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Home » Attualità » “Grazie dei fiori, ma dateli anche agli uomini”. Francesca e Emma, il femminismo a Sanremo

“Grazie dei fiori, ma dateli anche agli uomini”. Francesca e Emma, il femminismo a Sanremo

I fiori, a Sanremo, sono una tradizione e un simbolo. Ma dalla piccola rivoluzione del 2021, di donarli anche agli artisti maschi, quest'anno sembra essere tornata in voga la moda di darli alle sole donne. Così la Michielin ha deciso di regalarli al primo violinista

Barbara Berti
3 Febbraio 2022
Amadeus e Emma al Festival di Sanremo 2022

Amadeus e Emma al Festival di Sanremo 2022

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Francesca Michielin direttrice d’orchestra per Emma Marrone

I fiori non sono solo per le donne. Fra le tradizioni del Festival di Saremo ci sono i fiori e gli omaggi floreali che ogni anno vengono donati agli artisti e agli ospiti. D’altronde siamo nella ‘Città dei fiori’ dove si estendono coltivazioni di garofani, rose e verde ornamentale che hanno reso famosa la cittadina di Sanremo in tutto il mondo. Se durante l’edizione del 2021 Amadeus aveva dato vita a una piccola rivoluzione, scegliendo di consegnare i bouquet anche agli uomini – andando su e giù per il palco con un carrellino visto le misure restrittive per il Covid – quest’anno i fiori sono quasi un’esclusiva per le donne. Ma non mancano le eccezioni.

La rivoluzione dei fiori

Nella seconda serata di Sanremo 2022, Francesca Michielin in qualità di direttrice d’orchestra (per il brano Ogni volta è così cantanto dall’amica Emma Marrone) ha ricevuto dal conduttore un bellissimo bouquet. La cantante li ha subito donati al primo violinista dell’orchestra di Sanremo. Il gesto non è passato inosservato tanto che sui social molti hanno commentato così: “Francesca Michielin, che con un solo gesto ribadisce che i fiori non vanno dati solo alle donne, va amata”.

Anche durante il festival di Sanremo 2021 la Michielin aveva ceduto il suo mazzo di fiori. In quell’occasione a Fedez visto che i due erano in gara insieme con il brano Chiamami per nome. “Facciamo una volta per uno” aveva detto la Michielin passando i fiori a Federico Lucia. E così anche Damiano dei Maneskin regalò i fiori a Manuel Agnelli e non alla donna del gruppo, Vittoria. A dimostrazione del fatto che i fiori non sono solo per le donne, quest’anno la storia si è ripetuta. E non solo con la Michielin. Anche Hu (all’anagrafe Federica Ferracuti) ha richiesto un omaggio floreale per Highsnob (Michele Matera): i due esordienti gareggiano con Abbi cura di te.

Emma durante due passaggi del brano “Ogni volta è così” ha fatto un gesto con le mani citando le battaglie femministe

La coppia Michielin – Emma (che nella serata delle cover propongono insieme Ops I did it again di Britney Spears) non è passata inosservata anche per un altro gesto. Emma, durante l’esibizione, ha posizionato le mani ‘citando’ un gesto molto in voga nel femminismo anni ’70. Il testo di Ogni volta è così recita: “Ogni volta è così, siamo sante o puttane. E non vuoi restare qui e neanche scappare” che, come lei stessa ha spiegato, “sottolinea che non parla di relazioni tossiche bensì di relazioni complesse. Molti amici stanno insieme in una bolla di finzione e per non stare da soli. Non si rischia. Io mi rivolgo alle donne ma il messaggio è per tutti“. Il gesto femminista di una vagina che ha accompagnato quel particolare passaggio ha colpito il pubblico dell’Ariston e dei social, che hanno apprezzato ancora una volta il modo in cui Emma si è spesa a favore della causa di genere. La cantante, infatti, da tempo, si è schierata contro il sessismo e in difesa delle donne.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Francesca Michielin direttrice d'orchestra per Emma Marrone
I fiori non sono solo per le donne. Fra le tradizioni del Festival di Saremo ci sono i fiori e gli omaggi floreali che ogni anno vengono donati agli artisti e agli ospiti. D'altronde siamo nella 'Città dei fiori' dove si estendono coltivazioni di garofani, rose e verde ornamentale che hanno reso famosa la cittadina di Sanremo in tutto il mondo. Se durante l'edizione del 2021 Amadeus aveva dato vita a una piccola rivoluzione, scegliendo di consegnare i bouquet anche agli uomini – andando su e giù per il palco con un carrellino visto le misure restrittive per il Covid – quest'anno i fiori sono quasi un'esclusiva per le donne. Ma non mancano le eccezioni.

La rivoluzione dei fiori

Nella seconda serata di Sanremo 2022, Francesca Michielin in qualità di direttrice d'orchestra (per il brano Ogni volta è così cantanto dall'amica Emma Marrone) ha ricevuto dal conduttore un bellissimo bouquet. La cantante li ha subito donati al primo violinista dell'orchestra di Sanremo. Il gesto non è passato inosservato tanto che sui social molti hanno commentato così: "Francesca Michielin, che con un solo gesto ribadisce che i fiori non vanno dati solo alle donne, va amata".

Anche durante il festival di Sanremo 2021 la Michielin aveva ceduto il suo mazzo di fiori. In quell'occasione a Fedez visto che i due erano in gara insieme con il brano Chiamami per nome. "Facciamo una volta per uno" aveva detto la Michielin passando i fiori a Federico Lucia. E così anche Damiano dei Maneskin regalò i fiori a Manuel Agnelli e non alla donna del gruppo, Vittoria. A dimostrazione del fatto che i fiori non sono solo per le donne, quest'anno la storia si è ripetuta. E non solo con la Michielin. Anche Hu (all'anagrafe Federica Ferracuti) ha richiesto un omaggio floreale per Highsnob (Michele Matera): i due esordienti gareggiano con Abbi cura di te.
Emma durante due passaggi del brano "Ogni volta è così" ha fatto un gesto con le mani citando le battaglie femministe
La coppia Michielin - Emma (che nella serata delle cover propongono insieme Ops I did it again di Britney Spears) non è passata inosservata anche per un altro gesto. Emma, durante l'esibizione, ha posizionato le mani 'citando' un gesto molto in voga nel femminismo anni ’70. Il testo di Ogni volta è così recita: "Ogni volta è così, siamo sante o puttane. E non vuoi restare qui e neanche scappare" che, come lei stessa ha spiegato, "sottolinea che non parla di relazioni tossiche bensì di relazioni complesse. Molti amici stanno insieme in una bolla di finzione e per non stare da soli. Non si rischia. Io mi rivolgo alle donne ma il messaggio è per tutti". Il gesto femminista di una vagina che ha accompagnato quel particolare passaggio ha colpito il pubblico dell'Ariston e dei social, che hanno apprezzato ancora una volta il modo in cui Emma si è spesa a favore della causa di genere. La cantante, infatti, da tempo, si è schierata contro il sessismo e in difesa delle donne.
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