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Home » Attualità » Violenza contro le donne, Fondazione Marisa Bellisario: “Il messaggio non si esaurisca in un giorno”

Violenza contro le donne, Fondazione Marisa Bellisario: “Il messaggio non si esaurisca in un giorno”

La presidente Lella Golfo ha presentato questa mattina alla Sala Stampa della Camera il videoclip “L'amore non fa così” di Valentina Ambrosio

Camilla Prato
23 Novembre 2022
Fondazione Bellisario Camera

La Fondazione Bellisario insieme a un gruppo di parlamentari bipartisan alla Sala stampa della Camera dei Deputati

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“Qualcosa è cambiato negli ultimi 15 anni: parliamo di più di violenza contro le donne, con più consapevolezza, con più coscienza”. Parola della deputata di Forza Italia e presidente di Azzurro Donna, Catia Polidori, che è intervenuta mercoledì 23 novembre alla conferenza stampa organizzata a Montecitorio dalla Fondazione Marisa Bellisario. L’occasione è di quelle da segnare sul calendario, una data simbolica che ogni anno ci ricorda le nostre mancanze e i passi da compiere come società, come esseri umani: la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. “Io – prosegue Polidori – faccio parte della delegazione parlamentare del Consiglio d’Europa, anche lì abbiamo formato il gruppo donne contro la violenza, e il 25 novembre ci sarà la riunione del Consiglio d’Europa in Islanda dove, nella prima mezza giornata parleremo solo di questo”.

La Fondazione Bellisario
La Fondazione Bellisario insieme a un gruppo di parlamentari bipartisan alla Sala stampa della Camera dei Deputati

Oltre alla presidente Lella Golfo e all’autrice e interprete del brano, sono intervenute le parlamentari Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle), Elena Bonetti (Italia Viva), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia), Simonetta Matone (Lega), Lia Quartapelle (PD) e la già citata Catia Polidori (FI).
“Stamattina abbiamo fatto in Aula una discussione sulle mozioni sulla violenza contro le donne e, pochi minuti fa, siamo riusciti a chiudere una mozione quasi unitaria. In Italia abbiamo un ottimo impianto normativo, dobbiamo ancora lavorare sulla buona applicazione di queste leggi e sicuramente manca un codice unico sulla violenza che risistemi tutte queste norme. Ma sono tante le cose fatte e ogni anno, nella mozione che presentiamo, c’è un qualcosa in più rispetto all’anno precedente. Per cui, non è solo una mozione, è un momento per ragionare insieme e mandare dei messaggi importanti al governo e aiutare chi governa a focalizzarsi sui punti che stanno a cuore a tutti i partiti”, ha concluso la deputata forzista.

La Fondazione Marisa Bellisario, per l’occasione, ha presentato in anteprima il videoclip “L’amore non fa così” di Valentina Ambrosio alla Sala Stampa della Camera dei Deputati. “Valentina è un avvocato ma la sua grande passione, sin da quando ha 12 anni è la musica. Sentirete che voce meravigliosa ha.
Quando ho sentito per la prima volta questa ‘L’amore non fa così’ devo confessarvi di essermi commossa. Ho subito pensato che doveva essere il nostro messaggio per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne – ha detto Lella Golfo in apertura -. Prima di tutto perché è una canzone che parla di rinascita dalla sofferenza. Parla di una donna come noi che scopre che solo amando se stessa potrà sopravvivere. E poi perché una canzone sopravvive a una Giornata. Le leggi sono importanti -aggiunge -, le punizioni anche, ma per arrestare un fenomeno intollerabile dobbiamo agire prima di tutto sulla cultura del Paese e sulla consapevolezza delle donne, aiutandole a essere indipendenti, psicologicamente ma anche economicamente”.

“E questo 25 novembre – conclude la Presidente – voglio dedicarlo anche alle donne che lottano ogni giorno rischiando la propria vita: alle iraniane, afghane e ucraine. Perché dal loro coraggio passa la morte di una cultura che ci vuole come gli uomini vogliono. Dalle loro battaglie può nascere un mondo in cui i diritti non hanno genere”. All’evento hanno aderito le Europarlamentari Tiziana Beghin, Cinzia Bonfrisco, Alessandra Moretti, Luisa Regimenti e la Polizia di Stato.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

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"Qualcosa è cambiato negli ultimi 15 anni: parliamo di più di violenza contro le donne, con più consapevolezza, con più coscienza". Parola della deputata di Forza Italia e presidente di Azzurro Donna, Catia Polidori, che è intervenuta mercoledì 23 novembre alla conferenza stampa organizzata a Montecitorio dalla Fondazione Marisa Bellisario. L'occasione è di quelle da segnare sul calendario, una data simbolica che ogni anno ci ricorda le nostre mancanze e i passi da compiere come società, come esseri umani: la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. "Io - prosegue Polidori - faccio parte della delegazione parlamentare del Consiglio d'Europa, anche lì abbiamo formato il gruppo donne contro la violenza, e il 25 novembre ci sarà la riunione del Consiglio d'Europa in Islanda dove, nella prima mezza giornata parleremo solo di questo".
La Fondazione Bellisario
La Fondazione Bellisario insieme a un gruppo di parlamentari bipartisan alla Sala stampa della Camera dei Deputati
Oltre alla presidente Lella Golfo e all’autrice e interprete del brano, sono intervenute le parlamentari Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle), Elena Bonetti (Italia Viva), Chiara Colosimo (Fratelli d'Italia), Simonetta Matone (Lega), Lia Quartapelle (PD) e la già citata Catia Polidori (FI). "Stamattina abbiamo fatto in Aula una discussione sulle mozioni sulla violenza contro le donne e, pochi minuti fa, siamo riusciti a chiudere una mozione quasi unitaria. In Italia abbiamo un ottimo impianto normativo, dobbiamo ancora lavorare sulla buona applicazione di queste leggi e sicuramente manca un codice unico sulla violenza che risistemi tutte queste norme. Ma sono tante le cose fatte e ogni anno, nella mozione che presentiamo, c'è un qualcosa in più rispetto all'anno precedente. Per cui, non è solo una mozione, è un momento per ragionare insieme e mandare dei messaggi importanti al governo e aiutare chi governa a focalizzarsi sui punti che stanno a cuore a tutti i partiti", ha concluso la deputata forzista. La Fondazione Marisa Bellisario, per l'occasione, ha presentato in anteprima il videoclip “L'amore non fa così” di Valentina Ambrosio alla Sala Stampa della Camera dei Deputati. “Valentina è un avvocato ma la sua grande passione, sin da quando ha 12 anni è la musica. Sentirete che voce meravigliosa ha. Quando ho sentito per la prima volta questa 'L’amore non fa così' devo confessarvi di essermi commossa. Ho subito pensato che doveva essere il nostro messaggio per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne - ha detto Lella Golfo in apertura -. Prima di tutto perché è una canzone che parla di rinascita dalla sofferenza. Parla di una donna come noi che scopre che solo amando se stessa potrà sopravvivere. E poi perché una canzone sopravvive a una Giornata. Le leggi sono importanti -aggiunge -, le punizioni anche, ma per arrestare un fenomeno intollerabile dobbiamo agire prima di tutto sulla cultura del Paese e sulla consapevolezza delle donne, aiutandole a essere indipendenti, psicologicamente ma anche economicamente". "E questo 25 novembre – conclude la Presidente – voglio dedicarlo anche alle donne che lottano ogni giorno rischiando la propria vita: alle iraniane, afghane e ucraine. Perché dal loro coraggio passa la morte di una cultura che ci vuole come gli uomini vogliono. Dalle loro battaglie può nascere un mondo in cui i diritti non hanno genere”. All'evento hanno aderito le Europarlamentari Tiziana Beghin, Cinzia Bonfrisco, Alessandra Moretti, Luisa Regimenti e la Polizia di Stato.
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