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Home » Attualità » Lotta a mani nude con una tigre per salvare il figlio di 15 mesi: il gesto eroico di una mamma

Lotta a mani nude con una tigre per salvare il figlio di 15 mesi: il gesto eroico di una mamma

È accaduto nello Stato del Madhya Pradesh, nella zona centrale del Paese. La donna ha un polmone perforato ma sia lei che il bambino sono salvi

Marianna Grazi
6 Settembre 2022
tigre india
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Sono entrambi feriti, lei con lesioni più gravi, ma vista la situazione è un miracolo che siano vivi. Nello stato indiano centrale del Madhya Pradesh una mamma ha affrontato una tigre per salvare il suo bambino di 15 mesi. La spaventosa vicenda, con la coraggiosa mamma che ha messo a rischio la sua vita per quella del figlio, è riportata dal sito internet della Bbc.

La signora Archana Choudhary ha lottato a mani nude contro il felino per un paio di minuti prima che gli abitanti del villaggio sentissero le sue grida di aiuto e intervenissero. Sia la donna che il piccolo stanno ricevendo le cure necessarie in ospedale, ma sono salvi. L’attacco è avvenuto domenica scorsa, alla periferia della Riserva delle Tigri di Bandhavgarh. Gli attacchi degli animali nei confronti delle persone che vivono nelle zone limitrofe non sono rari: gli abitanti dei villaggi con cui la Bbc Hindi ha parlato hanno raccontato che oltre alle tigri, anche gli elefanti sono entrati spesso nei loro villaggi e hanno danneggiato i raccolti.

Archana Choudhary
Archana Choudhary è la coraggiosa mamma che ha lottato a mani nude con una tigre per salvare il suo bambino (Bbc)

Ma l’aumento degli scontri uomo-animale è un fenomeno a cui hanno assistito molte persone che vivono nelle aree vicine alle foreste e ai parchi nazionali di tutta l’India. Secondo gli esperti, ciò è dovuto al fatto che la rapida urbanizzazione sta distruggendo gli habitat naturali, costringendo gli esemplari delle specie presenti a entrare nei villaggi e nelle città in cerca di cibo ma anche di riparo.
Nell’ultimo episodio, la donna si trovava in un campo con suo figlio, quando una tigre è uscita dai cespugli e ha attaccato il bimbo. Secondo il Times of India, la tigre aveva affondato i denti nella testa del piccolo e stava cercando di trascinarlo con sé quando la madre è intervenuta e ha cercato di respingere il felino. Le sue grida di aiuto hanno attirato gli abitanti dei villaggi vicini che hanno raggiunto velocemente – e per fortuna! – il luogo dell’attacco armati di bastoni e hanno allontanato l’animale.

bambino di 15 mesi attaccato da una tigre
Il bimbo di 15 mesi, scampato all’agguato di una tigre grazie al coraggio della mamma, è ricoverato in ospedale con ferite non gravi e costantemente vegliato dal suo papà (Bbc)

La madre, si legge sul sito della Bbc, ha un polmone perforato e ferite profonde sul corpo, mentre il figlio ha riportato lesioni alla testa. Un medico dell’ospedale dove sono ricoverati ha spiegato che le sue condizioni però non sono gravi, mentre quelle della madre sono serie. Il dottor Misthi Ruhela, chirurgo civile della città di Jabalpur, ha dichiarato che la madre e il bambino sono stati ricoverati nel reparto di terapia intensiva e sono stati sottoposti a iniezioni antirabbiche. Nel frattempo, l’attacco della tigre ha scatenato il panico tra gli abitanti del villaggio. Un funzionario forestale ha dichiarato ai giornalisti che la sfida più grande per il dipartimento è stata quella di localizzare e catturare la tigre che si era allontanata nel villaggio. L’alto funzionario governativo Sanjeev Srivastava ha dichiarato alla Bbc Hindi che stanno prendendo provvedimenti per garantire che altri animali non fuggano dalla riserva.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Sono entrambi feriti, lei con lesioni più gravi, ma vista la situazione è un miracolo che siano vivi. Nello stato indiano centrale del Madhya Pradesh una mamma ha affrontato una tigre per salvare il suo bambino di 15 mesi. La spaventosa vicenda, con la coraggiosa mamma che ha messo a rischio la sua vita per quella del figlio, è riportata dal sito internet della Bbc. La signora Archana Choudhary ha lottato a mani nude contro il felino per un paio di minuti prima che gli abitanti del villaggio sentissero le sue grida di aiuto e intervenissero. Sia la donna che il piccolo stanno ricevendo le cure necessarie in ospedale, ma sono salvi. L'attacco è avvenuto domenica scorsa, alla periferia della Riserva delle Tigri di Bandhavgarh. Gli attacchi degli animali nei confronti delle persone che vivono nelle zone limitrofe non sono rari: gli abitanti dei villaggi con cui la Bbc Hindi ha parlato hanno raccontato che oltre alle tigri, anche gli elefanti sono entrati spesso nei loro villaggi e hanno danneggiato i raccolti.
Archana Choudhary
Archana Choudhary è la coraggiosa mamma che ha lottato a mani nude con una tigre per salvare il suo bambino (Bbc)
Ma l'aumento degli scontri uomo-animale è un fenomeno a cui hanno assistito molte persone che vivono nelle aree vicine alle foreste e ai parchi nazionali di tutta l'India. Secondo gli esperti, ciò è dovuto al fatto che la rapida urbanizzazione sta distruggendo gli habitat naturali, costringendo gli esemplari delle specie presenti a entrare nei villaggi e nelle città in cerca di cibo ma anche di riparo. Nell'ultimo episodio, la donna si trovava in un campo con suo figlio, quando una tigre è uscita dai cespugli e ha attaccato il bimbo. Secondo il Times of India, la tigre aveva affondato i denti nella testa del piccolo e stava cercando di trascinarlo con sé quando la madre è intervenuta e ha cercato di respingere il felino. Le sue grida di aiuto hanno attirato gli abitanti dei villaggi vicini che hanno raggiunto velocemente - e per fortuna! - il luogo dell'attacco armati di bastoni e hanno allontanato l'animale.
bambino di 15 mesi attaccato da una tigre
Il bimbo di 15 mesi, scampato all'agguato di una tigre grazie al coraggio della mamma, è ricoverato in ospedale con ferite non gravi e costantemente vegliato dal suo papà (Bbc)
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