Giornata della salute mestruale, dalla Lombardia un progetto che spazza via tabù e spreco ambientale

Promosso da comitati e associazioni femministe, il Progetto Mutandine Mestruali è sostenuto anche da rete scolastica, sportivi e ambientalisti, Comune-Azienda Farmacie, e si concretizza in un’azione di cittadinanza attiva tramite crowdfunding: l’obiettivo è donare alle studenti di prima superiore le mutande riciclabili

di LAURA DE BENEDETTI
28 maggio 2025
Gli scaffali pieni di assorbenti usa e getta in un supermercato e, poi, vuoti, per l'uso di alternative sostenibili: un vantaggio economico e ambientale, ma anche una comodità per metà delle persone del pianeta (foto realizzata con l'Ai)

Gli scaffali pieni di assorbenti usa e getta in un supermercato e, poi, vuoti, per l'uso di alternative sostenibili: un vantaggio economico e ambientale, ma anche una comodità per metà delle persone del pianeta (foto realizzata con l'Ai)

Provate ad immaginare un ‘reparto’ dedicato agli assorbenti in un supermercato: interi scaffali pieni di ‘usa e getta’ di ogni marca, forma, grado di assorbenza, esterni ed interni, per il giorno e la notte. Ed ora provate a immaginarlo vuoto, con solo qualche confezione di mutande. O meglio di mutande mestruali. Che sono lavabili a mano e in lavatrice e riutilizzabili per 5 anni. E che possono, in un colpo solo, spazzare via gli assorbenti usa e getta che gravano sull’ambiente, sia nella fase di produzione (materiale, industrie, trasporto, ecc), sia in quella di smaltimento, attraverso la ‘tassa sui rifiuti’ che paghiamo all’ente locale.

Spazzare via assorbenti usa e getta

La presentazione del Progetto Mutandine Mestruali in Comune a Lodi (assessora Manuela Minojetti) con l'Azienda Farmacie (Laura Quaini)
La presentazione del Progetto Mutandine Mestruali in Comune a Lodi (assessora Manuela Minojetti) con l'Azienda Farmacie (Laura Quaini)

Il Progetto Mutandine Mestruali, promosso dal Comitato Se non ora, quando? Snoq Lodi con il supporto delle associazioni Toponomastica femminile e Rumorosse, il sostegno del Comune di Lodi e dell’Azienda Farmacie Comunali e di numerose associazioni (Legambiente, Soroptimist, Fiab, ecc.) si prefigge proprio l’obiettivo di spazzare via tamponi e assorbenti igienici dagli scaffali e dagli stili di vita per puntare su qualcosa di comodo, realizzato in materiale tecnologico (antiodore, antimacchia, ecc), confortevole, riusabile, che già esiste anche in versione costume da bagno. E, soprattutto, adatto alle giovanissime che devono prendere confidenza col proprio corpo e col ‘ciclo’, magari prima di passare, una volta più grandi, alle ancora più comode ed economiche coppette mestruali. Senza il ‘problema’ di cambiarsi di frequente, perché una mutanda mestruale sostituisce un paio di assorbenti alla volta.

Abbattere gli stereotipi

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Lo scopo del Pmm, Progetto Mutandine Mestruali, però nasce innanzitutto per fare piazza pulita degli stereotipi, perché uomini e donne possano usare la parola mestruazioni senza arrossire, dal momento che si tratta di un processo assolutamente naturale che riguarda metà delle persone che vivono sul pianeta, per circa 40 anni della loro vita (il periodo fertile tra i 13-14 anni e i 53-54, con l’arrivo della menopausa). Quella stessa parola e funzione fisica per cui, fino a non molti decenni fa, si riteneva le donne non potessero divenire giudici, perché gravate da quel periodo mensile in cui, secondo i luoghi comuni, sarebbero diventate isteriche e non attendibili.

Contro la povertà mestruale

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Chiarito questo punto, c’è l’aspetto economico. Assorbenti, tamponi& C., gravati anche dall’Iva pur essendo un genere di prima necessità, incidono sul reddito delle famiglie, specie se oltre alla mamma in casa ci sono figlie femmine. C’è anche chi non va a scuola, nei giorni del mestruo, per questo motivo. 

Le mutandine mestruali non costano poco, il prezzo medio è di circa 15 euro cadauna (ma probabilmente la concorrenza produrrà un effetto positivo) e per un ciclo bisogna averne almeno 3 o 4  (per consentire l’asciugatura). Ma possono essere acquistate un po’ alla volta e il costo è presto ammortizzato.

Poi, come si diceva, l’aspetto ambientale: una donna in età fertile usa mediamente 200 assorbenti all’anno, per un totale di circa 8.000 nel corso della vita. Il risvolto positivo sul piano ambientale è dunque immediato.

Lodi dona le mutande mestruali alle studenti

Il Progetto Mutandine Mestruali a Lodi è sostenuto da più associazioni, nonché dal Comune-Azienda Farmacie comunali.
Il Progetto Mutandine Mestruali a Lodi è sostenuto da più associazioni, nonché dal Comune-Azienda Farmacie comunali. Lo scopo è donarle alle studenti di prima superiore, un'azione sociale, educativa e ambientale

Le motivazioni sono tante e non solo legate al femminismo. L’obiettivo finale, dunque, è quello di fare di Lodi il primo capoluogo che dona le mutandine mestruali alle studenti di prima superiore, target considerato ideale dalle promotrici così come dalla Rete scolastica Non sei sola, che sostiene il progetto e fa da tramite con le scuole, e da Famiglia Nuova, cooperativa che si batte, in particolare, contro la povertà mestruale.  Il progetto, grazie a Snoq Lodi e Toponomastica femminile, è rientrato sin dagli esordi a fine 2024 nel neonato Comitato salute istituito a Lodi, nell’ambito ‘prevenzione e igiene pubblica’ e, grazie ad una serie di eventi nel mese di maggio 2025, nel Festival dello sviluppo sostenibile.

Mutandine mestruali col crowdfunding

Ma soprattutto, coinvolgendo la cittadinanza e altre associazioni in un crowdfunding, si pone come azione di cittadinanza attiva per il bene collettivo.

Con un contributo minimo di 15 euro, chiunque può sostenere il progetto, investendo nel benessere mestruale, nell’educazione e nella sostenibilità: la raccolta fondi avviene tramite il portale La rete del dono, in una raccolta fondi creata ad hoc da Rumorosse. L’obiettivo finale attualmente si attesta sui 10-12 mila euro, corrispondente a oltre 800 studenti delle prima superiori del capoluogo, moltiplicato per 15 euro (per info [email protected]). Il Comune ha ufficializzato la decisione di donare, tramite l’Azienda farmacie comunali, l’equivalente di 1500 euro in ‘mutande mestruali’. Oltre alla donazione, è possibile partecipare attivamente alla campagna informativa nelle scuole e alla comunicazione sui media e social.