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Home » Attualità » Laura Pausini a Times Square: “Per la parità di genere nel mondo della musica la strada è ancora lunga”

Laura Pausini a Times Square: “Per la parità di genere nel mondo della musica la strada è ancora lunga”

Scelta come Equal ambassador di Spotify, la cantate romagnola dà un consiglio alle artiste: "Siate voi stesse e non imitate nessun altro"

Sofia Francioni
17 Febbraio 2022
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Laura Pausini si conquista per la seconda un posto in Times Square a New York. La cantante, vincitrice del Golden Globe Awards 2021, è infatti diventata equal ambassador del mese di febbraio per Spotify. Dopo Annalisa, sarà infatti quello della Pausini il volto di Equal, la campagna globale di Spotify, lanciata nel 2021, dedicata a promuovere la parità di genere, a celebrare il contributo delle donne nel mondo della musica e dell’audio e a sostenere artiste e creator. “Sono orgogliosa di essere stata scelta da Spotify come Equal ambassador e come artista di copertina della playlist Equal Italia di febbraio. Nel mondo della musica e non solo c’è ancora molto da fare per quanto riguarda la parità di genere. Questa campagna mi sta molto a cuore e sono felice di dare il mio contributo per questa importante causa”, dice la cantante romagnola.

Il video

 

Ecco come ha reagito alla notizia:

Prima artista italiana a raggiungere il record di un miliardo di stream su Spotify, per Pausini questo nuovo incarico significa “essere portavoce di un messaggio universale”. Essere equal per lei “significa poter guardare solo al cuore delle persone, alla loro esistenza e alla loro unicità”. Intervistata da Spotify, la cantanta elenca le donne che l’hanno ispirata da ragazzina e nel corso della sua carriera: “Whitney Houston la prima in assoluto”, risponde. Ma, tra le italiane, cita: “Anna Oxa, Milva, Ornella Vanoni: icone intramontabili”. Con l’incarico di sensibilizzare sulla parità di genere nel mondo della musica, alle artiste della nuova generazione dà un consiglio: “Non imitate nessuno, fatevi conoscere esattamente per come siete”. Infine, sguardo all’orizzonte, confida: “Vorrei un futuro pieno di possibilità, che tenga conto del messaggio che ogni artista vuole trasmettere”.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Laura Pausini si conquista per la seconda un posto in Times Square a New York. La cantante, vincitrice del Golden Globe Awards 2021, è infatti diventata equal ambassador del mese di febbraio per Spotify. Dopo Annalisa, sarà infatti quello della Pausini il volto di Equal, la campagna globale di Spotify, lanciata nel 2021, dedicata a promuovere la parità di genere, a celebrare il contributo delle donne nel mondo della musica e dell’audio e a sostenere artiste e creator. "Sono orgogliosa di essere stata scelta da Spotify come Equal ambassador e come artista di copertina della playlist Equal Italia di febbraio. Nel mondo della musica e non solo c’è ancora molto da fare per quanto riguarda la parità di genere. Questa campagna mi sta molto a cuore e sono felice di dare il mio contributo per questa importante causa", dice la cantante romagnola.

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