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Home » Attualità » India, il primo ministro Modi celebra Gandhi nell’anniversario del suo assassinio

India, il primo ministro Modi celebra Gandhi nell’anniversario del suo assassinio

A distanza di 75 anni, cerimonia per ricordare "Bapu". Ma nel paese cresce l'ideologia che riabilita l'omicida Nathuram Godse

Barbara Berti
30 Gennaio 2023
Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell'anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)

Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell'anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)

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Il 30 gennaio 1948 veniva ucciso Mahatma Gandhi. Oggi, a distanza di 75 anni fa, il premier indiano Narendra Modi ha reso omaggio all’uomo che è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, un termine coniato dallo stesso Gandhi, cioè la resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l’India all’indipendenza. “Mi inchino a Bapu nel giorno della sua morte e ricordo i suoi insegnamenti”, ha twittato Modi prima di partecipare a una solenne cerimonia nella capitale indiana.

L’anniversario della morte del Mahatma, chiamato in India con il soprannome di Bapu, “padre”, coincide in India con il “Giorno dei Martiri”. E, ricordando i militari martirizzati, Modi ha detto, sempre via Twitter: “Rendo anche omaggio a tutti coloro che sono stati martirizzati al servizio della nostra nazione. I loro sacrifici non saranno mai dimenticati e continueranno a rafforzare la nostra determinazione a lavorare per un’India sviluppata”.

I bow to Bapu on his Punya Tithi and recall his profound thoughts. I also pay homage to all those who have been martyred in the service of our nation. Their sacrifices will never be forgotten and will keep strengthening our resolve to work for a developed India.

— Narendra Modi (@narendramodi) January 30, 2023

Il ministro della Difesa, Rajnath Singh, ha affermato che Gandhi ha mostrato al mondo un percorso verso la pace e che le sue idee per il progresso dell’India sono ancora attuali. “Mi inchino per rispettare Bapu nel suo anniversario della morte e rendere i miei umili tributi. Il percorso da lui indicato per la pace nel mondo e il progresso dell’India è molto attuale anche oggi. Grazie alla sua ispirazione, la costruzione di un’India nuova e autosufficiente sta progredendo oggi” si legge in una traduzione approssimativa del tweet di Singh in hindi.

Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell'anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)
Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell’anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)

Anche il ministro degli Interni dell’Unione, Amit Shah, ha reso omaggio a Gandhi descrivendolo come l’ispiratore dell’iniziativa del paese “Atmanirbhar Bharat”. “Milioni di saluti al Mahatma Gandhi nel suo anniversario della morte, che ci ha ispirato a rendere il paese autosufficiente seguendo il percorso degli indigeni e dell’autosufficienza” ha scritto Amit Shah su Twitter. “Milioni di saluti al padre della nazione, il Mahatma Gandhi nel giorno del suo martirio” ha twittato invece il deputato del Congresso, Rahul Gandhi. E ha aggiunto: “Bapu ha insegnato all’intero paese a vivere con amore, uguaglianza di tutte le religioni e a lottare per la verità”.

स्वदेशी और स्वावलंबन के मार्ग पर चलकर देश को आत्मनिर्भर बनाने की प्रेरणा देने वाले महात्मा गांधी जी की पुण्यतिथि पर उन्हें कोटि-कोटि नमन।

आजादी के अमृतकाल में पूज्य बापू के स्वच्छता, स्वदेशी और स्वभाषा के विचारों को अपनाकर उन पर चलाना ही गाँधी जी को सच्ची श्रद्धांजलि होगी। pic.twitter.com/ZBYH3cUg0S

— Amit Shah (@AmitShah) January 30, 2023

Gandhi fu assassinato nel 1948 a Delhi durante una cerimonia multireligiosa da Nathuram Godse, un integralista indù che non accettava l’atteggiamento “conciliatorio” di Gandhi verso la minoranza musulmana. Un movimento per la riabilitazione dell’assassino, giustiziato nel 1949, sta serpeggiando in tutta l’India negli ultimi anni. Sebbene Modi non abbia mai commentato esplicitamente gli sforzi dei nazionalisti per onorare Godse, il suo governo ha ripetutamente apprezzato l’ideologo Vinayak Damodar Savarkar, noto come mentore di Godse.

Tushar Gandhi, 63enne bisnipote del Mahatma ha dichiarato la settimana scorsa che da quando il Bjp è al potere la figura di Godse sta riaffiorando pericolosamente: “la sua ideologia è stata quella dell’odio, della polarizzazione e delle divisioni; una filosofia che, prima o poi, divorerà il nostro paese”.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Il 30 gennaio 1948 veniva ucciso Mahatma Gandhi. Oggi, a distanza di 75 anni fa, il premier indiano Narendra Modi ha reso omaggio all’uomo che è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, un termine coniato dallo stesso Gandhi, cioè la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. “Mi inchino a Bapu nel giorno della sua morte e ricordo i suoi insegnamenti”, ha twittato Modi prima di partecipare a una solenne cerimonia nella capitale indiana. L'anniversario della morte del Mahatma, chiamato in India con il soprannome di Bapu, “padre”, coincide in India con il “Giorno dei Martiri”. E, ricordando i militari martirizzati, Modi ha detto, sempre via Twitter: “Rendo anche omaggio a tutti coloro che sono stati martirizzati al servizio della nostra nazione. I loro sacrifici non saranno mai dimenticati e continueranno a rafforzare la nostra determinazione a lavorare per un'India sviluppata”.

I bow to Bapu on his Punya Tithi and recall his profound thoughts. I also pay homage to all those who have been martyred in the service of our nation. Their sacrifices will never be forgotten and will keep strengthening our resolve to work for a developed India.

— Narendra Modi (@narendramodi) January 30, 2023
Il ministro della Difesa, Rajnath Singh, ha affermato che Gandhi ha mostrato al mondo un percorso verso la pace e che le sue idee per il progresso dell'India sono ancora attuali. “Mi inchino per rispettare Bapu nel suo anniversario della morte e rendere i miei umili tributi. Il percorso da lui indicato per la pace nel mondo e il progresso dell'India è molto attuale anche oggi. Grazie alla sua ispirazione, la costruzione di un'India nuova e autosufficiente sta progredendo oggi” si legge in una traduzione approssimativa del tweet di Singh in hindi.
Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell'anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)
Il premier Narendra Modi ha reso omaggio oggi al Mahatma Gandhi, nell'anniversario del suo assassinio, 75 anni fa (Twitter)
Anche il ministro degli Interni dell'Unione, Amit Shah, ha reso omaggio a Gandhi descrivendolo come l'ispiratore dell'iniziativa del paese “Atmanirbhar Bharat”. “Milioni di saluti al Mahatma Gandhi nel suo anniversario della morte, che ci ha ispirato a rendere il paese autosufficiente seguendo il percorso degli indigeni e dell'autosufficienza” ha scritto Amit Shah su Twitter. “Milioni di saluti al padre della nazione, il Mahatma Gandhi nel giorno del suo martirio” ha twittato invece il deputato del Congresso, Rahul Gandhi. E ha aggiunto: “Bapu ha insegnato all'intero paese a vivere con amore, uguaglianza di tutte le religioni e a lottare per la verità”.

स्वदेशी और स्वावलंबन के मार्ग पर चलकर देश को आत्मनिर्भर बनाने की प्रेरणा देने वाले महात्मा गांधी जी की पुण्यतिथि पर उन्हें कोटि-कोटि नमन।

आजादी के अमृतकाल में पूज्य बापू के स्वच्छता, स्वदेशी और स्वभाषा के विचारों को अपनाकर उन पर चलाना ही गाँधी जी को सच्ची श्रद्धांजलि होगी। pic.twitter.com/ZBYH3cUg0S — Amit Shah (@AmitShah) January 30, 2023
Gandhi fu assassinato nel 1948 a Delhi durante una cerimonia multireligiosa da Nathuram Godse, un integralista indù che non accettava l'atteggiamento “conciliatorio” di Gandhi verso la minoranza musulmana. Un movimento per la riabilitazione dell'assassino, giustiziato nel 1949, sta serpeggiando in tutta l'India negli ultimi anni. Sebbene Modi non abbia mai commentato esplicitamente gli sforzi dei nazionalisti per onorare Godse, il suo governo ha ripetutamente apprezzato l'ideologo Vinayak Damodar Savarkar, noto come mentore di Godse. Tushar Gandhi, 63enne bisnipote del Mahatma ha dichiarato la settimana scorsa che da quando il Bjp è al potere la figura di Godse sta riaffiorando pericolosamente: “la sua ideologia è stata quella dell'odio, della polarizzazione e delle divisioni; una filosofia che, prima o poi, divorerà il nostro paese”.
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