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La gogna di Sabrina Quaresima, preside al liceo Montale: la giustizia indaga, la stampa condanna

di MARIANNA GRAZI -
31 marzo 2022
Sabrina Quaresima-preside-liceo

Sabrina Quaresima-preside-liceo

Da giorni sui quotidiani e sui notiziari circola la notizia della –ribadiamolo presunta!– relazione sessuale tra la dirigente del liceo linguistico Montale di Roma, Sabrina Quaresima, e uno studente dell'ultimo anno, A.S., 19 anni. Una vicenda che, ben lungi dall'essere arrivata a conclusione per via giudiziaria o perlomeno alla fine delle indagini preliminari, si sta svolgendo prevalentemente per via mediatica, con tutte le criticità del caso. Nulla è lasciato al segreto investigativo: dopo le rivelazioni del ragazzo, spunta una chat su Whatsapp, che la donna avrebbe cancellato mentre il giovane avrebbe conservato, sotto forma di registrazioni e screenshot, per poi presentare come 'prova' al momento giusto. Che poi, giusto per cosa? Viene da chiederselo.

Liceo Montale Roma

Esterna del Liceo Montale di Roma, dove si sospetta che la preside abbia una relazione e con un alunno. (ANSA)

Un elemento che potrebbe diventare cruciale nelle accuse contro la preside, neo assunta nell’ultimo concorso. Un elemento che è stato spiattellato ovunque, dalle pagine di cronaca ai servizi televisivi, dai social alle chiacchera da bar, in barba a qualsiasi forma di rispetto per una persona che vede la sua vita, e non solo la sua carriera, crollare nel giro di poche ore a causa, probabilmente, di un attenzione in più riservata ad un alunno. È lei il mostro, è lei la lussuriosa donna di mezza età che, in un gioco perverso di potere, avrebbe 'costretto' il diplomando a soddisfare voglie mai sopite. Non riporteremo quelle parole. Sono ovunque, vi basta digitare "preside Roma" su qualsiasi motore di ricerca per leggerle. E poco importa se gli inquirenti sono ancora all'opera per capire quale sia la verità, se la Quaresima smentisce tutto e si dice pronta ad adire le vie legali per tutelarsi, se il ragazzo invece di denunciare subito l'accaduto ne ha fatto quasi goliardicamente un vanto con gli amici, e poi, solo dopo, ne ha parlato ai due collaboratori stretti della preside e infine ai suoi genitori. Noi giornalisti, anche in questo caso, siamo stati invece subito pronti a puntare il dito. Oggi, 31 marzo, la dirigente dovrà parlare con l’ispettrice dell’ufficio scolastico regionale e chiarire quanto successo. Se ha sbagliato dovrà pagare. Ma la gogna mediatica, con la pubblicazione delle conversazioni private che non sono nemmeno state ancora messe agli atti, è qualcosa di veramente brutto. Anche perché se ci sono delle regole, (e ce ne sono! pensiamo all'art.329 Codice di procedura penale e all'art. 27 della Costituzione, solo per citarne due) queste esistono per tutelare sì la vittima (reale) del fatto, ma anche la persona contro cui, ben prima della condanna dei giudici, si scatena la giustizia di chi deve vendere il suo prodotto.
liceo-montale-roma

Alcune scritte fuori dalla scuola rivolte alla dirigente: "La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente" e "Il tuo silenzio parla per te" (DIRE)

Non ho la presunzione di parlare a nome dei miei ben più esperti colleghi. E nemmeno quella di poter ritenere completamente falsa un'accusa da parte di un alunno che ha denunciato la preside per aver avuto una relazione intima con lui, in barba a qualsiasi regola. Verrà fuori, magari, che Sabrina Quaresima è colpevole. E sarà giusto che paghi. Potrebbe perdere il ruolo da dirigente scolastica e tornare a fare l’educatrice. Potrebbe però, e probabilmente è già accaduto, anche perdere qualcosa di più importante. Massacrata –metaforicamente parlando– come donna di cui non si è tutelata la privacy (cosa che, invece, viene fatta nei confronti dei pedofili che violentano i bambini, i cui nomi sono tenuti ben nascosti). Massacrata come donna che avrebbe una relazione con un suo studente, mentre sui professori che hanno rapporti o molestano o offendono le proprie alunne (anche minorenni), spesso, si fa riferimento al ruolo, e non alla persona che compie l'atto. Il 19enne A. S., intanto, mentre si scatena il putiferio, continua ad andare a scuola, a studiare, a prepararsi alla maturità. Com'è giusto che sia. All’uscita, ai cronisti che lo attendono fuori dal Liceo Montale, dice: "Mi è stato consigliato di non espormi e di non rilasciare dichiarazioni su questa vicenda. La stessa linea la stanno seguendo i miei genitori". Non sembra turbato, forse non lo è. "Come sto? Benissimo — aggiunge lui al Corriere della Sera —. Ho dormito bene, la mattinata è passata, e ora aspetto solo il pranzo". Una giornata qualunque, per un liceale qualunque. Ma intanto, da qualche altra parte di Roma, una preside è chiamata a difendersi da accuse pesantissime che lui ha fatto nei suoi confronti. Se è colpevole dovrà pagare. Ma la donna che ricopre quel ruolo, Sabrina Quaresima, la sua condanna l'ha già ricevuta. Dalla stampa.