Una giornalista scrittrice bestseller finisce con la casa ipotecata, al verde e con la vita in bilico
per dimostrare l'innocenza di uomo. Tutto inizia dopo il 2007 quando, in seguito al successo ottenuto dal suo libro
Acqua agli elefanti (
Water for Elephants) che parla di un circo itinerante anni Trenta, la giornalista e scrittrice
Sara Gruen riceve la lettera di
Charles "Chuchk" Murdoch che le scrive dal carcere. Condannato all'ergastolo in California, l'uomo le racconta di
essere innocente e che anche un giudice della Corte d’Appello competente aveva definito
la sua condanna "un clamoroso errore giudiziario". Ed è da quel momento e da quelle parole che la vita della giornalista Gruen cambia per sempre.
Charles "Chuchk" Murdoch, il bandito di Baskin-Robbins
Una gelateria Baskin Robbins
Conosciuto negli anni Ottanta come il
bandito di Baskin-Robbins - multinazionale americana che produce gelati - per via delle sue rapine nelle gelaterie di
Long Beach, Chuchk al tempo rappresentava un caso difficile e anche imbarazzante per la polizia locale. A dire dell'uomo, in negozi dove lavoravano studenti "per evitare grossi problemi",
le sue rapine si svolgevano sempre allo stesso modo, aprendosi con una
pistola calibro 38 non caricata e chiudendosi con la richiesta di un
cono gelato da parte di Murdoch prima di andare via con i soldi. Ma nel 1994 il bandito di
Baskin-Robbins viene implicato in una rapina dentro un locale di Long Beach che risaliva al 1983, dove un cliente del locale resta ucciso e un altro accoltellato. I colpevoli non si trovavano, ma negli anni Novanta, potendole fare, le analisi del Dna permisero di individuare alcune
impronte digitali riconducibili a un tale Dino Dinardo, amico del fratello maggiore di Murdoch, che fu arrestato assieme a
Chuchk Murdoch e giudicato in un processo separato. Anni dopo, Dinardo in una lettera privata al proprio avvocato disse di
essere stato costretto a fare il nome di Murdoch dalla polizia, che gli aveva promesso una pena più lieve in cambio di collaborazione per incastrarlo. Murdoch infatti, come riporta
Il Post, era un rapinatore noto e le prove per condannarlo facevano comodo.
La battaglia di Sara Gruer per riaprire un caso giudiziario di 40 anni prima
Sara Gruen, Robert Pattinson e Reese Witherspoon alla prima di Water for Elephants a New York 2011
Come racconta la sua collega e amica Abbot Kahler
in questo articolo,
da quella lettera e per dimostrare l'innocenza di Chuck Murdoch, Sara entra in
una spirale di paranoie e tormenti e tuttora non esce di casa. All’inizio del 2019, scrive Abbott: "era arrivata a pesare 43 chili, non riusciva a lavorare e passava le giornate sdraiata in una stanza al buio per evitare di vomitare gli antibiotici. Dal 2016 è in un costante stato di emergenza. Ha ipotecato la sua casa per far fronte alle spese legali sull'indagine e le minacce di morte l'hanno costretta a fuggire per mesi. La sua salute è declinata con una velocità terrificante. Come amica di Sara da quasi 20 anni, temevo che potesse morire o che se fosse vissuta, sarebbe stata come una versione incompleta e straniera di se stessa, incapace di una conversazione coerente, per non parlare di tornare a scrivere libri". Nell’autunno del 2020, dopo tantissimi tentativi, gli avvocati che avevano collaborato all'indagine sull'innocenza di Chuck Murdoch della Gruen sono riusciti a incontrare la
Commissione della contea di Los Angeles che si occupa di rivedere i casi chiusi e archiviati. Non potendo Sara, ma al suo posto è andato il marito. L'innocenza di Murdoch non è ancora provata, ma la tenacia, forse ossessione, con cui la giornalista Gruen ha tentato di dismostrarla ha provato sicuramente lei che nelle sue ultime dichiarazioni personali ha detto: "
Vorrei soltanto la mia vita indietro. Il caso è molto più grande di quello che immaginavo".