Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » “Il nostro impegno a favore delle donne, protagoniste della rivoluzione sociale e green”

“Il nostro impegno a favore delle donne, protagoniste della rivoluzione sociale e green”

Gucci, fra i partner di Luce!, ha redatto il primo bilancio di genere aziendale. "Uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà, nell'obiettivo comune del raggiungimento della parità"

Antonella Centra
25 Novembre 2021
Share on FacebookShare on Twitter

Lavoro e inclusione

 

Redigeremo il nostro primo bilancio di genere, uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità. La pandemia ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti.  Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune. Con il pieno supporto del nostro ceo e presidente Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia redigendo il nostro primo bilancio di genere.

Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento. Per questo abbiamo dato il via ad un nuovo capitolo del programma Sviluppo filiere con Intesa Sanpaolo: per consentire alle piccole e medie imprese parte della nostra filiera di beneficiare di un accesso al credito facilitato, a condizioni migliori, e avviare un percorso di evoluzione industriale in accordo con i principi di uguaglianza di genere e transizione ecologica sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Se pensiamo alla transizione verde, le donne hanno oggi una grande opportunità per promuovere un cambio di passo importante, perché in molti campi della sostenibilità sono leader, a differenza del passato. Le donne possono essere al centro di questa rivoluzione: sarà nostro compito renderlo possibile. In Gucci le donne rappresentano la maggioranza della popolazione aziendale a livello globale. Ma siamo convinti che si possa fare di più.

Tornando al bilancio di genere, questo è uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità. Siamo tra le prime aziende in Italia ad adottare questo strumento innovativo. Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma al contrario maggiore adesione porta un beneficio diffuso. Auspichiamo la certificazione di genere diventi una prassi.

 

 

 

ANTONELLA CENTRA executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci.

Potrebbe interessarti anche

Raffaella Milandri e Audrey Black Eagle
Lifestyle

Si laurea in Antropologia in abito Crow dei nativi americani

24 Marzo 2023
Maria Bellucci (Instagram)
Lifestyle

Sesso online, un libro-inchiesta sul lato oscuro (e piccante) del web

22 Marzo 2023
"Fa' la cosa giusta!" dal 24 al 26 marzo a Milano
Lifestyle

Fa’ la cosa giusta!, donne sempre più protagoniste

24 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere

Lavoro e inclusione

  Redigeremo il nostro primo bilancio di genere, uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità. La pandemia ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti.  Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune. Con il pieno supporto del nostro ceo e presidente Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia redigendo il nostro primo bilancio di genere. Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento. Per questo abbiamo dato il via ad un nuovo capitolo del programma Sviluppo filiere con Intesa Sanpaolo: per consentire alle piccole e medie imprese parte della nostra filiera di beneficiare di un accesso al credito facilitato, a condizioni migliori, e avviare un percorso di evoluzione industriale in accordo con i principi di uguaglianza di genere e transizione ecologica sostenuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Se pensiamo alla transizione verde, le donne hanno oggi una grande opportunità per promuovere un cambio di passo importante, perché in molti campi della sostenibilità sono leader, a differenza del passato. Le donne possono essere al centro di questa rivoluzione: sarà nostro compito renderlo possibile. In Gucci le donne rappresentano la maggioranza della popolazione aziendale a livello globale. Ma siamo convinti che si possa fare di più. Tornando al bilancio di genere, questo è uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità. Siamo tra le prime aziende in Italia ad adottare questo strumento innovativo. Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma al contrario maggiore adesione porta un beneficio diffuso. Auspichiamo la certificazione di genere diventi una prassi.       ANTONELLA CENTRA executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto