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Home » Attualità » In quel Comune se ne vedono di tutti i colori. A Desio apre lo sportello di ascolto arcobaleno

In quel Comune se ne vedono di tutti i colori. A Desio apre lo sportello di ascolto arcobaleno

All'interno del municipio brianzolo è operativo il servizio dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini per i diritti e per le pari opportunità

Camilla Prato
14 Gennaio 2022
Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini

Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini

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Il Comune di Desio ospita un nuovo spazio informativo e di supporto alla cittadinanza. Ha aperto lo sportello informativo proposto dall’Associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno Aps, dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini per l’approfondimento sui diritti di cittadinanza e sociali, pari opportunità, non – discriminazione e orientamento sui servizi dedicati. Un servizio strutturato dalla precedente amministrazione, che è stato attivato dalla nuova giunta. Lo sportello sarà aperto il martedì presso il Municipio dalle 15.30 alle 17.30 su appuntamento, telefonando allo 0362392372 o inviando un’e-mail ([email protected]). La convenzione ha durata sino al 31 dicembre 2022.

Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini

Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini

L’Associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno nasce nel 2019 con l’intento di creare uno spazio di accoglienza per le persone LGBTIQAP+ (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Intersex, Asexual, PansexualPolyamorous and Kink ) e con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento a coloro che cercano un aiuto concreto. Lo sportello aperto a Desio “vuole garantire uno spazio di ascolto non giudicante, di accoglienza e sostegno per queste persone che affrontano momenti critici della propria esistenza, oltre a fornire supporto legale per i casi di discriminazione nei luoghi di lavoro”, spiega il Comune. Gli operatori, opportunamente formati, saranno volontari.

Gli obiettivi

“Lo sportello vuole garantire uno spazio di ascolto non giudicante, di accoglienza e sostegno per queste persone che affrontano momenti critici della propria esistenza, oltre a fornire supporto legale per i casi di discriminazione nei luoghi di lavoro”, spiegano i promotori. “Soprattutto durante il periodo del lockdonw al loro nostro sportello di ascolto telefonico sono arrivate una cinquantina di chiamate – spiega Oscar Innaurato, uno dei referenti di Boa -. Richieste di aiuto da parte di persone omosessuali e non che subivano violenza all’interno della mura domestiche”. Un progetto nel quale Boa crede molto.

Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+
Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+

“Crediamo che l’apertura di questi sportelli sia fondamentale, specialmente in questo periodo di repentini cambiamenti, in cui la socialità e la salute mentale sono continuamente intaccati da fattori esterni, e in cui spesso il primo luogo dove si consumano gesti omobitransfobici sono proprio le mura domestiche”.

In aumento anche le richieste di aiuto da parte dei giovanissimi. “Emblematica la vicenda di un 14enne che frequentava una scuola superiore della Brianza. Il ragazzino veniva schernito per la sua identità di genere: era ‘non binary’, cioè non si rispecchiava né nel genere maschile, né in quello femminile. I compagni lo schernivano e sono state inutili anche le segnalazioni ai professori. Il giovane era sull’orlo di abbandonare la scuola ma, grazie al supporto dei nostri psicologici e all’aiuto dei familiari è ritornato sui suoi passi”.

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  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

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  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

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Il Comune di Desio ospita un nuovo spazio informativo e di supporto alla cittadinanza. Ha aperto lo sportello informativo proposto dall’Associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno Aps, dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini per l’approfondimento sui diritti di cittadinanza e sociali, pari opportunità, non - discriminazione e orientamento sui servizi dedicati. Un servizio strutturato dalla precedente amministrazione, che è stato attivato dalla nuova giunta. Lo sportello sarà aperto il martedì presso il Municipio dalle 15.30 alle 17.30 su appuntamento, telefonando allo 0362392372 o inviando un’e-mail ([email protected]). La convenzione ha durata sino al 31 dicembre 2022.
Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini

Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+ e a tutti i cittadini
L’Associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno nasce nel 2019 con l’intento di creare uno spazio di accoglienza per le persone LGBTIQAP+ (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Intersex, Asexual, PansexualPolyamorous and Kink ) e con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento a coloro che cercano un aiuto concreto. Lo sportello aperto a Desio “vuole garantire uno spazio di ascolto non giudicante, di accoglienza e sostegno per queste persone che affrontano momenti critici della propria esistenza, oltre a fornire supporto legale per i casi di discriminazione nei luoghi di lavoro”, spiega il Comune. Gli operatori, opportunamente formati, saranno volontari.

Gli obiettivi

“Lo sportello vuole garantire uno spazio di ascolto non giudicante, di accoglienza e sostegno per queste persone che affrontano momenti critici della propria esistenza, oltre a fornire supporto legale per i casi di discriminazione nei luoghi di lavoro”, spiegano i promotori. “Soprattutto durante il periodo del lockdonw al loro nostro sportello di ascolto telefonico sono arrivate una cinquantina di chiamate - spiega Oscar Innaurato, uno dei referenti di Boa -. Richieste di aiuto da parte di persone omosessuali e non che subivano violenza all’interno della mura domestiche”. Un progetto nel quale Boa crede molto.
Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+
Il Comune di Desio ha aperto lo sportello informativo dedicato alla comunità LGBTIQAPK+
“Crediamo che l’apertura di questi sportelli sia fondamentale, specialmente in questo periodo di repentini cambiamenti, in cui la socialità e la salute mentale sono continuamente intaccati da fattori esterni, e in cui spesso il primo luogo dove si consumano gesti omobitransfobici sono proprio le mura domestiche”. In aumento anche le richieste di aiuto da parte dei giovanissimi. “Emblematica la vicenda di un 14enne che frequentava una scuola superiore della Brianza. Il ragazzino veniva schernito per la sua identità di genere: era ‘non binary’, cioè non si rispecchiava né nel genere maschile, né in quello femminile. I compagni lo schernivano e sono state inutili anche le segnalazioni ai professori. Il giovane era sull’orlo di abbandonare la scuola ma, grazie al supporto dei nostri psicologici e all’aiuto dei familiari è ritornato sui suoi passi”.
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