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Home » Attualità » Madrid, gli insulti “animali” e misogini degli alunni di un collegio maschile alle studentesse

Madrid, gli insulti “animali” e misogini degli alunni di un collegio maschile alle studentesse

"Put**ane, ninfomani", sono questi gli appellativi rivolti dai membri dell'Elías Ahuja alle colleghe del CMU Santa Monica. Interviene anche Sanchez: "Comportamenti maschilisti, ingiustificabili"

Marianna Grazi
7 Ottobre 2022
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Una tradizione che si trasmette negli anni, una sorta di rito di iniziazione per i nuovi studenti, che entrano così nell’alveo di un’usanza misogina e sessista. A Madrid, quando un membro del Collegio maschile Elías Ahuja, gestito dall’ordine di Sant’Agostino, inizia a pronunciare una serie di insulti “maschilisti” rivolti alle studentesse CMU Santa Monica ospiti nella residenza affianco, i suoi compagni alzano contemporaneamente le tende che circondano l’improvvisato pulpito. Nei video, diffusi sui social e subito diventati virali, si vedono tre o quattro giovani affacciati a ogni finestra. Una specie di accompagnamento, di accoglienza all’interno del ‘branco’. Perché, inutile dirlo, la coreografia trasmessa di anno in anno alle nuove generazioni di alunni è qualcosa di “animale”, impossibile definirla umana, figuriamoci civile.

“Putas, salid de vuestras madrigueras. Sois todas unas ninfómanas. Os prometo que vais a follar todas en la capea” Esto canta el Colegio Mayor masculino Elías Ahuja situado en frente de una residencia femenina. Después se preguntarán por qué sentimos miedo por la calle. pic.twitter.com/sI2dqczOfI

— Rita Maestre 🌾 (@Rita_Maestre) October 6, 2022

La tradizione della Granja

Questo rito degli studenti dell’Ahuja ha un’origine ben precisa: “I monaci ridevano molto quando imitavamo gli animali” dai balconi, spiega a El Mundo un ex residente del collegio gestito dalla Congregazione Agostiniana dal 2007 al 2010, che preferisce restare anonimo. Le risate dei religiosi avrebbero quindi ispirato diverse generazioni di studenti a partecipare al rito, alzando le tapparelle contemporaneamente e imitando i versi degli animali di fronte alle studentesse e agli studenti del Santa Monica. Si tratterebbe, della cosiddetta “Granja“: “Qualcuno avvia il flusso, senza che fossero coinvolte organizzazioni illegali o cose del genere. Ci passiamo il messaggio l’un l’altro. ‘Ehi, oggi alla tal ora c’è un attacco, una fattoria (veri e propri bombardamenti tra collegi a colpi di palline di carta bagnata, ndr) o solo un canto di ahujos’, senza mancare di rispetto a nessuno o solo contro la Mendel, la nostra scuola rivale”, spiega. Una tradizione che però non mirava di proposito a colpire le ragazze residenti negli appartamenti di fronte. “Era semplicemente un modo per divertirci tra noi. Questo è tutto. Eravamo dei diciottenni che facevano casino”. La Granja era un momento particolarmente atteso dai residenti: “È stato davvero molto divertente. Uno faceva l’asino, l’altro la mucca, qualcuno imitava un cane o faceva il verso del grillo. Era una fattoria brutale. I monaci ridevano a crepapelle. Tutti guardavano fuori, allarmati”, ricorda ancora l’ex studente. Quello che è accaduto domenica scorsa all’interno dell’Elías Ahuja è qualcosa di simile, solo che i versi animaleschi, nel tempo, si sono trasformati in offese e insulti.

Da versi animali a insulti

“Put**ne, uscite dai vostri buchi. Siete tutti ninfomani. Vi garantisco che tutti voi sco***ete con un Capo”. Questa è la frase che si sente intonare in un video su TikTok dal collegio maschile di fronte alla residenza femminile. Insulti che volavano in passato e volano tuttora tra le aule della Ciudad Universitaria, facendosi sempre più gravi. Le studentesse del Roncalli, un altro centro femminile, hanno una filastrocca legata a loro: “Roncalinas, putas y finas” (“Roncaline, put**ne e belle donne). Non vengono risparmiati nemmeno i residenti del Colegio Mayor Mendel: “Mendelianos, maricones” (“Mendeliani, froci“). Lo studente è stato cacciato dal collegio ma prima “era già stato sospeso dagli studenti. Lo hanno fatto per responsabilità”, ha dichiarato al Mundo Álvaro Nieto, vicedirettore del centro, che obbligherà tutti gli alunni residenti a frequentare corsi di sensibilizzazione sulla violenza di genere.

Immagini intollerabili

Inexplicable, injustificable, repugnante.

Demos una respuesta unitaria y común de rechazo a los comportamientos machistas. pic.twitter.com/gIHmeKyTGv

— Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) October 6, 2022

“Riteniamo che le immagini siano intollerabili. L’atteggiamento non riflette i Colegios Mayores o ciò che accade nella nostra vita quotidiana”, ha lamentato Juan Muñoz, presidente del Consiglio dei Colegios Mayores e direttore del Chaminade. “Ci sono insulti molto gravi e atteggiamenti che non corrispondono ai nostri valori. Vogliamo chiarire che non siamo così. Condanniamo senza mezzi termini quanto è accaduto. Non può essere coperto da alcuna tradizione. Le frasi gridate sono contrarie a una società democratica”, ha detto Muñoz. La vicerettrice dell’Università Complutense, Rosa de la Fuente, aveva già annunciato “l’apertura di un dossier informativo per determinare le responsabilità”. Ma la bufera scatenata dalla la diffusione sui social network del video non si limita all’ambito scolastico, anche se uno studente è già stato espulso e l’Università Complutense di Madrid, a cui il collegio Elías Ahuja è affiliato, ha aperto un’indagine interna per chiarire l’accaduto. Le immagini hanno però suscitato anche reazioni dal mondo della politica, fino a ‘scomodare’ addirittura il premier Pedro Sánchez, che ha dichiarato: “Faccio appello a tutti i partiti e ai media, per la responsabilità che detengono in quanto a conformazione dell’opinione pubblica affinché diano una risposta unitaria, ampia e comune di rifiuto di questi comportamenti maschilisti, inspiegabili, ingiustificabili“. “Non possiamo tollerare questi comportamenti – aggiunge su Twitter – che generano odio e attaccano le donne. È particolarmente doloroso vedere che i protagonisti sono giovani”.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Una tradizione che si trasmette negli anni, una sorta di rito di iniziazione per i nuovi studenti, che entrano così nell'alveo di un'usanza misogina e sessista. A Madrid, quando un membro del Collegio maschile Elías Ahuja, gestito dall'ordine di Sant'Agostino, inizia a pronunciare una serie di insulti "maschilisti" rivolti alle studentesse CMU Santa Monica ospiti nella residenza affianco, i suoi compagni alzano contemporaneamente le tende che circondano l'improvvisato pulpito. Nei video, diffusi sui social e subito diventati virali, si vedono tre o quattro giovani affacciati a ogni finestra. Una specie di accompagnamento, di accoglienza all'interno del 'branco'. Perché, inutile dirlo, la coreografia trasmessa di anno in anno alle nuove generazioni di alunni è qualcosa di "animale", impossibile definirla umana, figuriamoci civile.

"Putas, salid de vuestras madrigueras. Sois todas unas ninfómanas. Os prometo que vais a follar todas en la capea" Esto canta el Colegio Mayor masculino Elías Ahuja situado en frente de una residencia femenina. Después se preguntarán por qué sentimos miedo por la calle. pic.twitter.com/sI2dqczOfI

— Rita Maestre 🌾 (@Rita_Maestre) October 6, 2022

La tradizione della Granja

Questo rito degli studenti dell'Ahuja ha un'origine ben precisa: "I monaci ridevano molto quando imitavamo gli animali" dai balconi, spiega a El Mundo un ex residente del collegio gestito dalla Congregazione Agostiniana dal 2007 al 2010, che preferisce restare anonimo. Le risate dei religiosi avrebbero quindi ispirato diverse generazioni di studenti a partecipare al rito, alzando le tapparelle contemporaneamente e imitando i versi degli animali di fronte alle studentesse e agli studenti del Santa Monica. Si tratterebbe, della cosiddetta "Granja": "Qualcuno avvia il flusso, senza che fossero coinvolte organizzazioni illegali o cose del genere. Ci passiamo il messaggio l'un l'altro. 'Ehi, oggi alla tal ora c'è un attacco, una fattoria (veri e propri bombardamenti tra collegi a colpi di palline di carta bagnata, ndr) o solo un canto di ahujos', senza mancare di rispetto a nessuno o solo contro la Mendel, la nostra scuola rivale", spiega. Una tradizione che però non mirava di proposito a colpire le ragazze residenti negli appartamenti di fronte. "Era semplicemente un modo per divertirci tra noi. Questo è tutto. Eravamo dei diciottenni che facevano casino". La Granja era un momento particolarmente atteso dai residenti: "È stato davvero molto divertente. Uno faceva l'asino, l'altro la mucca, qualcuno imitava un cane o faceva il verso del grillo. Era una fattoria brutale. I monaci ridevano a crepapelle. Tutti guardavano fuori, allarmati", ricorda ancora l'ex studente. Quello che è accaduto domenica scorsa all'interno dell'Elías Ahuja è qualcosa di simile, solo che i versi animaleschi, nel tempo, si sono trasformati in offese e insulti.

Da versi animali a insulti

"Put**ne, uscite dai vostri buchi. Siete tutti ninfomani. Vi garantisco che tutti voi sco***ete con un Capo". Questa è la frase che si sente intonare in un video su TikTok dal collegio maschile di fronte alla residenza femminile. Insulti che volavano in passato e volano tuttora tra le aule della Ciudad Universitaria, facendosi sempre più gravi. Le studentesse del Roncalli, un altro centro femminile, hanno una filastrocca legata a loro: "Roncalinas, putas y finas" ("Roncaline, put**ne e belle donne). Non vengono risparmiati nemmeno i residenti del Colegio Mayor Mendel: "Mendelianos, maricones" ("Mendeliani, froci"). Lo studente è stato cacciato dal collegio ma prima "era già stato sospeso dagli studenti. Lo hanno fatto per responsabilità", ha dichiarato al Mundo Álvaro Nieto, vicedirettore del centro, che obbligherà tutti gli alunni residenti a frequentare corsi di sensibilizzazione sulla violenza di genere.

Immagini intollerabili

Inexplicable, injustificable, repugnante.

Demos una respuesta unitaria y común de rechazo a los comportamientos machistas. pic.twitter.com/gIHmeKyTGv — Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) October 6, 2022
"Riteniamo che le immagini siano intollerabili. L'atteggiamento non riflette i Colegios Mayores o ciò che accade nella nostra vita quotidiana", ha lamentato Juan Muñoz, presidente del Consiglio dei Colegios Mayores e direttore del Chaminade. "Ci sono insulti molto gravi e atteggiamenti che non corrispondono ai nostri valori. Vogliamo chiarire che non siamo così. Condanniamo senza mezzi termini quanto è accaduto. Non può essere coperto da alcuna tradizione. Le frasi gridate sono contrarie a una società democratica", ha detto Muñoz. La vicerettrice dell'Università Complutense, Rosa de la Fuente, aveva già annunciato "l'apertura di un dossier informativo per determinare le responsabilità". Ma la bufera scatenata dalla la diffusione sui social network del video non si limita all'ambito scolastico, anche se uno studente è già stato espulso e l'Università Complutense di Madrid, a cui il collegio Elías Ahuja è affiliato, ha aperto un'indagine interna per chiarire l'accaduto. Le immagini hanno però suscitato anche reazioni dal mondo della politica, fino a 'scomodare' addirittura il premier Pedro Sánchez, che ha dichiarato: "Faccio appello a tutti i partiti e ai media, per la responsabilità che detengono in quanto a conformazione dell'opinione pubblica affinché diano una risposta unitaria, ampia e comune di rifiuto di questi comportamenti maschilisti, inspiegabili, ingiustificabili". "Non possiamo tollerare questi comportamenti - aggiunge su Twitter - che generano odio e attaccano le donne. È particolarmente doloroso vedere che i protagonisti sono giovani".
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