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Home » Attualità » Guerra Ucraina, il primo ballerino dell’Opera Oleksiy Potyomkin si arruola per difendere Kiev

Guerra Ucraina, il primo ballerino dell’Opera Oleksiy Potyomkin si arruola per difendere Kiev

La collega Scheller: "Un eroe per il suo paese. Il mio amore a te Potiomkin"

Sofia Francioni
4 Marzo 2022
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Il palcoscenico su cui si esibisce Oleksiy Potyomkin, ora, è un altro. Non più il balletto, ma la guerra. Il primo ballerino dell’Opera di Kiev ha messo da parte il suo tutù e ha indossato un’uniforme mimetica, imbracciando un fucile per combattere contro i soldati del presidente Vladimir Putin. Ma Potyomkin non è certo il primo. Sono tantissimi infatti i civili ucraini che, dallo scoppio della guerra ormai più di una settimana fa, hanno lasciato famiglia e professione per difendere il loro Paese dall’invasione della Russia, che non accenna a fermarsi.

Il primo ballerino dell’Opera di Kiev Oleksiy Potyomkin in divisa militare

La scelta di Oleksiy è stata applaudita in tutto il mondo. Le tante fotografie di lui che solca il palco vestito da Principe azzurro appaiono oggi in netto contrasto con l’uniforme militare e la mitragliatrice che ha deciso di indossare. Al momento il ballerino-soldato è di stanza a Kiev. L’artista è nato proprio nella capitale ucraina ed è sposato con la collega Jane Korshunova, con la quale ha avuto una bambina di nome Misha.

Il ballerino Potiomkin

Principe Schiaccianoci o Azzurro nella Bella addormentata, Laerte nell’Amleto e ancora Albert in Giselle, il Grand danseur Potyomkin ha eseguito tutti i principali ruoli del mondo del balletto, salendo sui palcoscenici del mondo: Dal Giappone, Canada, Spagna, Svizzera, Polonia, Romania, Portogallo, Francia, Ungheria fino ovviamente alla Russia. In queste ore,  però, non è dei suoi meriti artistici che si parla soprattutto online, bensì della sua scelta di abbracciare la lotta armata e unirsi alla cosiddetta resistenza ucraina.

 

Le foto di Potiomkin in divisa militare condivise dalla collega

Il ballerino Oleksiy Potyomkin in un selfie

Chi ha voluto spendere qualche parola in più per la scelta di Potyomkin è la collega del ballerino, l’argentina Ana Sophia Scheller, che ha  condiviso delle foto del ballerino oggi in guerra. La danzatrice professionista, al pari degli altri utenti, ha sottolineato ancora una volta il coraggio dell’uomo: “Una persona straordinaria con cui ho avuto il piacere di ballare. Un marito ed un padre che sta combattendo per la pace e per la sua casa. Un eroe per il suo paese. Il mio amore a te Potiomkin”, conclude.

Ana Sophia Scheller e Oleksiy Potyomkin

Tra le immagini mostrate dall’artista, una in particolare proviene dall’account ufficiale del ballerino, quella con i due bambini, che originariamente riportava la didascalia: “I bambini sono cresciuti, tutto sarà Ucraina!”. L’altra foto, quella che lo ritrae solo, è stata invece utilizzata da molti, soprattutto su Twitter, per mostrare il prima e il dopo del ballerino, nel tentativo di porre maggior accento sul sacrificio che ha deciso di fare per la sua patria.

 

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Il palcoscenico su cui si esibisce Oleksiy Potyomkin, ora, è un altro. Non più il balletto, ma la guerra. Il primo ballerino dell'Opera di Kiev ha messo da parte il suo tutù e ha indossato un'uniforme mimetica, imbracciando un fucile per combattere contro i soldati del presidente Vladimir Putin. Ma Potyomkin non è certo il primo. Sono tantissimi infatti i civili ucraini che, dallo scoppio della guerra ormai più di una settimana fa, hanno lasciato famiglia e professione per difendere il loro Paese dall'invasione della Russia, che non accenna a fermarsi.
Il primo ballerino dell'Opera di Kiev Oleksiy Potyomkin in divisa militare
La scelta di Oleksiy è stata applaudita in tutto il mondo. Le tante fotografie di lui che solca il palco vestito da Principe azzurro appaiono oggi in netto contrasto con l'uniforme militare e la mitragliatrice che ha deciso di indossare. Al momento il ballerino-soldato è di stanza a Kiev. L'artista è nato proprio nella capitale ucraina ed è sposato con la collega Jane Korshunova, con la quale ha avuto una bambina di nome Misha.
Il ballerino Potiomkin
Principe Schiaccianoci o Azzurro nella Bella addormentata, Laerte nell'Amleto e ancora Albert in Giselle, il Grand danseur Potyomkin ha eseguito tutti i principali ruoli del mondo del balletto, salendo sui palcoscenici del mondo: Dal Giappone, Canada, Spagna, Svizzera, Polonia, Romania, Portogallo, Francia, Ungheria fino ovviamente alla Russia. In queste ore,  però, non è dei suoi meriti artistici che si parla soprattutto online, bensì della sua scelta di abbracciare la lotta armata e unirsi alla cosiddetta resistenza ucraina.

 

Le foto di Potiomkin in divisa militare condivise dalla collega

Il ballerino Oleksiy Potyomkin in un selfie
Chi ha voluto spendere qualche parola in più per la scelta di Potyomkin è la collega del ballerino, l’argentina Ana Sophia Scheller, che ha  condiviso delle foto del ballerino oggi in guerra. La danzatrice professionista, al pari degli altri utenti, ha sottolineato ancora una volta il coraggio dell’uomo: “Una persona straordinaria con cui ho avuto il piacere di ballare. Un marito ed un padre che sta combattendo per la pace e per la sua casa. Un eroe per il suo paese. Il mio amore a te Potiomkin", conclude.
Ana Sophia Scheller e Oleksiy Potyomkin
Tra le immagini mostrate dall’artista, una in particolare proviene dall’account ufficiale del ballerino, quella con i due bambini, che originariamente riportava la didascalia: "I bambini sono cresciuti, tutto sarà Ucraina!". L’altra foto, quella che lo ritrae solo, è stata invece utilizzata da molti, soprattutto su Twitter, per mostrare il prima e il dopo del ballerino, nel tentativo di porre maggior accento sul sacrificio che ha deciso di fare per la sua patria.
 
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