Prima della decisione della Corte Suprema il caso più eclatante era stato quello dell'
Oklahoma, che aveva vietato l'interruzione di gravidanza sin dalla
fecondazione. Ora, dopo il rovesciamento della Roe v. Wade avvenuto lo scorso 24 giugno, è l'
Indiana a scatenare l'indignazione dei pro-choice e, dall'altro lato, la gioia dei politici conservatori e dei pro-life. Lo Stato ha infatti approvato una legge che impone il divieto quasi integrale dell'aborto. Il governo federale, a guida repubblicana, è stato il primo ad approvare nuove restrizioni dopo la decisione del supremo tribunale statunitense di revocare il diritto federale che era in vigore dal 1973.
Indiana, divieto quasi totale di aborto: sarà illegale fin dal concepimento, salvo rare eccezioni per stupro, incesto, malformazioni del feto o pericolo per la madre(Reuters)
La legge in Indiana
La legge dell'Indiana rende
illegale l'interruzione di gravidanza fin dal momento del
concepimento, eccetto
i casi di incesto, stupro, problemi gravi al feto o
quando la vita della donna in gravidanza è
a rischio. Il Senato ha approvato con 28 voti a favore e 19 contrari la legge già passata dalla Camera bassa dello Stato. La misura è stata firmata dal governatore repubblicano Eric Holcomb, sancendone l'entrata in vigore il 15 settembre. Finora l'interruzione era autorizzata fino alla 22esima settimana. Il testo arriva tre giorni dopo
il voto referendario in Kansas, altro Stato conservatore del Midwest dove però i cittadini hanno respinto a stragrande maggioranza un emendamento che avrebbe eliminato le tutele dei diritti all'aborto dalla Costituzione dello Stato. In Indiana la legge è passata nonostante
l'opposizione di alcuni repubblicani, che la ritenevano
troppo estrema.
La reazione della Casa Bianca
Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca
La reazione della
Casa Bianca all'approvazione di una legge così restrittiva è durissima: una
decisione "devastante", fanno sapere, "un altro passo radicale da parte dei legislatori repubblicani per
togliere alle donne i diritti e la libertà riproduttiva e per mettere le decisioni personali in materia di salute nelle mani dei politici piuttosto che delle donne e dei loro medici". La portavoce Karine Jean Pierre, ha commentato così la decisione del Parlamento dell'Indiana, che ha istituito - primo stato a farlo dopo la sentenza della Corte suprema di fine giugno - un divieto di aborto quasi totale, una decisione che "dovrebbe essere un
segnale per gli americani di tutto il Paese, che devono far sentire la loro voce". "Anche il
Congresso - è tornata a sollecitare la portavoce della Casa Bianca - dovrebbe agire immediatamente per approvare una legge che
ripristini le tutele della Roe, l'unico modo per garantire il diritto di scelta di una donna a livello nazionale".