Di solito le
piattaforme online servono per unire, per aggregare. Ne esiste una che, però, purtroppo divide fomentando l'
odio verso le
persone trans. La piattaforma in questione è
Kiwi Farms, fondata nel 2013, e frequentata da
estremisti della cosiddetta
alt-right americana. Negli ultimi giorni è finita nell'occhio del ciclone dei media per aver ospitato diverse campagne d’odio portate avanti contro persone per lo più appartenenti alla
comunità LGBT+, in particolare persone trans.
Clara Sorrenti, l'attivista transgender canadese e popolare creatrice di contenuti sulla piattaforma di streaming Twitch
"Minacce alla vita umana": il messaggio di chiusura verso Kiwi Farms
L'ultimo obiettivo degli estremisti è stata
Clara Sorrenti, nota come Keffals, un’
attivista transgender canadese e popolare creatrice di contenuti sulla piattaforma di streaming Twitch. La giovane, dopo essere stata perseguita per diversi mesi, è stata costretta a lasciare la propria abitazione e il Canada, lanciando una campagna con l'obiettivo di far escludere Kiwi Farms dai server di Cloudflare, l'azienda di servizi internet. Gli attacchi verso gli utenti consentivano di accedere e, in un secondo momento di divulgare, ai
dati personali che poi venivano usati per raggiungere altri obiettivi non soltanto online ma anche nella vita reale. Proprio per questo Cloudflare si è decisa a bloccare Kiwi Farms
mettendola offline, definendo la decisa presa come sofferta ma inevitabile viste "
le imminenti minacce alla vita umana, che costituiscono un’emergenza". Il forum, dopo essere stato accusato, di avere avuto responsabilità in almeno
3 suicidi e in risposta a questo blocco si è deciso di spostare verso server russi. Il tanto amato progetto di trasferimento sembra essersi già incagliato. Già ieri, infatti, il
sito risultava inaccessibile e il fondatore della piattaforma, in un messaggio su Telegram ai membri del forum, ha raccontato di avere difficoltà a trovare un nuovo provider di servizi. Al momento Kiwi Farms potrebbe scomparire dal web, restando
solo come gruppo su Telegram. La piattaforma è stata fondata da
Josh Moon, in precedenza amministratore del sito 8chan, noto per ospitare vari forum di neonazisti, cospirazionisti del movimento QAnon, suprematisti bianchi ed esponenti dell’estrema destra americana, rilanciando anche messaggi e video degli autori delle stragi di massa. Kiwi Farms rispetto alle altre piattaforma è ritenuto però molto più pericoloso perché si concentra su
obiettivi mirati con ripercussioni sulla vita reale.
Josh Moon, fondatore della piattaforma online Kiwi Farms
La scelta dell'obiettivo e i 3 casi di suicidio
Come viene individuato l'obiettivo? Di solito la 'preda' viene scelta da una
minoranza che molte volte è un'attivista LGTB+: sulla piattaforma vengono pubblicate le sue informazioni personali, della sua famiglia, dei suoi amici e dei suoi datori di lavoro, ottenute spesso
hackerando i profili online, non solo dei social, ma anche delle società di servizi. Da qui parte una campagna volta a mettere in cattiva luce l'obiettivo, con
false accuse molto spesso legate alla
pedofilia. Queste azioni frequentemente hanno portato al licenziamento dal lavoro. In passato almeno tre persone diventate obiettivo della comunità di Kiwi Farms, che ha circa 45.000 membri attivi,
si sono uccise. Nel 2013 la sviluppatrice di videogiochi
Chloe Sagal era stata accusata di aver ingannato gli aderenti a una sua raccolta fondi, dichiaratamente organizzata per un’operazione che avrebbe dovuto risolvere gli strascichi di un incidente stradale, e invece usati per un intervento di riassegnazione del sesso. Dopo essere stato oggetto per anni di una dura campagna d’odio, nel 2018 Sagal si uccise dandosi fuoco. Nel 2016 si suicidò poi la canadese
Julie Terryberry, che era diventata oggetto delle attenzioni del forum per il suo aspetto, la sua pettinatura e le sue abitudini poliamorose, cioè consensualmente non monogame. In entrambi i casi gli utenti del forum negarono di avere avuto un ruolo nei suicidi. L'ultima invece fu
Lizzy Waite, una donna trans, che nel 2017 si suicidò lasciando un’ultima lettera online in cui raccontava di aver sofferto troppo e di sentirsi sola. La famiglia e la compagna di Waite per mesi furono oggetto di post e mail di scherno di utenti di Kiwi Farms che si dicevano soddisfatti della sua morte.