Altri due migranti morti negli ultimi giorni al confine tra Italia e Francia. I nomi delle due vittime sono quelli di Fathallah Balafhail, 31 anni originario del Marocco, e Ullah Rezwan Sheyzad, ragazzo afghano di soli 15 anni. Il corpo di Balafhail è stato ritrovato il 2 febbraio al Barrage del Freney, nei pressi di Modane in Francia. Aveva cercato di valicare le Alpi a piedi, contando solo sulle sue forze. Secondo quanto ricostruito, l’uomo era partito dal suo Paese alla volta della Turchia, svolgendo il percorso lungo via terra che gli avrebbe consentito però di giungere in Europa: la rotta balcanica. L’uomo aveva vissuto per un breve periodo a Crescentino, in provincia di Vercelli, per poi ripartire verso nord. Già due tentativi falliti di attraversare il confine a Ventimiglia prima di quello che gli è costato la vita passando dalla Val di Susa. L’ultima sua notizia è un messaggio inviato alla famiglia il 30 gennaio alle 23.54 dalla stazione di Oulx, tre giorni prima del ritrovamento del cadavere. La restituzione della salma in Marocco si è svolta in fretta e nel silenzio, con pochissima attenzione della stampa locale. Ualla Rezwan Sheyzand invece racconta un’altra storia. Poco più che bambino aveva lasciato l’Afghanistan prima del ritiro delle truppe americane e del conseguente ritorno dei talebani. Aveva attraversato in un solo anno Iran, Turchia, Bulgaria, Serbia, Croazia e Slovenia prima di giungere in Italia, dove si è concluso prematuramente il suo viaggio. Sheyzand stava andando a Parigi per ricongiungersi con sua sorella. Il suo corpo senza vita è stato trovato il 26 gennaio sui binari che collegano Salbertrand a Oulx dal personale impegnato a dei lavori di manutenzione della linea ferroviaria. Nella tasca dei pantaloni aveva con sé un biglietto: “Chiedi di loro”, con nomi e numeri di telefono afghani.
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