Cosa sta accadendo ai trentamila bambini rapiti in Ucraina durante la guerra

A partire dal 1983, ogni 25 maggio viene celebrata la Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Durante il conflitto europeo, questo fenomeno ha assunto una portata vastissima

di MARCO PILI
25 maggio 2025
Sarebbero circa trentamila i minori ucraini deportati in Russia a causa del conflitto

Sarebbero circa trentamila i minori ucraini deportati in Russia a causa del conflitto

Rapimenti silenziosi, tanto subdoli quanto spietati. Sono numerose le deplorevoli motivazioni che, nel mondo, portano al sequestro di migliaia di bambini e bambine ogni anno. Dal traffico di organi nelle zone più povere del mondo, fino a ricatti, rapimenti ed estorsioni, l’allontanamento forzato dei minori dal proprio nucleo familiare risponde a logiche che trascendono i diritti umani più basilari. Il fenomeno, negli anni, ha avuto un riscontro sempre più elevato nell’opinione pubblica, acuitosi nel corso degli anni ’80.

In quel decennio, i casi di bambini scomparsi e, talvolta, mai più ritrovati, furono così numerosi da spingere le Nazioni Unite a dichiarare il 25 maggio Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Una data individuata, purtroppo, a partire da un caso di rapimento occorso proprio nei pressi del Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, più precisamente nel quartiere di SoHo.

L’origine della ricorrenza

La mattina del 25 maggio 1979, Etan Kalil Patz, di soli sei anni, venne rapito mentre si recava da solo – per la prima volta – a prendere lo scuolabus. Questo caso, rispetto ai numerosi rapimenti che si stavano susseguendo in quegli anni, suscitò particolare clamore mediatico. Il padre di Etan, infatti, era un fotografo professionista, e le foto del figlio scomparso vennero stampate sui cartoni del latte, su centinaia di manifesti poi appesi in tutta New York e proiettati a Times Square.

Nel 1983, il clamore mediatico che seguì gli eventi spinse il Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, a dichiarare il 25 maggio, data della scomparsa del piccolo Etan, Giornata nazionale per i bambini scomparsi. Un’iniziativa che, nei mesi successivi, venne ripresa dai membri dell’Onu, i quali estesero la ricorrenza su ben più ampia scala.

Ucraina: la deportazione dei bambini avviene nel silenzio internazionale

Ancora oggi, l’emergenza relativa al rapimento di bambini e bambine è più viva che mai. Il lavoro di sensibilizzazione al quale è deputata questa commemorazione, infatti, sembra non riguardare intere aree del mondo, laddove questi gesti rappresentano un problema endemico. A partire dal 2014, con l’annessione illegittima della Crimea e l’invasione delle regioni di confine del Donetsk e del Lugansk, il regime di Vladimir Putin sta attuando un vero e proprio genocidio culturale nei confronti della popolazione ucraina. Un progetto dal quale, per ovvie motivazioni, non vengono risparmiati i più piccoli.

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Un gruppo di bambini nascosti in un rifugio anti bombe mentre intorno piovono colpi di mortaio, Ucraina

È proprio su una delle fasce della popolazione più indifese che, da oltre dieci anni, i soldati russi deportano stabilmente bambini e bambine ucraine, strappandoli dalle braccia dei propri affetti per decostruirne il senso di appartenenza nazionale. Spesso, i fanciulli vengono posti di fronte a un bivio: iscriversi nelle scuole gestite dalle forze di occupazione, dove viene instillato loro un odio viscerale verso il rispettivo luogo di nascita o, in caso di rifiuto, la deportazione negli orfanotrofi situati nell’entroterra russo.

La guerra, di conseguenza, passa tristemente anche dalla pelle dei più piccoli. Sono molti, infatti, i bambini e le bambine segnati dal passaggio del fronte che si rifiutano di assimilare la cultura del paese invasore, venendo così deportati a centinaia se non migliaia di chilometri da casa. Come riportato da numerose Ong ucraine, sarebbero oltre 30mila i bambini scomparsi a partire dal 2014 e, attualmente, dispersi in vere e propri strutture detentive situate il più lontano possibile da chi potrebbe spendere infinite energie per tentare di individuarli.

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I rapimenti dopo l’invasione del 2014

È solo grazie ad alcune Organizzazioni non governative come, ad esempio, Save Ukraine, che oltre 600 bambini sono già stati riportati a casa, mentre oltre 110mila persone sono state aiutate dai membri dell’ente a trovare riparo lontano dal fragore delle bombe. Anche l’Interpol si sta muovendo, da oltre dieci anni, per individuare le tracce di coloro che sono stati allontanati con forza dalle loro abitazioni.

Bambini ucraini in una zona di guerra
Bambini ucraini in una zona di guerra

Le stime attuali, secondo molte fonti, sembrerebbero però al ribasso. Potrebbero essere molti di più i fanciulli strappati dalle proprie case, ampliando la forbice della ricerca agli anni antecedenti l’invasione su larga scala del 2022. Come riportato da Euronews, alcuni dei primi bambini rapiti nel 2014 sarebbero stati arruolati con forza nell’esercito russo una volta raggiunta un’età congrua e, in seguito, spediti al fronte per combattere i loro connazionali.