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Home » Attualità » Jamie Wallis è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito: “Troppo importante essere se stessi”

Jamie Wallis è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito: “Troppo importante essere se stessi”

Il deputato conservatore, 37 anni, ha fatto coming out su Twitter e ha anche rivelato di essere stato ricattato e violentato: "Prima non stavo bene. Non ho mai vissuto la mia verità. Adesso sono orgoglioso di essere completamente aperto e onesto riguardo alla mia identità"

Remy Morandi
30 Marzo 2022
Il deputato Jamie Wallis

Il deputato Jamie Wallis

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Jamie Wallis è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito. Il deputato conservatore, 37 anni, ha deciso di fare coming out con un post su Twitter, sottolineando “quanto sia importante essere se stessi”. Ma per il parlamentare, eletto deputato nel 2019 per il collegio gallese di Bridgend, essere se stesso (Jamie Wallis vuole che si continui a utilizzare il maschile nei suoi confronti) non è sempre stato facile. Anzi, tutt’altro. Nel suo post condiviso sui social, per il quale ha ricevuto tantissimi messaggi di supporto e vicinanza, Jamie Wallis ha rivelato di essere stato ricattato e violentato.

Jamie Wallis
Jamie Wallis, 37 anni, è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito

“Sono trans. O per essere più precisi, voglio esserlo. Mi è stata diagnosticata una disforia di genere (una condizione caratterizzata da intensa sofferenza causata dal sentire la proria identità di genere diversa dal proprio sesso, ndr) e mi sono sempre sentito così fin da quando ero un bambino molto piccolo”. Così scrive su Twitter Jamie Wallis, che mai avrebbe immaginato di ammettere al mondo la sua vera identità: “Non avevo intenzione di condividerlo con voi. Ho sempre immaginato che avrei lasciato la politica molto prima di dirlo apertamente”.

Invece il deputato conservatore ci è riuscito. È riuscito a dire al mondo di essere e sentirsi transgender. Nel comunicarlo però, Jamie Willis ha fatto anche sapere di essere stato ricattato. Qualcuno ha infatti rivelato al padre di Jamie Wallis la vera identità del figlio, diffondendo le sue foto agli altri membri della famiglia e minacciando di fare outing al resto del mondo. “Voleva 50mila sterline per tacere”, ha scritto il deputato nel post su Twitter. Alla fine però grazie all’intervento della polizia, l’uomo ha confessato, “si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 2 anni e 9 mesi di carcere”. Così ha scritto Jamie Willis.

Jamie Wallis
Il tweet con cui Jamie Wallis ha rivelato di essere il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito (Foto Twitter / Jamie Willis)

“Per un po’ mi è sembrato che sarei stato in grado di andare avanti. Essere un parlamentare e nascondere qualcosa del genere sarebbe sempre stato difficile, ma ho pensato con arroganza di esserne all’altezza. Beh, non lo sono”, ha scritto Wallis. Il deputato conservatore, infatti, dopo essere stato ricattato è stato anche violentato. Nel tweet ha infatti raccontato che “lo scorso settembre ho conosciuto una persona online. Quando ho deciso di dirgli di ‘no’ perché non voleva mettere il preservativo, lui ha deciso di violentarmi. Da allora – ha commentato il parlamentare – le cose hanno davvero preso una brutta piega. Non sto bene“.

Il parlamentare ha quindi raccontato di quando a fine novembre 2021 ha avuto un incidente stradale. Jamie Wallis si è schiantato da solo con la sua auto e subito dopo l’incidente è scappato via “perché ero terrorizzato”. In quel periodo infatti Jamie Wallis soffriva di un disturbo da stress post-traumatico. “Onestamente non avevo idea di cosa stessi facendo, tranne per il fatto che ero sopraffatto da un travolgente senso di paura”.

Il deputato Jamie Wallis, 37 anni, stringe la mano al premier Boris Johnson, 57 anni

“Questa sera, mi sono ricordato dell’incredibile supporto che le persone con cui lavori possono fornire. Inoltre, mi è stato ricordato di quanto importante sia essere se stessi. Non ho mai vissuto la mia verità e non so come. Forse (la mia verità, ndr) inizia col dirlo a tutti”. Così si conclude il post su Twitter del parlamentare transgender.

Martedì sera il premier britannico Boris Johnson ha organizzato una cena con alcuni parlamentari. Alla cena, secondo quanto riferito dai media britannici, Johnson avrebbe fatto una battuta sulle persone transgender: “Buonasera signore e signori – avrebbe detto il premier britannico alla cena -, o come direbbe Keir Starmer (un leader laburista, ndr), persone a cui alla nascita viene assegnato il genere maschile o femminile”. Adesso però, dopo il coming out del parlamentare, Boris Johnson ha voluto complimentarsi e lodare il deputato conservatore per aver condiviso una storia “molto intima che senza dubbio sarà di grande aiuto per gli altri”.

Il secondo post condiviso su Twitter da Jamie Wallis, in cui il parlamentare ringrazia per i messaggi di affetto ricevuti (Foto Twitter / Jamie Willis)

Dopo aver fatto coming out, il parlamentare britannico ha condiviso su Twitter un nuovo comunicato per ringraziare tutti per i messaggi d’affetto ricevuti. “Tutto questo è molto nuovo per me – scrive il deputato -. Mi ci è voluto molto tempo per venire a patti con la mia disforia di genere. È una questione profondamente personale e speravo di continuare a mantenerla privata fino a quando non avessi terminato il mio mandato come membro del Parlamento per Bridgend. Sono sopraffatto dalla gentilezza e dal supporto che ho ricevuto nelle ultime ore. Sono orgoglioso di essere completamente aperto e onesto riguardo alle lotte che ho avuto, e continuo ad avere, con la mia identità. Tuttavia, – conclude il parlamentare – rimango la stessa persona che ero ieri. Per il momento, continuerò a presentarmi come ho sempre fatto e userò il ‘lui’ come pronome (per me, ndr)”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Jamie Wallis è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito. Il deputato conservatore, 37 anni, ha deciso di fare coming out con un post su Twitter, sottolineando "quanto sia importante essere se stessi". Ma per il parlamentare, eletto deputato nel 2019 per il collegio gallese di Bridgend, essere se stesso (Jamie Wallis vuole che si continui a utilizzare il maschile nei suoi confronti) non è sempre stato facile. Anzi, tutt'altro. Nel suo post condiviso sui social, per il quale ha ricevuto tantissimi messaggi di supporto e vicinanza, Jamie Wallis ha rivelato di essere stato ricattato e violentato.
Jamie Wallis
Jamie Wallis, 37 anni, è il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito
"Sono trans. O per essere più precisi, voglio esserlo. Mi è stata diagnosticata una disforia di genere (una condizione caratterizzata da intensa sofferenza causata dal sentire la proria identità di genere diversa dal proprio sesso, ndr) e mi sono sempre sentito così fin da quando ero un bambino molto piccolo". Così scrive su Twitter Jamie Wallis, che mai avrebbe immaginato di ammettere al mondo la sua vera identità: "Non avevo intenzione di condividerlo con voi. Ho sempre immaginato che avrei lasciato la politica molto prima di dirlo apertamente". Invece il deputato conservatore ci è riuscito. È riuscito a dire al mondo di essere e sentirsi transgender. Nel comunicarlo però, Jamie Willis ha fatto anche sapere di essere stato ricattato. Qualcuno ha infatti rivelato al padre di Jamie Wallis la vera identità del figlio, diffondendo le sue foto agli altri membri della famiglia e minacciando di fare outing al resto del mondo. "Voleva 50mila sterline per tacere", ha scritto il deputato nel post su Twitter. Alla fine però grazie all'intervento della polizia, l'uomo ha confessato, "si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 2 anni e 9 mesi di carcere". Così ha scritto Jamie Willis.
Jamie Wallis
Il tweet con cui Jamie Wallis ha rivelato di essere il primo parlamentare apertamente transgender del Regno Unito (Foto Twitter / Jamie Willis)
"Per un po' mi è sembrato che sarei stato in grado di andare avanti. Essere un parlamentare e nascondere qualcosa del genere sarebbe sempre stato difficile, ma ho pensato con arroganza di esserne all'altezza. Beh, non lo sono", ha scritto Wallis. Il deputato conservatore, infatti, dopo essere stato ricattato è stato anche violentato. Nel tweet ha infatti raccontato che "lo scorso settembre ho conosciuto una persona online. Quando ho deciso di dirgli di 'no' perché non voleva mettere il preservativo, lui ha deciso di violentarmi. Da allora - ha commentato il parlamentare - le cose hanno davvero preso una brutta piega. Non sto bene". Il parlamentare ha quindi raccontato di quando a fine novembre 2021 ha avuto un incidente stradale. Jamie Wallis si è schiantato da solo con la sua auto e subito dopo l'incidente è scappato via "perché ero terrorizzato". In quel periodo infatti Jamie Wallis soffriva di un disturbo da stress post-traumatico. "Onestamente non avevo idea di cosa stessi facendo, tranne per il fatto che ero sopraffatto da un travolgente senso di paura".
Il deputato Jamie Wallis, 37 anni, stringe la mano al premier Boris Johnson, 57 anni
"Questa sera, mi sono ricordato dell'incredibile supporto che le persone con cui lavori possono fornire. Inoltre, mi è stato ricordato di quanto importante sia essere se stessi. Non ho mai vissuto la mia verità e non so come. Forse (la mia verità, ndr) inizia col dirlo a tutti". Così si conclude il post su Twitter del parlamentare transgender. Martedì sera il premier britannico Boris Johnson ha organizzato una cena con alcuni parlamentari. Alla cena, secondo quanto riferito dai media britannici, Johnson avrebbe fatto una battuta sulle persone transgender: "Buonasera signore e signori - avrebbe detto il premier britannico alla cena -, o come direbbe Keir Starmer (un leader laburista, ndr), persone a cui alla nascita viene assegnato il genere maschile o femminile". Adesso però, dopo il coming out del parlamentare, Boris Johnson ha voluto complimentarsi e lodare il deputato conservatore per aver condiviso una storia "molto intima che senza dubbio sarà di grande aiuto per gli altri".
Il secondo post condiviso su Twitter da Jamie Wallis, in cui il parlamentare ringrazia per i messaggi di affetto ricevuti (Foto Twitter / Jamie Willis)
Dopo aver fatto coming out, il parlamentare britannico ha condiviso su Twitter un nuovo comunicato per ringraziare tutti per i messaggi d'affetto ricevuti. "Tutto questo è molto nuovo per me - scrive il deputato -. Mi ci è voluto molto tempo per venire a patti con la mia disforia di genere. È una questione profondamente personale e speravo di continuare a mantenerla privata fino a quando non avessi terminato il mio mandato come membro del Parlamento per Bridgend. Sono sopraffatto dalla gentilezza e dal supporto che ho ricevuto nelle ultime ore. Sono orgoglioso di essere completamente aperto e onesto riguardo alle lotte che ho avuto, e continuo ad avere, con la mia identità. Tuttavia, - conclude il parlamentare - rimango la stessa persona che ero ieri. Per il momento, continuerò a presentarmi come ho sempre fatto e userò il 'lui' come pronome (per me, ndr)".
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