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Home » Attualità » Ilenia, presa a pugni per aver difeso il ragazzo: “Troviamoli, ma ‘no’ alla caccia alle streghe”

Ilenia, presa a pugni per aver difeso il ragazzo: “Troviamoli, ma ‘no’ alla caccia alle streghe”

La 20enne ha replicato agli insulti omofobi contro il fidanzato in una discoteca di Torino: ricoverata con il naso rotto, ha postato un appello corredato dalla sua foto e dall'identikit degli aggressori

Letizia Cini
14 Giugno 2022
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Ilenia, una 20enne torinese è stata presa a pugni in faccia. La sua colpa? Aver difeso il fidanzato che era stato preso a male parole (insulti di stampo omofobo) in un locale del capoluogo piemontese. Se è vero che il sempre poco rispettato detto “le donne non si toccano nemmeno con un fiore“, il gruppo di ragazzi che se l’è presa con Ilenia, evidentemente, non lo conosceva proprio, e uno di loro ha deciso di cazzottarla, né più né meno come se si trattasse di un uomo. Rompendole il setto nasale. Immediatamente soccorsa dai i paramedici in servizio sull’autoambulanza che stazionava di fronte alla discoteca, la ragazza dal volto sanguinante è stata trasferita al Cto. “Mi hanno dato 10 giorni di prognosi, ma purtroppo potrò fare la visita oculistica per escludere altri danni solo dopo che l’occhio si sarà sgonfiato“.

La foto postata da Ilenia, 20enne picchiata a Torino per aver difeso il proprio ragazzo
La foto postata da Ilenia, 20enne picchiata a Torino per aver difeso il proprio ragazzo

Il fatto

Ilenia si trovava in una discoteca torinese, quando il suo fidanzato ha ricevuto un insulto omofobo da un gruppo di ragazzi, mentre si trovava nei bagni della locale (il WhiteMoon, sul piazzale Grande Torino), dove venerdì sera si è tenuto il concerto del rapper Lazza. Per niente disposta a restarsene zitta, la ventenne ha risposto in modo molto deciso, scatenando una violenta reazione. Uno dei ragazzi le ha infatti sferrato un violentissimo pugno in faccia capace di farla crollare a terra come un sacco vuoto: una volta a terra, la ragazza si è accorta di avere il naso rotto.

Il post

Ora la giovane sta cercando si trovare il suo aggressore grazie ai social. “Non voglio vendetta, ma cose del genere non possono proprio succedere. In serate così affollate, mi sarei aspettata una maggior sorveglianza da parte dei gestori del locale“, le sue parole.
Il suo appello ha fatto il giro del web e sono stati in tanti a far circolare il messaggio. “Non desidero scatenare una caccia alle streghe, ma solo trovare chi mi ha ridotto così“, sottolinea Ilenia rafforzando le sue parole con l’aiuto di una foto in cui la si vede con gli occhi gonfi e lividi.

Il momento dell’aggressione

Erano le 3 del mattino, quando c’è stata l’aggressione. “Terminato il concerto, dovevo andare in bagno, in quello delle donne c’erano tre ragazzi. Uno di loro ha offeso il mio compagno con aggettivi omofobi, solo perché ha i capelli lunghi e i tratti leggermente femminili. Lui mi diceva di lasciar perdere, di fregarmene. Ma io sono un po’ una testa calda, e ho risposto per le rime in una sorta di battibecco“, racconta Ilenia.

Aggressione omofoba a Torino

Nel frattempo due ragazzi del gruppetto se ne sono andati, compreso quello che aveva insultato il fidanzato. “Il terzo, inaspettatamente, mi si è avvicinato e mi ha tirato un pugno in faccia. Non ho perso i sensi, ma ho visto che il mio compagno lo ha rincorso strappandogli la maglietta. Ma il mio aggressore è riuscito a divincolarsi, nonostante l’intervento del buttafuori“.

L’identikit

La ventenne ha fatto denuncia ai carabinieri, mentre il compagno ha fatto una attenta descrizione delle persone coinvolte, colorando anche i capi d’abbigliamento, da cui è stato preparato un identikit. “In ogni caso spero di riconoscerlo dalle foto della serata che saranno pubblicate sui social“, ha scritto su Tik Tok. Con tanto di accorato appello: “Ragazzi aiutatemi a rintracciarli, sono tre: quello al centro mi ha colpita, gli altri due erano insieme a lui. Il primo a sinistra è alto, abbronzato e biondo, un tatuaggio sul collo e uno sul braccio. Li troveremo“, ha sottolineato fornendo altri dettagli, molto precisi, su abbigliamento e tatuaggi.

Parole, non fatti

Sperando che realmente non ci sia nessun desiderio di vendetta fisica: sui social la ragazza ha infatti postato una foto che la ritrae con scritto: “Al White Moon di Torino un ragazzo mi ha ridotto così. È successo nei bagni. Una volta terminato il concerto. Uno dei tre giovani ha offeso il mio compagno con aggettivi omofobi, solo perché ha i capelli lunghi e i tratti femminili. Lui mi diceva di lasciare stare. Ma alla fine mi sono presa un pugno. Quello che mi ha colpita è subito scappato. Qualcuno l’avrà sicuro visto, aveva la maglia strappata. Bisogna fare giustizia“.

Una giustizia che non deve scaturire in nuova violenza: dopo essersi calata nei panni della giustiziera, Ilenia ha denunciato il pestaggio e poi pubblica su TikTok mostrando la sua faccia tumefatta e l’identikit del picchiatore e degli altri ragazzi, disegnati dal fidanzato, esortando i followers a evitare qualsiasi caccia alle streghe ma ad aiutare le forze dell’ordine nella ricerca.

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Instagram

  • Stando alle ultime stime, in Italia vivono almeno 88mila donne vittima di mutilazioni genitali femminili, con tutti i gravi problemi fisici, funzionali, psicologici che ne derivano. In base ai dati diffusi dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) e dall’Unicef, nel mondo ammonterebbero ad almeno 200 milioni donne e ragazze che hanno subito mutilazioni genitali. Nel 2023, circa 4,2 milioni di bambine e ragazze nel mondo sono a rischio di subire queste pratiche.

Attraverso la testimonianza di Ayaan Hirsi Ali, autrice de “L’infedele", proviamo a spiegare con le giuste parole in tutta la sua cruda realtà cosa racchiuda veramente:

“Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo… Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare… Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne.”

Nella Giornata Internazionale contro le mutilazioni genitali femminili il presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva-rigenerativa ed estetica Sicpre, il professor Francesco Stagno d’Alcontres, dichiara: 

“Spesso l’evento della mutilazione viene rimosso dai ricordi, mentre restano i dolori nei rapporti sessuali, le difficoltà nella minzione e durante il parto. La mutilazione genitale è un evento che modifica il corso della vita e noi lo dobbiamo contrastare sul piano della cultura e affrontare sul piano medico e scientifico”.

L’edizione 2023 del Summit Itinerante contro la mutilazioni genitali femminili, l’evento che si svolge in data odierna a Roma, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustininani, sede della Presidenza del Senato della Repubblica, vede il saluto di esponenti del Governo, la testimonianza di una vittima e la partecipazione di importanti personalità, tra cui gli esperti della chirurgia plastica italiana chiamati a raccolta dalla Sicpre.

Letizia Cini ✨

#lucenews #lucelanazione #giornatamutilazionigenitalifemminili #linfedele
  • "Vorrei ringraziare la comunità queer per il vostro amore e per aver inventato un genere". 👑

Con queste parole di ringraziamento, Queen Bay riscrive la storia dei Grammy Awards. Beyoncé ier sera ha battuto tutti i record: con la 32esima vittoria incassata, è la star più premiata della storia degli Oscar della musica.

Con altri quattro grammofoni d’oro, la star americana, icona mondiale e paladina dei diritti civili e della body positivity, ha così superato il primato del direttore d’orchestra Georg Solti scomparso nel ‘97 e che, fino a stanotte, era rimasto imbattuto per due decenni con 31 vittorie. Queen Bay ha voluto dedicare la vittoria alla comunità Lgbtq+.

#lucenews #lucelanazione #qn #beyoncé #grammyawards2023
  • Stava regalando libri alle ragazze quando è stato arrestato a Kabul, giovedì 3 febbraio. Ismail Mashal, un professore universitario afghano, 37 anni, in aperta critica con il bando posto dai Talebani all’istruzione femminile, andava in giro con un carretto pieno di volumi gratuiti che distribuiva a donne e bambine, quando le forze di sicurezza lo hanno accusato di “azioni provocatorie” dalle autorità che lo hanno portato in carcere. Lo riferisce la Bbc.

Alcuni testimoni hanno riferito che il professore è stato schiaffeggiato, preso a pugni e a calci dalle forze di sicurezza locali durante l’arresto. Tuttavia Abdul Haq Hammad, un funzionario del ministero dell’Informazione e della Cultura talebani, ha dichiarato che il docente è stato trattato bene mentre era in custodia. 

Mashal è salito alla ribalta dopo aver strappato i documenti accademici in diretta tv per protestare contro il divieto dei talebani all’istruzione universitaria e secondaria per le donne. Il video in diretta televisiva è diventato virale. 

Ex giornalista, il 37enne dirigeva un’università privata a Kabul, frequentata da 450 studentesse che seguivano i corsi di giornalismo, ingegneria e informatica, tutte discipline che il ministro dell’Istruzione afghano sosteneva non dovessero essere insegnate alle ragazze in quanto contrarie all’islam e la cultura afghana. Quando a dicembre i Talebani hanno annunciato che alle studentesse universitarie non sarebbe più stato permesso di tornare a studiare fino a nuovo ordine, il professor Mashal ha chiuso definitivamente la sua scuola, affermando che “l’istruzione o si offre a tutti o a nessuno“.

“L’unico potere che ho è la mia penna, anche se mi uccidono, anche se mi fanno a pezzi, non resterò in silenzio“, ha dichiarato il mese scorso il professore. Ha anche affermato che un maggior numero di uomini deve insorgere per protestare contro le restrizioni imposte alle donne. Durante il loro incontro a Kabul, Mahsal, padre di due figli, ha precisato che non temeva di essere arrestato o ucciso. Si è detto invece certo che alla fine i Talebani avrebbero cercato di metterlo a tacere, ma è rimasto convinto che fosse un prezzo onesto da pagare.

#lucenews #kabul
  • ✨"Sento ancora la vertigine". Si intitola così il primo documentario dedicato a Elodie, la bellissima e talentuosa cantante romana, che la prossima settimana sarà in gara al Festival di Sanremo. Affascinante e ironica, sensuale e pungente, ma anche fragile e con i piedi per terra: la 32enne si mostra a 360 gradi e senza filtri in un documento reale di quello che l
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La foto postata da Ilenia, 20enne picchiata a Torino per aver difeso il proprio ragazzo
La foto postata da Ilenia, 20enne picchiata a Torino per aver difeso il proprio ragazzo

Il fatto

Ilenia si trovava in una discoteca torinese, quando il suo fidanzato ha ricevuto un insulto omofobo da un gruppo di ragazzi, mentre si trovava nei bagni della locale (il WhiteMoon, sul piazzale Grande Torino), dove venerdì sera si è tenuto il concerto del rapper Lazza. Per niente disposta a restarsene zitta, la ventenne ha risposto in modo molto deciso, scatenando una violenta reazione. Uno dei ragazzi le ha infatti sferrato un violentissimo pugno in faccia capace di farla crollare a terra come un sacco vuoto: una volta a terra, la ragazza si è accorta di avere il naso rotto.

Il post

Ora la giovane sta cercando si trovare il suo aggressore grazie ai social. “Non voglio vendetta, ma cose del genere non possono proprio succedere. In serate così affollate, mi sarei aspettata una maggior sorveglianza da parte dei gestori del locale“, le sue parole. Il suo appello ha fatto il giro del web e sono stati in tanti a far circolare il messaggio. “Non desidero scatenare una caccia alle streghe, ma solo trovare chi mi ha ridotto così“, sottolinea Ilenia rafforzando le sue parole con l’aiuto di una foto in cui la si vede con gli occhi gonfi e lividi.

Il momento dell’aggressione

Erano le 3 del mattino, quando c’è stata l’aggressione. “Terminato il concerto, dovevo andare in bagno, in quello delle donne c’erano tre ragazzi. Uno di loro ha offeso il mio compagno con aggettivi omofobi, solo perché ha i capelli lunghi e i tratti leggermente femminili. Lui mi diceva di lasciar perdere, di fregarmene. Ma io sono un po’ una testa calda, e ho risposto per le rime in una sorta di battibecco“, racconta Ilenia.
Aggressione omofoba a Torino
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L’identikit

La ventenne ha fatto denuncia ai carabinieri, mentre il compagno ha fatto una attenta descrizione delle persone coinvolte, colorando anche i capi d’abbigliamento, da cui è stato preparato un identikit. “In ogni caso spero di riconoscerlo dalle foto della serata che saranno pubblicate sui social“, ha scritto su Tik Tok. Con tanto di accorato appello: “Ragazzi aiutatemi a rintracciarli, sono tre: quello al centro mi ha colpita, gli altri due erano insieme a lui. Il primo a sinistra è alto, abbronzato e biondo, un tatuaggio sul collo e uno sul braccio. Li troveremo“, ha sottolineato fornendo altri dettagli, molto precisi, su abbigliamento e tatuaggi.

Parole, non fatti

Sperando che realmente non ci sia nessun desiderio di vendetta fisica: sui social la ragazza ha infatti postato una foto che la ritrae con scritto: “Al White Moon di Torino un ragazzo mi ha ridotto così. È successo nei bagni. Una volta terminato il concerto. Uno dei tre giovani ha offeso il mio compagno con aggettivi omofobi, solo perché ha i capelli lunghi e i tratti femminili. Lui mi diceva di lasciare stare. Ma alla fine mi sono presa un pugno. Quello che mi ha colpita è subito scappato. Qualcuno l’avrà sicuro visto, aveva la maglia strappata. Bisogna fare giustizia“. Una giustizia che non deve scaturire in nuova violenza: dopo essersi calata nei panni della giustiziera, Ilenia ha denunciato il pestaggio e poi pubblica su TikTok mostrando la sua faccia tumefatta e l’identikit del picchiatore e degli altri ragazzi, disegnati dal fidanzato, esortando i followers a evitare qualsiasi caccia alle streghe ma ad aiutare le forze dell’ordine nella ricerca.
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