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Home » Attualità » “La guerra non esiste”. Con un video propaganda la Russia spiega ai bambini a scuola cosa succede in Ucraina

“La guerra non esiste”. Con un video propaganda la Russia spiega ai bambini a scuola cosa succede in Ucraina

La trasmissione "Una lezione sulla pace nel mondo" condotta da Sofia Khomenko, una ragazzina di 12 anni, è stata mostrata a tutti gli studenti russi per spiegare la guerra in Ucraina. Anzi, "gli eventi in Ucraina"

Remy Morandi
4 Marzo 2022
Sofia Khomenko, la 12enne che racconta in un video propaganda ai bambini russi che cosa sta succedendo in Ucraina

Sofia Khomenko, la 12enne che racconta in un video propaganda ai bambini russi che cosa sta succedendo in Ucraina

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“Una lezione sulla pace nel mondo”. Si chiama così il video di propaganda che in Russia è stato mandato in onda per parlare ai bambini della guerra in Ucraina (qui le ultime notizie in tempo reale). Anzi, non della guerra, ma degli “eventi in Ucraina”, che in realtà farebbero parte di una “campagna di disinformazione occidentale”. La trasmissione – condotta da Sofia Khomenko, una bambina di 12 anni che nel 2017 divenne celebre per aver cantato in diretta televisiva il suo amore per la Russia – è stata fatta vedere in tutte le scuole russe per spiegare a studenti e insegnanti come sta procedendo la “missione di liberazione dell’Ucraina“.

Con i capelli intrecciati da dei nastri azzurri in tinta con il vestitino, la conduttrice 12enne introduce la lezione dicendo: “Oggi terremo una lezione sulla pace nel mondo. Parleremo di come investigare su quello che sta accadendo, ovvero parleremo degli eventi in Ucraina”. Nello studio televisivo, Sofia Khomenko viene raggiunta da due presentatori uomini, che aiutano la conduttrice a spiegare quello che sta realmente, almeno secondo il Cremlino, accadendo in Ucraina e perché le foto e i video di guerra che vengono diffusi sui social sarebbero in realtà dei montaggi creati dall’Occidente per fare propaganda. I due ospiti della trasmissione che affiancano la 12enne sono Denis Polunchukov, giornalista e conduttore televisivo, e Petr Ishkov, esperto militare russo.

“Ci sono molte immagini di una guerra in Ucraina – ha dichiarato nella trasmissione il giornalista Denis Polunchukov – ma in realtà provengono da altri conflitti e da altre guerre. Alcune foto e video provengono addirittura da videogiochi per il computer”.

Sofia Khomenko, la 12enne che racconta ai bambini in Russia “gli eventi in Ucraina” (Fonte: Ministero dell’Istruzione della Federazione Russa)

Dopo questa premessa, inizia la spiegazione di quello che sta accadendo in Ucraina. “La crisi in Ucraina non è iniziata ieri – dice ancora Polunchukov – e non riguarda solo l’Ucraina”. “C’è tanta disinformazione – puntualizza il giornalista mentre la conduttrice 12enne ascolta attentamente -. Un missile avrebbe colpito un asilo, una colonna di carri armati sarebbe stata distrutta, un aereo sarebbe stato abbattuto e così altre informazioni circolano sui social media. Quando si prendono informazioni dai social media è molto importante verificare la fonte. Una informazione pubblicata sui social media – si rivolge così agli studenti e alle insegnanti russe il giornalista Polunchukov – andrebbe riportata solo quando viene analizzata e capita in modo critico”. Questo proprio perché molte notizie riguardanti l’Ucraina, secondo il Cremlino, sarebbero solo propaganda occidentale.

Sofia Khomenko, 12 anni, e il giornalista Denis Polunchukov durante la trasmissione “Una lezione sulla pace nel mondo” trasmessa in tutte le scuole russe (Fonte: Ministero dell’Istruzione della Federazione Russa)

Il programma va avanti, passando da qualche lezione di storia su come Russia e Ucraina siano sempre stati due Paesi vicini e come “i nazisti” di Kiev avrebbero costretto il governo russo a intervenire e a liberare la capitale. Tutta la trasmissione viene condita da interviste, video musicali, con donne e bambini che raccontano la difficoltà di vivere in Ucraina. Viene menzionata pure la Nato che si è pericolosamente “avvicinata” alla Russia, espandendosi nell’Europa orientale. E si parla anche degli Stati Uniti come di un “malvagio guerrafondaio”.

La trasmissione, durata 30 minuti, volge al termine. Cercando di concludere con una nota più rassicurante, Sofia fa sapere che “adesso so come comportarmi”. Il giornalista Polunchuko salutando i milioni di bambini che stavano guardando il video da tutta la Russia, si è rivolto direttamente a loro: “Voi siete gli eredi del nostro grande Paese”.

Petr Iskov, esperto militare russo, ospite della trasmissione per raccontare quello che sta accadendo in Ucraina (Fonte: Ministero dell’Istruzione della Federazione Russa)

Il cartone animato per spiegare ai bambini russi cosa succede in Ucraina

Ma la trasmissione della cantante 12enne non è l’unico video di propaganda che è stato trasmesso in Russia per spiegare ai bambini quello che sta accadendo in Ucraina. Giovedì 3 marzo il giornalista e inviato speciale della Rai, Gianmarco Sicuro, riporta che nelle scuole di tutta la Russia è stato diffuso un cartone animato per raccontare cosa succede tra “due Paesi amici da tanto tempo”. Ecco il video del cartone animato:

Il Governo russo sta diffondendo un video di alcuni minuti in tutte le scuole del Paese per spiegare ai bambini, attraverso metafore, quello che sta succedendo tra Russia e Ucraina. pic.twitter.com/PfrO4D6lPT

— giammarco sicuro (@giammarcosicuro) March 3, 2022

I protagonisti del cartone animato sono due bambini e compagni di classe, Vanya e Kolya. Vanya rappresenta la Russia, Kolya l’Ucraina. I due bambini sono amici. Vanya sta proteggendo Kolya perché “è più forte”. Ma un giorno “Kolya, nonostante la lunga amicizia, si separa dall’amico Vanya, cambia classe e nome, e si fa dei nuovi amici che gli insegnano come ferire gli altri”. Tra questi un ragazzino che rappresenta gli Stati Uniti e un altro la Germania. Kolya inizia con un bastone a colpire gli ex compagni di classe, tra i quali la Repubblica Popolare di Lugansk e la Repubblica Popolare di Doneck. Vanya è costretta a intervenire per difendere gli altri bambini e dopo un tira e molla con Kolya, riesce a strappargli di mano il bastone e a spezzarlo in due. Gli Stati Uniti e la Germania si arrabbiano.

Il video continua e inizia la spiegazione di ciò che secondo il Cremlino è accaduto negli anni tra le repubbliche indipendentiste, l’Ucraina e i Paesi occidentali. In meno di tre minuti viene spiegato che in Ucraina non c’è una guerra, ma si tratta solo di un tentativo di disarmo – come il bastone di Kolya – dell’Ucraina da parte della Russia. Mosca – si conclude il video – “vuole solo riportare la pace in Ucraina”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
"Una lezione sulla pace nel mondo". Si chiama così il video di propaganda che in Russia è stato mandato in onda per parlare ai bambini della guerra in Ucraina (qui le ultime notizie in tempo reale). Anzi, non della guerra, ma degli "eventi in Ucraina", che in realtà farebbero parte di una "campagna di disinformazione occidentale". La trasmissione - condotta da Sofia Khomenko, una bambina di 12 anni che nel 2017 divenne celebre per aver cantato in diretta televisiva il suo amore per la Russia - è stata fatta vedere in tutte le scuole russe per spiegare a studenti e insegnanti come sta procedendo la "missione di liberazione dell'Ucraina".

Con i capelli intrecciati da dei nastri azzurri in tinta con il vestitino, la conduttrice 12enne introduce la lezione dicendo: "Oggi terremo una lezione sulla pace nel mondo. Parleremo di come investigare su quello che sta accadendo, ovvero parleremo degli eventi in Ucraina". Nello studio televisivo, Sofia Khomenko viene raggiunta da due presentatori uomini, che aiutano la conduttrice a spiegare quello che sta realmente, almeno secondo il Cremlino, accadendo in Ucraina e perché le foto e i video di guerra che vengono diffusi sui social sarebbero in realtà dei montaggi creati dall'Occidente per fare propaganda. I due ospiti della trasmissione che affiancano la 12enne sono Denis Polunchukov, giornalista e conduttore televisivo, e Petr Ishkov, esperto militare russo. "Ci sono molte immagini di una guerra in Ucraina - ha dichiarato nella trasmissione il giornalista Denis Polunchukov - ma in realtà provengono da altri conflitti e da altre guerre. Alcune foto e video provengono addirittura da videogiochi per il computer".
Sofia Khomenko, la 12enne che racconta ai bambini in Russia "gli eventi in Ucraina" (Fonte: Ministero dell'Istruzione della Federazione Russa)
Dopo questa premessa, inizia la spiegazione di quello che sta accadendo in Ucraina. "La crisi in Ucraina non è iniziata ieri - dice ancora Polunchukov - e non riguarda solo l'Ucraina". "C'è tanta disinformazione - puntualizza il giornalista mentre la conduttrice 12enne ascolta attentamente -. Un missile avrebbe colpito un asilo, una colonna di carri armati sarebbe stata distrutta, un aereo sarebbe stato abbattuto e così altre informazioni circolano sui social media. Quando si prendono informazioni dai social media è molto importante verificare la fonte. Una informazione pubblicata sui social media - si rivolge così agli studenti e alle insegnanti russe il giornalista Polunchukov - andrebbe riportata solo quando viene analizzata e capita in modo critico". Questo proprio perché molte notizie riguardanti l'Ucraina, secondo il Cremlino, sarebbero solo propaganda occidentale.
Sofia Khomenko, 12 anni, e il giornalista Denis Polunchukov durante la trasmissione "Una lezione sulla pace nel mondo" trasmessa in tutte le scuole russe (Fonte: Ministero dell'Istruzione della Federazione Russa)
Il programma va avanti, passando da qualche lezione di storia su come Russia e Ucraina siano sempre stati due Paesi vicini e come "i nazisti" di Kiev avrebbero costretto il governo russo a intervenire e a liberare la capitale. Tutta la trasmissione viene condita da interviste, video musicali, con donne e bambini che raccontano la difficoltà di vivere in Ucraina. Viene menzionata pure la Nato che si è pericolosamente "avvicinata" alla Russia, espandendosi nell'Europa orientale. E si parla anche degli Stati Uniti come di un "malvagio guerrafondaio". La trasmissione, durata 30 minuti, volge al termine. Cercando di concludere con una nota più rassicurante, Sofia fa sapere che "adesso so come comportarmi". Il giornalista Polunchuko salutando i milioni di bambini che stavano guardando il video da tutta la Russia, si è rivolto direttamente a loro: "Voi siete gli eredi del nostro grande Paese".
Petr Iskov, esperto militare russo, ospite della trasmissione per raccontare quello che sta accadendo in Ucraina (Fonte: Ministero dell'Istruzione della Federazione Russa)

Il cartone animato per spiegare ai bambini russi cosa succede in Ucraina

Ma la trasmissione della cantante 12enne non è l'unico video di propaganda che è stato trasmesso in Russia per spiegare ai bambini quello che sta accadendo in Ucraina. Giovedì 3 marzo il giornalista e inviato speciale della Rai, Gianmarco Sicuro, riporta che nelle scuole di tutta la Russia è stato diffuso un cartone animato per raccontare cosa succede tra "due Paesi amici da tanto tempo". Ecco il video del cartone animato:

Il Governo russo sta diffondendo un video di alcuni minuti in tutte le scuole del Paese per spiegare ai bambini, attraverso metafore, quello che sta succedendo tra Russia e Ucraina. pic.twitter.com/PfrO4D6lPT

— giammarco sicuro (@giammarcosicuro) March 3, 2022
I protagonisti del cartone animato sono due bambini e compagni di classe, Vanya e Kolya. Vanya rappresenta la Russia, Kolya l'Ucraina. I due bambini sono amici. Vanya sta proteggendo Kolya perché "è più forte". Ma un giorno "Kolya, nonostante la lunga amicizia, si separa dall'amico Vanya, cambia classe e nome, e si fa dei nuovi amici che gli insegnano come ferire gli altri". Tra questi un ragazzino che rappresenta gli Stati Uniti e un altro la Germania. Kolya inizia con un bastone a colpire gli ex compagni di classe, tra i quali la Repubblica Popolare di Lugansk e la Repubblica Popolare di Doneck. Vanya è costretta a intervenire per difendere gli altri bambini e dopo un tira e molla con Kolya, riesce a strappargli di mano il bastone e a spezzarlo in due. Gli Stati Uniti e la Germania si arrabbiano. Il video continua e inizia la spiegazione di ciò che secondo il Cremlino è accaduto negli anni tra le repubbliche indipendentiste, l'Ucraina e i Paesi occidentali. In meno di tre minuti viene spiegato che in Ucraina non c'è una guerra, ma si tratta solo di un tentativo di disarmo - come il bastone di Kolya - dell'Ucraina da parte della Russia. Mosca - si conclude il video - "vuole solo riportare la pace in Ucraina".
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