Qualcuno comprerebbe un Big Mac a 300 euro? In Russia, le persone stanno vendendo online i panini del McDonald's a prezzi gonfiatissimi, dopo che la catena di fast food americana ha annunciato la chiusura dei suoi punti vendita nel Paese in guerra con l'Ucraina. Come si vede dalle foto pubblicate su Twitter da Nexta, uno dei maggiori siti di notizie dell'Europa orientale, i russi hanno iniziato a vendere panini e Coca Cola su Avito, un sito russo simile a eBay, sperando di poter fare soldi con i prodotti del McDonald's che presto non saranno più disponibili in Russia.
Tra i prodotti che vengono venduti online, in questo caso a Mosca, si può notare un sacchetto del McDonald's con alcuni panini e una bibita, per la cifra di 50.000 rubli, pari a circa 377 euro. Poi ci sono tre panini a 40.000 rubli, ovvero 301 euro. E ancora: un menù con vari tipi di hamburger, salse incluse, per la cifra di 45.000 rubli, 340 euro. Ben più accessibile la bevanda piccola di Coca Cola a 1.500 rubli, 11 euro.
Su Avito è pieno di inserzioni con le foto dei panini e delle bibite del McDonald's. In questo annuncio vengono venduti due sacchetti sigillati del McDonald's, con all'interno panini vari e bevande, al prezzo di 45.000 rubli, circa 340 euro.
In quest'altro screenshot si può notare come anche una piccola confezione di maionese del McDonald's viene venduta online in Russia. Per la salsa il prezzo è di 1.000 rubli, circa 7,5 euro. Poi ci sono le code di gambero fritte a 2.000 rubli, 15 euro. E ancora altro cibo, forse delle patatine, a 5.000 rubli, 37 euro.
Dal primo McDonald's nel 1990 all'annuncio della chiusura dei punti vendita
Era il 31 gennaio 1990, quando in piazza Pushkin a Mosca aprì il primo McDonald's. Fino a quel momento, il massimo che il regime sovietico aveva concesso era stata l'apertura di un Pizza Hut, un'altra catena di fast food americana. Per i russi non si trattò dell'arrivo della globalizzazione o del dominio occidentale. Rappresentava la libertà. Quel giorno di fine gennaio 1990, un anno prima della fine dell'Unione Sovietica, i russi assaltarono piazza Pushkin. La gente si metteva in fila per ore, per intere giornate, pur di assaggiare un mito. E le famiglie non si mettevano in coda solo per poter ordinare un panino o la Coca Cola. I russi passavano intere giornate dentro al primo McDonald's aperto in piazza Pushkin. Fu un evento dirompente, l'inizio della fine del regime sovietico.Oggi, trentadue anni dopo, McDonald's annuncia la chiusura dei suoi 850 punti vendita in Russia. Martedì 8 marzo, il presidente e ceo della catena di fast food Chris Kempczinski ha dichiarato: "Il conflitto in Ucraina e la crisi umanitaria in Europa hanno causato sofferenze indicibili a persone innocenti. Ci uniamo al mondo nel condannare l'aggressione e la violenza e nel pregare per la pace". "In Russia - ha aggiunto l'amministratore delegato di McDonald's, Chris Kempczinski - diamo lavoro a 62.000 persone che hanno riservato il loro cuore e la loro anima nel nostro marchio McDonald's. Lavoriamo con centinaia di fornitori e partner locali e russi che producono il cibo per il nostro menù e supportano il nostro marchio. E serviamo milioni di clienti russi ogni giorno che contano su McDonald's. Allo stesso tempo però, i nostri valori significano che non possiamo ignorare l'inutile sofferenza umana che si sta verificando in Ucraina". Nell'annunciare la chiusura temporanea degli 850 punti vendita in Russia, McDonald's ha comunque fatto sapere che continuerà a pagare gli stipendi a tutto il personale.McDonald’s Canada brought the first McDonald’s to Moscow in 1990. pic.twitter.com/47okUw4s3l
— Old Canada Series (@oldcanadaseries) March 8, 2022