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Home » Attualità » La foto simbolo di Kiev, un muro di libri contro le bombe. L’autore: “L’ho scattata mentre andavo al supermercato”

La foto simbolo di Kiev, un muro di libri contro le bombe. L’autore: “L’ho scattata mentre andavo al supermercato”

Lev Shevchenko, 32 anni, racconta a Luce! cosa stava facendo quando ha visto quella finestra e cosa vuol dire vivere oggi nella capitale ucraina: "Stavo andando a fare la spesa quando ho visto il muro di libri. Se me ne andrò da Kiev? No, questa è casa mia"

Remy Morandi
6 Marzo 2022
Il muro di libri a Kiev contro le bombe

Il muro di libri a Kiev contro le bombe

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Il muro di libri contro le bombe a Kiev (Foto concessa da Lev Shevchenko)

“Quella foto l’ho scattata io mentre andavo al supermercato”. Lev Shevchenko è un geometra, ha 32 anni e abita a Kiev. Giovedì 3 marzo, mentre a Brest in Bielorussia si tengono i negoziati tra la delegazione ucraina e quella russa, Lev esce di casa per andare a fare la spesa. Mentre si incammina nel quartiere Voskresenska della capitale, vede un appartamento in via Dashkevycha con qualcosa di insolito, ma forse non troppo in tempo di guerra. Un muro di libri era stato eretto dietro a una finestra per proteggere la casa dalle bombe e dai missili russi.

Lev Shevchenko, 32 anni, ha scattato la foto del muro di libri contro le bombe a Kiev (Foto concessa da Lev Shevchenko)

Lev, quella non è casa sua come molti hanno scritto? 

“No, non è la mia casa. Non so di chi sia. Fa parte di un blocco residenziale costruito intorno agli anni Sessanta nel quartiere Voskresenska, in via Dashkevycha”.

Cosa stava facendo quando ha scattato quella foto?

“Stavo andando a fare la spesa al supermercato”.

Quindi qualcuno ha messo i libri alla finestra per difendersi dalle bombe? 

“Penso di sì”.

Com’è la situazione a Kiev? 

“Ci sono ancora milioni di persone qui a Kiev. Decine di migliaia di civili si sono uniti alla resistenza. L’esercito russo non è entrato a Kiev, la contraerea ucraina sta funzionando in modo eccellente. Probabilmente i missili e molti aerei russi sono stati danneggiati. Noi qui abbiamo ancora cibo nei supermercati, acqua calda, e Internet funziona. Non c’è carenza di beni di prima necessità”.

Mentre Lev continua a raccontare, mi invia uno screenshot di tutti gli allarmi antiaerei ricevuti come notifica sul telefono sabato 5 marzo:

Gli allarmi antiaerei che Lev Shevchenko ha ricevuto sul cellulare sabato 5 marzo

L’esercito russo non sta riuscendo facilmente a entrare a Kiev. 

“Sì, l’esercito russo sta fallendo. Ci sono scontri in periferia, a Buča, Hostomel e a Irpin’, città a 20-30 chilometri a sud-ovest di Kiev. Da lì stanno partendo molti autobus per evacuare la popolazione.

Autobus allestiti per l’evacuazione della popolazione dalle città di Buča, Hostomel e Irpin’ (Foto concessa da Lev Shevchenko)

Le bombe russe hanno colpito il suo quartiere? 

“Il mio quartiere al momento è al sicuro, non ci sono stati bombardamenti”.

La sua famiglia e i suoi amici sono ancora a Kiev? 

“La maggior parte sì. Solo quelli con figli piccoli hanno lasciato la città e sono andati o in Polonia o a ovest in Ucraina”.

Ha notizie di loro? 

“Sì, stanno bene. Alcuni sono già arrivati a Breslavia, altri a Varsavia. Come ci dice Zelensky, ora possiamo raggiungere abbastanza facilmente la Polonia perché la frontiera è aperta”.

Un palazzo di Kiev bombardato dall’esercito russo (Foto tratta dal profilo Instagram di Lev Shevchenko)

Ha fiducia nel presidente Volodymyr Zelensky? 

“Molta. Il 90% del mondo ci sostiene”.

Se l’esercito russo dovesse entrare a Kiev si unirà alla resistenza? 

“Sì probabilmente”.

Come pensa finirà tutto? 

“Non lo so. Spero solo che finisca presto. Le sanzioni occidentali sono efficaci, ma abbiamo bisogno della chiusura dello spazio aereo per fermare le bombe e i missili”.

Resterà a Kiev o ha intenzione di partire? 

“Kiev è casa mia. Rimango qui”.

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  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Il muro di libri contro le bombe a Kiev (Foto concessa da Lev Shevchenko)
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Lev, quella non è casa sua come molti hanno scritto?  "No, non è la mia casa. Non so di chi sia. Fa parte di un blocco residenziale costruito intorno agli anni Sessanta nel quartiere Voskresenska, in via Dashkevycha". Cosa stava facendo quando ha scattato quella foto? "Stavo andando a fare la spesa al supermercato". Quindi qualcuno ha messo i libri alla finestra per difendersi dalle bombe?  "Penso di sì". Com'è la situazione a Kiev?  "Ci sono ancora milioni di persone qui a Kiev. Decine di migliaia di civili si sono uniti alla resistenza. L'esercito russo non è entrato a Kiev, la contraerea ucraina sta funzionando in modo eccellente. Probabilmente i missili e molti aerei russi sono stati danneggiati. Noi qui abbiamo ancora cibo nei supermercati, acqua calda, e Internet funziona. Non c'è carenza di beni di prima necessità". Mentre Lev continua a raccontare, mi invia uno screenshot di tutti gli allarmi antiaerei ricevuti come notifica sul telefono sabato 5 marzo:
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