeconomiche.

Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro: sensibilizzare le donazioni in favore della ricerca è un passo importante
Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro: sensibilizzare le donazioni in favore della ricerca è un passo importante

Italia, gap tra Nord e Sud nell’accesso ai programmi di screening

Le persone meno istruite e più povere, affermano gli oncologi, adottano stili di vita scorretti, eseguono con scarsa frequenza gli screening, non accedono ai sistemi sanitari e troppo spesso arrivano alla diagnosi di tumore in fase già avanzata. Queste disparità sono meno evidenti nei Paesi che presentano sistemi sanitari universalistici come il nostro, in grado di garantire le cure a tutti. L’Italia, però, avverte Aiom, deve colmare il divario nell’adesione ai programmi di screening che ancora permane fra Nord e Sud e serve un grande piano di sensibilizzazione per recuperare queste lacune. Inoltre, nel nostro Paese, più del 50% del tempo di ogni visita oncologica è assorbito da adempimenti burocratici. Per questo gli specialisti chiedono di assumere personale che possa occuparsi di questi aspetti. “L’Italia sembra soffrire meno delle disuguaglianze sociali nei tumori – afferma il presidente Aiom, Saverio Cinieri – ma vi sono aree su cui servono interventi urgenti, a partire dalla sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita”. Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. Il 40% dei casi può essere evitato agendo su fattori di rischio modificabili. In particolare il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, associato all’insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia, oltre a quella del polmone

Tempi duri per la ricerca: tagli ai finanziamenti pubblici

Quella di oggi è dunque un’occasione per sensibilizzare alle donazioni, dal momento che questi sono tempi duri per la ricerca scientifica in Italia. Il 2022 si è chiuso infatti con la notizia del mancato finanziamento del Piano Oncologico Nazionale che avrebbe previsto lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2023 e 2024. Ben 20 milioni di euro che nell’arco di 2 anni sarebbero stati destinati agli studi per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza ai pazienti oncologici. Nella legge di bilancio del 2022 pare essere scomparsa ogni traccia di quegli emendamenti annunciati dal governo e proposti dal Ministero della Salute sul tema dell’emergenza tumori.

Aumentano le aziende impegnate nelle donazioni

Se, dunque, non può fare affidamento su fondi pubblici, la ricerca scientifica in Italia può contare almeno sul privato. Sono numerose le aziende nazionali e internazionali che ogni anno effettuano cospicue donazioni a favore della battaglia contro gravi malattie. Tra loro emerge Auge International Consulting a cui, recentemente la Fondazione Ieo-Monzino ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree, ossia l’albero all’ingresso dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano in cui appaiono tutte le aziende, gli imprenditori e i privati che sostengono la fondazione. Lo Ieo, da sempre impegnato nel contrastare la diffusione di gravi malattie oncologiche, ha ospitato il 1° febbraio l’incontro “Le nuove sfide della ricerca clinica: GCP versione 3, Regolamento europeo e decentralizzazione degli studi”, organizzato da Afi-Associazione Farmaceutici Industria”. Un evento che ha fatto luce su cambiamenti nella ricerca clinica, l’entrata in vigore dei Regolamenti Europei per la sperimentazione clinica farmacologica e le linee guida della buona pratica clinica (Gcp).

L’albero delle donazioni

L’albero delle donazioni della Fondazione Ieo-Monzino si arricchisce di mese in mese, così il nome dell’innovativa impresa digitale (https://www.augeinternationalconsulting.com), leader nel settore dell’e-learning, fondata a Dubai dai brianzoli Monica Perna e Francesco Iannello, è apparso accanto a quello di noti istituti bancari, case farmaceutiche, aziende di moda e personaggi del mondo dello spettacolo. Tra le foglie del Donor Tree della Fondazione Ieo-Monzino spiccano quelle della Fondazione Deutsche Bank Italia, della Banca Popolare di Milano, della Morgan Stanley, nonché di case farmaceutiche quali Novartis Farma, Astrazeneca o Pfizer. Realtà sostenitrici con cui Auge oggi condivide questo importante ruolo sono, inoltre, Fondazione Cariplo, Fondazione Ferrero, Avon, Moncreal e molte altre aziende di fama mondiale. Non mancano, personalità legate al mondo del cinema come Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, presenti nell’albero delle donazioni della fondazione milanese. A tutti loro si uniscono, con il nome di Auge, i due giovani imprenditori italiani, Monica Perna e Francesco Iannello, che, pur vivendo a Dubai da oltre cinque anni, hanno mantenuto saldo il proprio legame con l’Italia a tal punto da aver mostrato negli ultimi anni grande solidarietà nei confronti dello stato della ricerca scientifica in Italia.

Auge International Consulting: recentemente la Fondazione IEO-MONZINO ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree
Auge International Consulting: recentemente la Fondazione IEO-MONZINO ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree

Auge, esempio di responsabilità

“Vedere il nome della nostra azienda accanto a grandi imprese che hanno fatto la storia dell’economia italiana è un vero onore – dichiara Monica Perna – Questa foglia rappresenta, in primis, il supporto della nostra community e degli studenti del Metodo Auge che hanno sposato la nostra causa. Una causa che affonda le sue radici in una storia molto personale”. Nell’arco di due anni Auge ha donato oltre 10mila euro alla Fondazione Ieo-Monzino a supporto del “Programma Polmone” diretto dai professori Spaggiari e De Marinis. Una scelta non casuale per la Perna che aveva affidato proprio alle cure dei due luminari e, dunque, allo Ieo, la sua mamma dopo la diagnosi di un tumore al polmone al quarto stadio. Un male che l’ha portata via proprio il 4 febbraio di qualche anno fa. Così, il 2 ottobre di ogni anno, la English Coach brianzola, promotrice del Globish, in occasione della data di compleanno di sua madre, che nel 2022 avrebbe compiuto sessant’anni, si fa portavoce di un messaggio di grande importanza, portando Auge ad assumere, all’interno della società italiana, il ruolo di azienda che porta avanti il Made in Italy anche oltre i confini nazionali. Ma non un semplice ruolo, bensì una vera e propria responsabilità. “Il concetto di responsabilità per la nostra azienda è fondamentale – sottolinea Monica Perna -. La nostra mission recita infatti Your Education, Our Responsibility. Questo vuol dire che è nostra responsabilità condividere valore, esperienza e conoscenza con la nostra community. È nostra responsabilità formare persone che, a loro volta, siano responsabili di farsi comprendere comunicando in una lingua straniera come l’inglese. Il concetto di responsabilità atterra, infine, nella sfera sociale e prevede una sorta di circolarità. Come dico sempre ai miei studenti: ‘You learn, to earn in life and to return to others’. Ovvero, si impara per guadagnare valore nella propria vita e restituirlo agli altri, attraverso, appunto, la condivisione della conoscenza”.

Parole, quelle della Ceo di Auge International Consulting che lasciano trasparire quanto la responsabilità, formativa, comunicativa e sociale, sia parte del Dna della sua impresa digitale. Un’azienda che ha saputo cogliere, al pari di altri leader dell’economia internazionale, la necessità di sostenere la ricerca scientifica in Italia, non abbastanza finanziata dallo Stato. Un grande gesto di responsabilità, dunque, nei confronti della propria terra d’origine, oggi ripagato dall’orgoglio di apparire all’interno del Donor Tree della Fondazione Ieo-Monzino.

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  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
Nella lotta alla malattia del secolo, o 'big killer' di tutti i tempi che dir si voglia, ossia il cancro, sono tanti e notevoli i passi in avanti fatti nella diagnosi e nella cura. Ma sul fronte della prevenzione c’è ancora molto da fare. E non c’è momento migliore per sensibilizzare la popolazione che oggi, 4 febbraio, data in cui si celebra il World Cancer Day, coordinato dall'Unione per il controllo internazionale del cancro (Uicc). Un'iniziativa globale per migliorare la consapevolezza e la conoscenza dei rischi di cancro e prevenire, rilevare e curare meglio la malattia.
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Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro: sensibilizzare le donazioni in favore della ricerca è un passo importante
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Italia, gap tra Nord e Sud nell’accesso ai programmi di screening

Le persone meno istruite e più povere, affermano gli oncologi, adottano stili di vita scorretti, eseguono con scarsa frequenza gli screening, non accedono ai sistemi sanitari e troppo spesso arrivano alla diagnosi di tumore in fase già avanzata. Queste disparità sono meno evidenti nei Paesi che presentano sistemi sanitari universalistici come il nostro, in grado di garantire le cure a tutti. L'Italia, però, avverte Aiom, deve colmare il divario nell'adesione ai programmi di screening che ancora permane fra Nord e Sud e serve un grande piano di sensibilizzazione per recuperare queste lacune. Inoltre, nel nostro Paese, più del 50% del tempo di ogni visita oncologica è assorbito da adempimenti burocratici. Per questo gli specialisti chiedono di assumere personale che possa occuparsi di questi aspetti. "L'Italia sembra soffrire meno delle disuguaglianze sociali nei tumori - afferma il presidente Aiom, Saverio Cinieri - ma vi sono aree su cui servono interventi urgenti, a partire dalla sensibilizzazione dei cittadini sui corretti stili di vita". Nel 2022, in Italia, sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro. Il 40% dei casi può essere evitato agendo su fattori di rischio modificabili. In particolare il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio, associato all'insorgenza di circa un tumore su tre e a ben 17 tipi di neoplasia, oltre a quella del polmone

Tempi duri per la ricerca: tagli ai finanziamenti pubblici

Quella di oggi è dunque un’occasione per sensibilizzare alle donazioni, dal momento che questi sono tempi duri per la ricerca scientifica in Italia. Il 2022 si è chiuso infatti con la notizia del mancato finanziamento del Piano Oncologico Nazionale che avrebbe previsto lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2023 e 2024. Ben 20 milioni di euro che nell’arco di 2 anni sarebbero stati destinati agli studi per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l'assistenza ai pazienti oncologici. Nella legge di bilancio del 2022 pare essere scomparsa ogni traccia di quegli emendamenti annunciati dal governo e proposti dal Ministero della Salute sul tema dell’emergenza tumori.

Aumentano le aziende impegnate nelle donazioni

Se, dunque, non può fare affidamento su fondi pubblici, la ricerca scientifica in Italia può contare almeno sul privato. Sono numerose le aziende nazionali e internazionali che ogni anno effettuano cospicue donazioni a favore della battaglia contro gravi malattie. Tra loro emerge Auge International Consulting a cui, recentemente la Fondazione Ieo-Monzino ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree, ossia l’albero all’ingresso dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano in cui appaiono tutte le aziende, gli imprenditori e i privati che sostengono la fondazione. Lo Ieo, da sempre impegnato nel contrastare la diffusione di gravi malattie oncologiche, ha ospitato il 1° febbraio l’incontro “Le nuove sfide della ricerca clinica: GCP versione 3, Regolamento europeo e decentralizzazione degli studi”, organizzato da Afi-Associazione Farmaceutici Industria”. Un evento che ha fatto luce su cambiamenti nella ricerca clinica, l’entrata in vigore dei Regolamenti Europei per la sperimentazione clinica farmacologica e le linee guida della buona pratica clinica (Gcp).

L’albero delle donazioni

L’albero delle donazioni della Fondazione Ieo-Monzino si arricchisce di mese in mese, così il nome dell’innovativa impresa digitale (https://www.augeinternationalconsulting.com), leader nel settore dell’e-learning, fondata a Dubai dai brianzoli Monica Perna e Francesco Iannello, è apparso accanto a quello di noti istituti bancari, case farmaceutiche, aziende di moda e personaggi del mondo dello spettacolo. Tra le foglie del Donor Tree della Fondazione Ieo-Monzino spiccano quelle della Fondazione Deutsche Bank Italia, della Banca Popolare di Milano, della Morgan Stanley, nonché di case farmaceutiche quali Novartis Farma, Astrazeneca o Pfizer. Realtà sostenitrici con cui Auge oggi condivide questo importante ruolo sono, inoltre, Fondazione Cariplo, Fondazione Ferrero, Avon, Moncreal e molte altre aziende di fama mondiale. Non mancano, personalità legate al mondo del cinema come Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, presenti nell’albero delle donazioni della fondazione milanese. A tutti loro si uniscono, con il nome di Auge, i due giovani imprenditori italiani, Monica Perna e Francesco Iannello, che, pur vivendo a Dubai da oltre cinque anni, hanno mantenuto saldo il proprio legame con l’Italia a tal punto da aver mostrato negli ultimi anni grande solidarietà nei confronti dello stato della ricerca scientifica in Italia.
Auge International Consulting: recentemente la Fondazione IEO-MONZINO ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree
Auge International Consulting: recentemente la Fondazione IEO-MONZINO ha dedicato una delle foglie all’interno del proprio Donor Tree

Auge, esempio di responsabilità

“Vedere il nome della nostra azienda accanto a grandi imprese che hanno fatto la storia dell’economia italiana è un vero onore - dichiara Monica Perna - Questa foglia rappresenta, in primis, il supporto della nostra community e degli studenti del Metodo Auge che hanno sposato la nostra causa. Una causa che affonda le sue radici in una storia molto personale”. Nell’arco di due anni Auge ha donato oltre 10mila euro alla Fondazione Ieo-Monzino a supporto del “Programma Polmone” diretto dai professori Spaggiari e De Marinis. Una scelta non casuale per la Perna che aveva affidato proprio alle cure dei due luminari e, dunque, allo Ieo, la sua mamma dopo la diagnosi di un tumore al polmone al quarto stadio. Un male che l’ha portata via proprio il 4 febbraio di qualche anno fa. Così, il 2 ottobre di ogni anno, la English Coach brianzola, promotrice del Globish, in occasione della data di compleanno di sua madre, che nel 2022 avrebbe compiuto sessant’anni, si fa portavoce di un messaggio di grande importanza, portando Auge ad assumere, all’interno della società italiana, il ruolo di azienda che porta avanti il Made in Italy anche oltre i confini nazionali. Ma non un semplice ruolo, bensì una vera e propria responsabilità. “Il concetto di responsabilità per la nostra azienda è fondamentale - sottolinea Monica Perna -. La nostra mission recita infatti Your Education, Our Responsibility. Questo vuol dire che è nostra responsabilità condividere valore, esperienza e conoscenza con la nostra community. È nostra responsabilità formare persone che, a loro volta, siano responsabili di farsi comprendere comunicando in una lingua straniera come l’inglese. Il concetto di responsabilità atterra, infine, nella sfera sociale e prevede una sorta di circolarità. Come dico sempre ai miei studenti: 'You learn, to earn in life and to return to others'. Ovvero, si impara per guadagnare valore nella propria vita e restituirlo agli altri, attraverso, appunto, la condivisione della conoscenza”. Parole, quelle della Ceo di Auge International Consulting che lasciano trasparire quanto la responsabilità, formativa, comunicativa e sociale, sia parte del Dna della sua impresa digitale. Un’azienda che ha saputo cogliere, al pari di altri leader dell’economia internazionale, la necessità di sostenere la ricerca scientifica in Italia, non abbastanza finanziata dallo Stato. Un grande gesto di responsabilità, dunque, nei confronti della propria terra d’origine, oggi ripagato dall’orgoglio di apparire all’interno del Donor Tree della Fondazione Ieo-Monzino.
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