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Calo della natalità. La situazione in Italia tra culle vuote e case di riposo piene

di DOMENICO GUARINO -
13 luglio 2022
Culla vuota

Culla vuota

In Italia si fanno pochi figli. Quante volte abbiamo letto o sentito questa frase? Da anni infatti il nostro Paese, se non fosse per gli immigrati, sarebbe in pieno default demografico, con pochissime nascite ed un progressivo invecchiamento della popolazione. Insomma, culle vuote, case di riposo piene.

In Italia fare i figli è diventato un lusso

Fare figli: un lusso per pochi

Quello che si dice meno è che oggi, in Italia, fare figli, per molti è diventato un lusso. Qualcosa che non ci si può (più) permettere. Perché con l’aumento delle spese, a fronte di una stagnazione dei redditi e dei salari, il rischio povertà se non indigenza è dietro l’angolo.

Da questo punto di vista l’evidenza dei numeri è lampante. Secondo Istat, nel 2021, dopo la pandemia, il livello medio di povertà familiare è pari al 7,5%. Il tasso cala al 6% tra le persone sole e al 5% tra le famiglie di 2 persone. In presenza di 3 persone, sale al 7,1%. Con 4 persone al 11,6%. In famiglie con almeno 5 membri si arriva addirittura al 22,6%.

La povertà assoluta e relativa dunque aumentano in stretta con il crescere del numero dei minori. A fronte infatti di una media del 9,4% di persone in povertà assoluta, la quota raggiunge il 14,2% tra quelle di minore età.  Nello specifico, sono poveri il 13,2% dei bambini con meno di 3 anni, mentre tra quelli poco più grandi (fascia 4-6) l’incidenza raggiunge il 15,4%. In povertà assoluta anche il 14,9% dei residenti tra 7 e 13 anni e il 13,2% tra i 14 anni e la maggiore età.

In Italia le famiglie con figli piccoli sono quindi quelle più esposte al rischio di trovarsi in una situazione di indigenza, perché al crescere del numero dei figli, cresce anche l'incidenza della povertà assoluta.  Dato confermato anche dal fatto che i comuni con le famiglie più numerose sono spesso quelli con maggiore vulnerabilità sociale.

In base ai dati 2018, a fronte di una media nazionale di 2,3 membri per nucleo, le famiglie più numerose si trovano nella città metropolitana di Napoli (2,77 in media nella ex provincia). Seguono le aree provinciali di Barletta-Andria-Trani (2,7), Caserta (2,65), Catania (2,6), Palermo e Foggia (entrambe con un rapporto di 2,56 componenti per nucleo familiare).

 

L'ospedale San Marco a Catania. Tra i singoli comuni, Catania spicca come quello con le famiglie mediamente più numerose: in media 2,76 membri

Calo della natalità: una diminuzione significativa

Tra i singoli comuni, isolando i 15 più popolosi, Catania spicca come quello con le famiglie mediamente più numerose: in media 2,76 membri per nucleo. Seguono 4 grandi città meridionali: Napoli (2,58), Palermo (2,57), Messina (2,37) e Bari (2,35). Sono anche le uniche città maggiori a superare la media nazionale (2,3). Sesta per numerosità media delle famiglie Verona (2,1), valore in linea con quello di Roma. Non raggiungono il rapporto di 2 membri per nucleo 4 grandi città, tutte settentrionali: Genova (1,98), Trieste (1,92), Bologna (1,89) e Milano (1,85). Non a caso, una delle conseguenze del calo della natalità, è stata la diminuzione dei nuclei che hanno figli a carico. Tra 2009 e 2021 il numero di queste famiglie è calato sensibilmente, da 11,8 a 11,4 milioni. La contrazione appare particolarmente marcata tra le famiglie con bambini piccoli, mentre crescono quelle in cui vivono figli adulti (tendenza non di rado connessa con la condizione di neet). Se nel 2009 erano 2,8 milioni i nuclei dove il figlio più piccolo aveva fino a 5 anni, a distanza di oltre un decennio sono circa 600mila in meno: 2,2 milioni. Una contrazione superiore al 20%. Nello stesso periodo, le famiglie numerose sono passate dal 7,5% di quelle presenti in Italia nel 1999-2000 al 5,2% attuale. Di contro sono aumentati i nuclei composti da una sola persona, che negli ultimi anni sono diventati circa un terzo delle famiglie esistenti in Italia. Erano meno di una su 4 (23%) all'inizio di questo secolo. In conseguenza di tali tendenze in Italia, in media, oggi una famiglia è composta da 2,3 persone. Una cifra variabile a seconda dell'area geografica: sono rispettivamente 2,5 e 2,4 i membri per nucleo nel sud e nelle isole, mentre il rapporto scende a 2,2 nell'Italia nord-occidentale. Il calo dei componenti per nucleo familiare è generalizzato, ma è soprattutto il mezzogiorno ad aver visto il decremento più significativo. da 3 a 2,5 nel sud continentale e da 2,8 a 2,4 nelle isole.