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Home » Attualità » Kiev, sul treno non ci sono posti e scoppia il panico tra la gente per salire sui vagoni: video

Kiev, sul treno non ci sono posti e scoppia il panico tra la gente per salire sui vagoni: video

Caos e paura alla stazione centrale della capitale. Centinaia di civili assaltano un treno per cercare di mettersi in fuga dalla guerra

Remy Morandi
2 Marzo 2022
Assalto dei treni a Kiev

Assalto dei treni a Kiev

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Il panico. La guerra in Ucraina va avanti. Da Kiev a Kharkiv, le bombe e i missili russi continuano a piovere sulle città ucraine. I civili, o meglio la gente che non resta a combattere e a resistere contro l’avanzata delle truppe da Mosca prende d’assalto qualsiasi mezzo di trasporto per mettersi in fuga dalla guerra. In un video, pubblicato dal Daily Mail e rilanciato sui social, centinaia di persone si accalcano in preda alla disperazione davanti a un treno in partenza da Kiev per cercare di scappare dall’Ucraina.

https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/VID_20220302_091010_301-1.mp4

Sembra un film, ma non lo è. Il video è stato girato alla stazione centrale dei treni di Kiev la sera di martedì 1 marzo. Lo stesso giorno in cui era stato annunciato che un convoglio di mezzi militari russi lungo 60 km si stava dirigendo verso la capitale ucraina. In preda al panico, centinaia di persone si sono affrettate a raggiungere la stazione e a salire sul primo treno in partenza da Kiev.

Donne anziane, alcune mamme con i propri bambini, qualche straniero. Tutti ammassati davanti alle porte del treno per cercare di salire e mettersi in fuga dalla guerra. Evidentemente non ci sono posti per tutti e scatta il panico.

A spinta e con la forza, la gente cerca di salire sui vagoni. Una signora si volta per urlare alle persone dietro di non spingere. Una bambina si guarda intorno impaurita. Una madre stringe al petto il figlio, con un cappuccio in testa e avvolto in un giubbotto pesante contro il freddo della notte di Kiev. La temperatura nella capitale si aggira in questi giorni tra i meno due e i due gradi centigradi. Un uomo, riuscito a salire sul treno, afferra la mano di una persona e con tutta la forza possibile cerca di tirarlo sopra al vagone. A fatica, sembra riuscirci.

Tanti i video che circolano sulla Rete e sui social di persone che assaltano le stazioni dei treni, nel tentativo di scappare dall’Ucraina, dalla guerra. Questo le immagini dalla stazione di Kiev, martedì 1 marzo.

Unbearable scenes at Kyiv central station. Old people, kids, disabled people, pets, this train is already packed full. People fear it could be the last chance to flee. pic.twitter.com/pOc5tx1kCH

— Shaun Walker (@shaunwalker7) March 1, 2022

“Un convoglio di 60 km di mezzi militari russi sta arrivando a Kiev”, titolano i media. La gente cerca di fuggire il più in fretta possibile dalla capitale. I treni vengono presi d’assalto. Tutti corrono. Chi non corre sta fermo davanti alle porte dei vagoni nella speranza di entrare e salire sul treno. Tante mamme, anche in questo video, con i propri bambini in braccio. Una donna a passo svelto cammina tra i binari tenendo al guinzaglio il cane. Un uomo tiene in braccio la figlia, alla quale cade il cappellino a terra. La bambina piange spaventata dal caos. I suoi occhi incrociano l’obiettivo della telecamera o del cellulare che sta riprendendo la scena. È terrorizzata.

Rail station in Kyiv. The sound of alarm . pic.twitter.com/Gysphd9tSO

— Олександр Мережко (@3TrAmvL026aJRar) February 25, 2022

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Il panico. La guerra in Ucraina va avanti. Da Kiev a Kharkiv, le bombe e i missili russi continuano a piovere sulle città ucraine. I civili, o meglio la gente che non resta a combattere e a resistere contro l'avanzata delle truppe da Mosca prende d'assalto qualsiasi mezzo di trasporto per mettersi in fuga dalla guerra. In un video, pubblicato dal Daily Mail e rilanciato sui social, centinaia di persone si accalcano in preda alla disperazione davanti a un treno in partenza da Kiev per cercare di scappare dall'Ucraina.
https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2022/03/VID_20220302_091010_301-1.mp4
Sembra un film, ma non lo è. Il video è stato girato alla stazione centrale dei treni di Kiev la sera di martedì 1 marzo. Lo stesso giorno in cui era stato annunciato che un convoglio di mezzi militari russi lungo 60 km si stava dirigendo verso la capitale ucraina. In preda al panico, centinaia di persone si sono affrettate a raggiungere la stazione e a salire sul primo treno in partenza da Kiev. Donne anziane, alcune mamme con i propri bambini, qualche straniero. Tutti ammassati davanti alle porte del treno per cercare di salire e mettersi in fuga dalla guerra. Evidentemente non ci sono posti per tutti e scatta il panico. A spinta e con la forza, la gente cerca di salire sui vagoni. Una signora si volta per urlare alle persone dietro di non spingere. Una bambina si guarda intorno impaurita. Una madre stringe al petto il figlio, con un cappuccio in testa e avvolto in un giubbotto pesante contro il freddo della notte di Kiev. La temperatura nella capitale si aggira in questi giorni tra i meno due e i due gradi centigradi. Un uomo, riuscito a salire sul treno, afferra la mano di una persona e con tutta la forza possibile cerca di tirarlo sopra al vagone. A fatica, sembra riuscirci. Tanti i video che circolano sulla Rete e sui social di persone che assaltano le stazioni dei treni, nel tentativo di scappare dall'Ucraina, dalla guerra. Questo le immagini dalla stazione di Kiev, martedì 1 marzo.

Unbearable scenes at Kyiv central station. Old people, kids, disabled people, pets, this train is already packed full. People fear it could be the last chance to flee. pic.twitter.com/pOc5tx1kCH

— Shaun Walker (@shaunwalker7) March 1, 2022
"Un convoglio di 60 km di mezzi militari russi sta arrivando a Kiev", titolano i media. La gente cerca di fuggire il più in fretta possibile dalla capitale. I treni vengono presi d'assalto. Tutti corrono. Chi non corre sta fermo davanti alle porte dei vagoni nella speranza di entrare e salire sul treno. Tante mamme, anche in questo video, con i propri bambini in braccio. Una donna a passo svelto cammina tra i binari tenendo al guinzaglio il cane. Un uomo tiene in braccio la figlia, alla quale cade il cappellino a terra. La bambina piange spaventata dal caos. I suoi occhi incrociano l'obiettivo della telecamera o del cellulare che sta riprendendo la scena. È terrorizzata.

Rail station in Kyiv. The sound of alarm . pic.twitter.com/Gysphd9tSO

— Олександр Мережко (@3TrAmvL026aJRar) February 25, 2022
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