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Home » Attualità » I podcast più seguiti dell’anno: Barbero su tutti ma sono tanti quelli che parlano di diritti

I podcast più seguiti dell’anno: Barbero su tutti ma sono tanti quelli che parlano di diritti

Le classifiche degli show più ascoltati in Italia quest'anno. Un format sempre più popolare in cui si incontrano contenuti di qualità e immediatezza e facilità di fruizione

Marianna Grazi
27 Dicembre 2021
podcast

Una ragazza ascolta un podcast con le cuffiette

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Tirando le somme di questo 2021 che sta ormai volgendo al termine arrivano anche le consuete classifiche annuali e tra i podcast più seguiti. Su Spotify in Italia spicca Lezioni e Conferenze di Storia di Alessandro Barbero, che è riuscito a rendere la materia qualcosa che perfino i ragazzi e le ragazze più giovani sono interessati ad ascoltare fuori dalle ore di lezione a scuola. L’ha portata fuori dai manuali e dai libri e l’ha resa accessibile, alla portata di tutti, coinvolgente e perfino divertente.

Ma questo, possiamo dirlo, è stato davvero l’anno di svolta per i podcast nel nostro Paese e Spotify è il leader del mercato, con oltre 3,2 milioni di show e un balzo enorme rispetto al 2018, + 2500%. Tra settembre 2020 e settembre 2021 ne sono stati aggiunti circa 1,5 milioni e soprattutto è cresciuta la produzione in lingua italiana, con un incremento nel catalogo degli show in lingua dell’89%. Un format sempre più diffuso, in cui si trattano temi più disparati e che accompagna viaggi o giornate uggiose, faccende domestiche o semplici momenti da trascorrere in compagnia delle parole. Prodotti semplici da fruire ma che hanno sempre maggior impatto sul pubblico, proprio per la loro immediatezza nella diffusione di notizie, messaggi, storie, vicende e quant’altro. È grazie ai contenuti, infatti, che questo formato multimediale continua a evolvere e a lasciare un segno sempre più importante in chi ascolta, ovunque nel mondo.

La classifica di Spotify

E proprio di racconti avvincenti e ricchi di curiosità tratta lo studioso e divulgatore italiano nel suo prodotto, affrontando aspetti più o meno noti della storia, dal Medioevo all’Età Contemporanea. E non dimenticandosi di fare esempi virtuosi dal passato, che hanno un riscontro ai giorni nostri: emancipazione femminile, battaglie per i diritti delle minoranze, lotte per la razza, la religione e tanti altri. Al secondo posto, sempre su Spotify, c’è Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez e Luis Sal che affronta temi di cultura e società con ospiti diversi in ogni puntata. Terza posizione per The Essential, rassegna di attualità politica, economica e culturale in 5 minuti, ad opera di Mia Ceran. In quarta posizione Demoni Urbani, in cui Francesco Migliaccio racconta storie da tutto il mondo su casi di violenze, omicidi ed efferatezze compiuti, appunto, tra le mura delle città. A fare da contraltare, in quinta posizione, Cose Molto Umane, dove Gianpiero Kesten raccontare storie e cose interessanti degli esseri umani, della scienza e del mondo. Al sesto posto, il podcast di autoempowerment di Edoardo Braccini, Motivazione e Crescita Personale, pensato per spronare coscienze contro la pigrizia. Nelle puntate l’autore non punta ad insegnare ma aiuta a riprendere in mano la propria vita. “Perché per raggiungere i propri obiettivi il primo a credere in sé stesso devi essere tu” è il suo mantra. Dopo Start – Le notizie del Sole 24 Ore, settimo troviamo Vengo anch’io, della psicologa Leni, nel quale racconta con serietà e ironia il sesso di oggi, in audio destinati ad un pubblico adulto. Nona posizione per Cachemire Podcast e a chiudere la top ten c’è il Sanremo 2021 raccontato dai dei The Jackal.

La classifica di Apple Music

Anche Apple ogni anno premia i podcast migliori e di maggiore successo. Nel 2021 i programmi più ascoltati, in particolare, sono stati quelli che sono riusciti a toccare il pubblico nel profondo, in un periodo difficile e incerto come quello attuale. “Il 2021 ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per i podcast, grazie a programmi che ci hanno toccato in modi del tutto nuovi – sostiene Oliver Schusser, vice presidente di Apple Music and Beats di Apple –. Siamo felici di premiare persone talentuose che stanno ridefinendo il mondo dei podcast con i programmi migliori di quest’anno, permettendo così a un pubblico sempre più vasto di scoprire, apprezzare e supportare il loro incredible lavoro”.
Al primo posto della classifica (internazionale) come miglior programma dell’anno A Slight Change of Plans con Maya Shankar e Anything for Selena con Maria Garcia come esordiente dell’anno. Due show profondamente personali ma in cui tutti possono riconoscersi affrontano argomenti come i cambiamenti profondi, il senso di identità e di autostima, e il significato di appartenenza, con discussioni che invitano a riflettere sulle nostre esperienze di vita.

L’anno dei podcast

Tra i più ascoltati in assoluto, oltre a Barbero, anche il podcast tratto da La Zanzara, la trasmissione serale di Radio24, in cui i due conduttori raccontano l’attualità senza tabù e senza censure, dando una sorta di zona franca agli ascoltatori e alle loro opinioni, in uno spazio nemico della banalità e del politicamente corretto. Ma c’è anche la politica, con Romanzo Quirinale di Marco Damilano racconta le stagioni più misteriose della storia d’Italia e gli intrighi di potere o economici, equilibri interni e assetti internazionali, trame occulte e campagne mediatiche che ruotano attorno al Colle. E ancora Globallyl, il nuovo podcast di Will e ISPI sulla geopolitica, che vuole offrire un punto di vista chiaro e sintetico sui rapidi cambiamenti che sconvolgono il mondo e le nostre vite. Merita poi un posto tra i migliori prodotti in assoluto degli ultimi anni Morgana, di Di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, che trova quest’anno una seconda stagione ricca di personaggi, anzi protagoniste, pronte a rivelarci i loro segreti e le loro le storie. “Storie di donne fuori dagli schemi, recita la seconda parte del titolo dello show che tratta delle figure femminili anti convenzionali, scomode, fuori dall’ordine costituito. Dopo aver affrontato i taboo e i pregiudizi legati al rapporto donne e denaro, la nuova stagione si concentra sul corpo come bersaglio di violenza e come mezzo di autodeterminazione di sé, seguendo la regola dell’unicorno: “Puoi essere tutto ciò che vuoi”.

E infine non saranno tra i più noti ma vogliamo citare due podcast che in questi mesi hanno trovato spazio sul nostro canale. Il primo, Le radici dell’orgoglio, ripercorre la storia cinquantennale del movimento gay italiano. Il secondo invece, Diversity & Inclusion: è davvero una questione di genere?, è realizzato da Global Thinking Foundation e ogni puntata è dedicata uno specifico tema emerso dalle ricerche e dai dibattiti organizzati dalla Fondazione fra esponenti del mondo della scuola, delle imprese e del Terzo settore.

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Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Tirando le somme di questo 2021 che sta ormai volgendo al termine arrivano anche le consuete classifiche annuali e tra i podcast più seguiti. Su Spotify in Italia spicca Lezioni e Conferenze di Storia di Alessandro Barbero, che è riuscito a rendere la materia qualcosa che perfino i ragazzi e le ragazze più giovani sono interessati ad ascoltare fuori dalle ore di lezione a scuola. L'ha portata fuori dai manuali e dai libri e l'ha resa accessibile, alla portata di tutti, coinvolgente e perfino divertente. Ma questo, possiamo dirlo, è stato davvero l'anno di svolta per i podcast nel nostro Paese e Spotify è il leader del mercato, con oltre 3,2 milioni di show e un balzo enorme rispetto al 2018, + 2500%. Tra settembre 2020 e settembre 2021 ne sono stati aggiunti circa 1,5 milioni e soprattutto è cresciuta la produzione in lingua italiana, con un incremento nel catalogo degli show in lingua dell'89%. Un format sempre più diffuso, in cui si trattano temi più disparati e che accompagna viaggi o giornate uggiose, faccende domestiche o semplici momenti da trascorrere in compagnia delle parole. Prodotti semplici da fruire ma che hanno sempre maggior impatto sul pubblico, proprio per la loro immediatezza nella diffusione di notizie, messaggi, storie, vicende e quant'altro. È grazie ai contenuti, infatti, che questo formato multimediale continua a evolvere e a lasciare un segno sempre più importante in chi ascolta, ovunque nel mondo.

La classifica di Spotify

E proprio di racconti avvincenti e ricchi di curiosità tratta lo studioso e divulgatore italiano nel suo prodotto, affrontando aspetti più o meno noti della storia, dal Medioevo all'Età Contemporanea. E non dimenticandosi di fare esempi virtuosi dal passato, che hanno un riscontro ai giorni nostri: emancipazione femminile, battaglie per i diritti delle minoranze, lotte per la razza, la religione e tanti altri. Al secondo posto, sempre su Spotify, c'è Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez e Luis Sal che affronta temi di cultura e società con ospiti diversi in ogni puntata. Terza posizione per The Essential, rassegna di attualità politica, economica e culturale in 5 minuti, ad opera di Mia Ceran. In quarta posizione Demoni Urbani, in cui Francesco Migliaccio racconta storie da tutto il mondo su casi di violenze, omicidi ed efferatezze compiuti, appunto, tra le mura delle città. A fare da contraltare, in quinta posizione, Cose Molto Umane, dove Gianpiero Kesten raccontare storie e cose interessanti degli esseri umani, della scienza e del mondo. Al sesto posto, il podcast di autoempowerment di Edoardo Braccini, Motivazione e Crescita Personale, pensato per spronare coscienze contro la pigrizia. Nelle puntate l'autore non punta ad insegnare ma aiuta a riprendere in mano la propria vita. "Perché per raggiungere i propri obiettivi il primo a credere in sé stesso devi essere tu" è il suo mantra. Dopo Start - Le notizie del Sole 24 Ore, settimo troviamo Vengo anch'io, della psicologa Leni, nel quale racconta con serietà e ironia il sesso di oggi, in audio destinati ad un pubblico adulto. Nona posizione per Cachemire Podcast e a chiudere la top ten c'è il Sanremo 2021 raccontato dai dei The Jackal.

La classifica di Apple Music

Anche Apple ogni anno premia i podcast migliori e di maggiore successo. Nel 2021 i programmi più ascoltati, in particolare, sono stati quelli che sono riusciti a toccare il pubblico nel profondo, in un periodo difficile e incerto come quello attuale. "Il 2021 ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo per i podcast, grazie a programmi che ci hanno toccato in modi del tutto nuovi – sostiene Oliver Schusser, vice presidente di Apple Music and Beats di Apple –. Siamo felici di premiare persone talentuose che stanno ridefinendo il mondo dei podcast con i programmi migliori di quest’anno, permettendo così a un pubblico sempre più vasto di scoprire, apprezzare e supportare il loro incredible lavoro". Al primo posto della classifica (internazionale) come miglior programma dell’anno A Slight Change of Plans con Maya Shankar e Anything for Selena con Maria Garcia come esordiente dell’anno. Due show profondamente personali ma in cui tutti possono riconoscersi affrontano argomenti come i cambiamenti profondi, il senso di identità e di autostima, e il significato di appartenenza, con discussioni che invitano a riflettere sulle nostre esperienze di vita.

L'anno dei podcast

Tra i più ascoltati in assoluto, oltre a Barbero, anche il podcast tratto da La Zanzara, la trasmissione serale di Radio24, in cui i due conduttori raccontano l'attualità senza tabù e senza censure, dando una sorta di zona franca agli ascoltatori e alle loro opinioni, in uno spazio nemico della banalità e del politicamente corretto. Ma c'è anche la politica, con Romanzo Quirinale di Marco Damilano racconta le stagioni più misteriose della storia d’Italia e gli intrighi di potere o economici, equilibri interni e assetti internazionali, trame occulte e campagne mediatiche che ruotano attorno al Colle. E ancora Globallyl, il nuovo podcast di Will e ISPI sulla geopolitica, che vuole offrire un punto di vista chiaro e sintetico sui rapidi cambiamenti che sconvolgono il mondo e le nostre vite. Merita poi un posto tra i migliori prodotti in assoluto degli ultimi anni Morgana, di Di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, che trova quest'anno una seconda stagione ricca di personaggi, anzi protagoniste, pronte a rivelarci i loro segreti e le loro le storie. "Storie di donne fuori dagli schemi, recita la seconda parte del titolo dello show che tratta delle figure femminili anti convenzionali, scomode, fuori dall'ordine costituito. Dopo aver affrontato i taboo e i pregiudizi legati al rapporto donne e denaro, la nuova stagione si concentra sul corpo come bersaglio di violenza e come mezzo di autodeterminazione di sé, seguendo la regola dell’unicorno: “Puoi essere tutto ciò che vuoi”.
E infine non saranno tra i più noti ma vogliamo citare due podcast che in questi mesi hanno trovato spazio sul nostro canale. Il primo, Le radici dell'orgoglio, ripercorre la storia cinquantennale del movimento gay italiano. Il secondo invece, Diversity & Inclusion: è davvero una questione di genere?, è realizzato da Global Thinking Foundation e ogni puntata è dedicata uno specifico tema emerso dalle ricerche e dai dibattiti organizzati dalla Fondazione fra esponenti del mondo della scuola, delle imprese e del Terzo settore.
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