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Bimbi costretti a frequentare il padre violento, madre sospesa e Italia condannata

La Corte europea dei diritti dell’uomo: "I tribunali civili hanno turbato l’equilibrio psicologico ed emotivo dei bambini"

di EDOARDO MARTINI -
11 novembre 2022
La Corte Europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo

La Corte Europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo

L'Italia ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (diritto al rispetto della vita privata e familiare), fallendo nel suo dovere di proteggere e assistere i bambini. E' questa la sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo che ha accolto il ricorso di una donna e dei suoi due figli che per tre anni avevano dovuto frequentare il padre violento, tossicodipendente e alcolizzato, per decisione dei tribunali civili italiani che si erano occupati del caso.

L'Italia ha violato l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che stabilisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare

L'alterazione dell'equilibrio psicologico ed emotivo: la motivazione del ricorso accolto

La motivazione è stata l'alterazione dell’equilibrio psicologico ed emotivo dei bambini. Durante i vari incontri con i figli infatti, il padre, che aveva interrotto la terapia, aveva un comportamento violento, distruttivo e incurante. L'errore dei tribunali è stato non prendere in considerazione l'interesse vero e proprio dei bambini, che non sospendendo gli incontri, hanno violato i diritti di quest'ultimi. L'altra grande novità stabilita dalla Corte è stata l'espressione contraria alla decisione dei tribunali italiani di sospendere la responsabilità genitoriale della madre tra il 2016 e il 2019, considerandola 'ostile' ai contatti tra i bambini e il padre dato che si rifiutava di partecipare agli incontri. Non avendo abbastanza prove la Corte ha stabilito che i giudici non potevano giustificare questa decisione.

La sentenza storica

L'avvocata dell'associazione Differenza Donna, Rossella Benedetti, ha definito la sentenza come "storica" sostenendo che in Italia è "prassi diffusa nei tribunali civili considerare le donne vittime di violenza domestica che non adempiono all’obbligo di effettuare gli incontri dei figli con il padre e che si oppongono all’affidamento condiviso come genitori non collaborativi". L'ultimo provvedimento è stato della Cedu (Convenzione europea dei diritti dell'uomo) che ha sanzionato l'Italia con 7mila euro da destinare ai due bambini.