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Home » Attualità » Giulia Donato, uccisa a Genova dal fidanzato: è il primo femminicidio del nuovo anno

Giulia Donato, uccisa a Genova dal fidanzato: è il primo femminicidio del nuovo anno

Il Capodanno non ha interrotto la scia di sangue e di violenza che colpisce le donne nel nostro Paese. La prima vittima del 2023 era poco più che ventenen

Maurizio Costanzo
5 Gennaio 2023
Un collage di foto della coppia

Un collage di foto della coppia

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Il 2023 si apre con un femminicidio, esito di un amore tossico: la prima vittima dell’anno è Giulia Donato, una ragazza di 23 anni uccisa a Genova dal suo fidanzato, Andrea Incorvaia, 32 anni: dopo averla ammazzata con un colpo di pistola l’uomo si è a sua volta sparato. Stavano insieme da diversi mesi, quasi un anno, ma lui aveva cominciato a controllarla. Le amiche della giovane raccontano che era costretta a chiudere le conversazioni con loro, perché lui non voleva, e non era libera di fare quasi nulla senza la sua approvazione. La pistola era l’arma d’ordinanza di cui era in possesso per il suo lavoro di guardia giurata. I due corpi sono stati trovati entrambi nella casa di Donato.

Giulia Donato è la prima vittima di femminicidio del 2023 (Facebook)

Stando alle prime risultanze, sembrerebbe che Giulia sia stata uccisa mentre dormiva. A dare l’allarme – come si apprende dall’Agenzia Dire – è stata la sorella del 32enne che da ore non lo sentiva e si è preoccupata. A quel punto i Carabinieri si sono messi in moto e alla fine hanno trovato i due cadaveri nell’abitazione di Giulia, nel quartiere di Pontedecimo, in camera da letto. Non è ancora chiara l’ora del delitto: Giulia, se come si ipotizza è stata uccisa nel sonno, potrebbe essere stata uccisa nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 gennaio. Il corpo dell’uomo era sul pavimento, nelle mani stringeva ancora la sua pistola d’ordinanza con cui si è tolto la vita dopo aver sparato alla 23enne.

La storia tra Giulia e Andrea

Andrea Iarcovaia, 32 anni, fidanzato di Giulia: dopo averle sparato si è tolto la vita

Giulia e Andrea si erano messi insieme nel corso del 2022: sulla pagina Facebook di lei era indicato il 22 maggio come data del ‘fidanzamento ufficiale’, ma probabilmente si frequentavano da prima; questa potrebbe essere invece la data in cui lui le aveva chiesto di sposarlo, come hanno raccontato alcune amiche. Lui, però, aveva cominciato a controllarla in modo maniacale e la ragazza aveva forse intenzione di interrompere questa storia. “Parlava poco di questa storia, era una relazione strana”, ha detto un’amica della vittima. Di rapporti tesi nella coppia avrebbe parlato agli inquirenti anche la sorella di Andrea, che si è allarmata non ricevendo più risposte ai suoi messaggi e alla fine si è rivolta ai Carabinieri. Sulle pagine del Secolo XIX si leggono le parole di un’altra amica storica di Giulia, Micaela Cadenasso, che ha spiegato come l’atteggiamento del 32enne verso la fidanzata fosse diventato morboso ai limiti del normale. “Se lei parlava con noi, anche solo via messaggio, lui la controllava e lei doveva tagliare la conversazione. Di più: pur di controllarla 24 ore su 24 l’ha messa a lavorare con lui. Le ha fatto anche la proposta di matrimonio e noi tutte abbiamo detto a Giulia di non accettare, che quella non era la persona adatta a lei. ‘Rifiuta’ le abbiamo detto, tutte”.

I messaggi delle amiche

Giulia donato aveva perso una figlia, poco dopo la sua nascita, avuta da una precedente relazione due anni prima. In suo ricordo si era tatuata il nome Azzurra

Andrea aveva attraversato negli ultimi tempi un grande cambiamento sul piano fisico: era molto dimagrito (sul suo profilo Facebook ci sono foto di qualche anno fa che restituiscono un’immagine molto diversa di lui) e aveva cominciato a frequentare in modo assiduo la palestra. Non si contano le foto che ha postato dalla palestra, in posa davanti allo specchio con pesi e bilancieri. Di recente si era anche tatuato sulle braccia due tatuaggi: in un avambraccio si era fatto disegnare metà Batman e metà Joker e nell’altro metà Spiderman e metà Venom. Aveva anche cambiato lavoro: prima in un supermercato, poi era diventato guardia giurata e per questo aveva a disposizione una pistola. Anche Giulia aveva un grande tatuaggio su un avambraccio: la scritta ‘Azzurra’, il nome della figlia morta poco dopo la nascita due anni fa. L’aveva avuta dal suo precedente compagno. Sui social si inseguono messaggi di incredulità e disperazione postati dalle amiche della ragazza. Alyson Bruschi, ad esempio, scrive: “Non ci voglio credere, non riesco a realizzarlo, non riesco a farmene pace… voglio ricordarti nei nostri momenti più belli, dove ridevamo, scherzavamo e ci facevamo sempre un aperitivo, i nostri pomeriggi più lunghi pieni di amore tra noi amiche, nei momenti bui c’eravamo e nei momenti belli urlavamo dalla felicità facendo sempre le nostre figuracce. Non riesco veramente a farmene pace, spero che sia un brutto sogno”.

 

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L’adolescente originaria della regione dell’Arkhangelsk (che si trova a nord-ovest della Russia) da alcuni mesi si trova agli arresti domiciliari, nell’appartamento della madre a Severodvinsk. Un dispositivo di localizzazione, che le hanno applicato alla caviglia, ne traccia ogni spostamento: non è autorizzata ad accedere a Internet né a comunicare con l’esterno.

La ragazza è stata definita terrorista ed estremista e messa sullo stesso piano di talebani e appartenenti a Isis e al Qaeda. La sua colpa? Aver condiviso su Instagram una storia sull’esplosione del ponte di Crimea in ottobre scorso, criticando la Russia per aver invaso l’Ucraina. La studentessa Krivtsova, secondo quanto riporta la Cnn, “sta anche affrontando accuse penali per aver screditato l’esercito russo in un presunto repost critico della guerra in una chat studentesca sul social network russo Vk”. 

Le posizioni dell’allieva della scuola di scienze sociali dell’Università federale dell’Artico (Narfu) in merito all’invasione della Russia in Ucraina sono ben chiare, tanto che la giovane si è tatuata sulla caviglia la faccia del presidente russo Vladimir Putin su un corpo di un ragno. Accanto, la parole “il Grande Fratello ti sta guardando”.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #russia
Il 2023 si apre con un femminicidio, esito di un amore tossico: la prima vittima dell’anno è Giulia Donato, una ragazza di 23 anni uccisa a Genova dal suo fidanzato, Andrea Incorvaia, 32 anni: dopo averla ammazzata con un colpo di pistola l'uomo si è a sua volta sparato. Stavano insieme da diversi mesi, quasi un anno, ma lui aveva cominciato a controllarla. Le amiche della giovane raccontano che era costretta a chiudere le conversazioni con loro, perché lui non voleva, e non era libera di fare quasi nulla senza la sua approvazione. La pistola era l’arma d’ordinanza di cui era in possesso per il suo lavoro di guardia giurata. I due corpi sono stati trovati entrambi nella casa di Donato.
Giulia Donato è la prima vittima di femminicidio del 2023 (Facebook)
Stando alle prime risultanze, sembrerebbe che Giulia sia stata uccisa mentre dormiva. A dare l’allarme - come si apprende dall’Agenzia Dire - è stata la sorella del 32enne che da ore non lo sentiva e si è preoccupata. A quel punto i Carabinieri si sono messi in moto e alla fine hanno trovato i due cadaveri nell'abitazione di Giulia, nel quartiere di Pontedecimo, in camera da letto. Non è ancora chiara l’ora del delitto: Giulia, se come si ipotizza è stata uccisa nel sonno, potrebbe essere stata uccisa nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 gennaio. Il corpo dell’uomo era sul pavimento, nelle mani stringeva ancora la sua pistola d’ordinanza con cui si è tolto la vita dopo aver sparato alla 23enne.

La storia tra Giulia e Andrea

Andrea Iarcovaia, 32 anni, fidanzato di Giulia: dopo averle sparato si è tolto la vita
Giulia e Andrea si erano messi insieme nel corso del 2022: sulla pagina Facebook di lei era indicato il 22 maggio come data del 'fidanzamento ufficiale', ma probabilmente si frequentavano da prima; questa potrebbe essere invece la data in cui lui le aveva chiesto di sposarlo, come hanno raccontato alcune amiche. Lui, però, aveva cominciato a controllarla in modo maniacale e la ragazza aveva forse intenzione di interrompere questa storia. "Parlava poco di questa storia, era una relazione strana", ha detto un’amica della vittima. Di rapporti tesi nella coppia avrebbe parlato agli inquirenti anche la sorella di Andrea, che si è allarmata non ricevendo più risposte ai suoi messaggi e alla fine si è rivolta ai Carabinieri. Sulle pagine del Secolo XIX si leggono le parole di un’altra amica storica di Giulia, Micaela Cadenasso, che ha spiegato come l’atteggiamento del 32enne verso la fidanzata fosse diventato morboso ai limiti del normale. "Se lei parlava con noi, anche solo via messaggio, lui la controllava e lei doveva tagliare la conversazione. Di più: pur di controllarla 24 ore su 24 l’ha messa a lavorare con lui. Le ha fatto anche la proposta di matrimonio e noi tutte abbiamo detto a Giulia di non accettare, che quella non era la persona adatta a lei. 'Rifiuta' le abbiamo detto, tutte".

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