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Home » Attualità » Layla Davis, la bimba con i capelli impettinabili: “Se ne contano 100 casi in tutto il mondo”

Layla Davis, la bimba con i capelli impettinabili: “Se ne contano 100 casi in tutto il mondo”

Alla piccina britannica, 17 mesi, è stata diagnosticata la sindrome dei capelli incontrollabili (UHS): molto rara, fa crescere la chioma 'sparata' verso l’esterno. La mamma: "Nessuna discriminazione, la chiamiamo Boris"

Letizia Cini
24 Luglio 2022
I capelli naturali di Layla hanno portato mamma Charlotte a soprannominarla Boris perché la sua criniera selvaggia si alza verso ogni angolo.

I capelli naturali di Layla hanno portato mamma Charlotte a soprannominarla Boris perché la sua criniera selvaggia si alza verso ogni angolo.

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Una bambina di 17 mesi del Suffolk (Mid Suffolk, nell’Inghilterra orientale) è una delle 100 persone al mondo ad avere una condizione che rende i suoi capelli secchi, crespi e persino trasparenti. Assolutamente indomabili. A Layla Davis – questo il nome della piccola – è stata diagnosticata la sindrome dei capelli incontrollabili (UHS), una sindrome molto rara che fa crescere i suoi capelli verso l’esterno, secchi, crespi e traslucidi e molto biondi.

La piccolina britannica con i capelli impettinabili
La piccolina britannica con i capelli impettinabili

Inoltre, le sue unghie e i suoi capelli sono molto delicati, il che significa che si spezzano e si rompono facilmente a determinate lunghezze. La condizione è anche nota come capelli di vetro filato e di solito migliora nel tempo, normalmente entro l’adolescenza.
Piuttosto che i capelli in sé, è la forma a stupire i suoi concittadini: anziché essere arrotondata, appare a forma di rene o di cuore. I capelli sono come “sparati“ verso l’esterno, sporgendosi via via che crescono, anziché abbassarsi verso le spalle. Particolarità che conferisce una conformazione ribattezzata “a scopa“.

Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare
Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare

La piccina con i “capelli pazzi” che non possono essere domati è una delle 100 persone al mondo ad avere la “sindrome dei capelli in pettinabili” ed è stata soprannominata con nomignoli che spaziano da Boris Johnson ad Albert Einstein.

La diagnosi

Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare
Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare

Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare restando dritte. Sua madre Charlotte Davis, 28 anni, dice che a sua figlia è stata ufficialmente diagnosticata la sindrome dopo che lei e suo marito Kevin, 35 anni, si sono battuti per una diagnosi. L’UHS si sviluppa durante l’infanzia, spesso tra l’infanzia e l’età di tre anni, ma può manifestarsi fino ai dodici anni.

Layla nella foto con sua madre Charlotte Davis, 28 anni, che dice che vuole che Layla cresca e sappia che è fantastico avere i capelli come lei, anche se sembrano diversi da quelli delle altre persone
Layla nella foto con sua madre Charlotte Davis, 28 anni, che dice che vuole che Layla cresca e sappia che è fantastico avere i capelli come lei, anche se sembrano diversi da quelli delle altre persone

I bambini che sviluppano questa rara sindrome tendono ad avere i capelli chiari, e ce ne sono solo circa 100 casi nel mondo. “ La sua chioma era soffice fino a quando Layla aveva circa un anno – le parole di mamma Charlotte – : poi ha iniziato a crescere sempre di più verso l’esterno. Inizialmente negavo potesse esserci un problema, continuando a ripetermi che la capigliatura di mia figlia sarebbe diventata liscia con l’andar del tempo“. Ma non è andata così. “Mio marito ed io ci siamo dati molto da fare e finalmente abbiamo ottenuto una diagnosi – riprende – . Non è stato certo facile, in quanto il caso di Lyala e veramente molto raro; parte del motivo per cui la risposta ha tardato ad arrivare, è perché ci sono solo cento persone con questo tipo di problematica al mondo e le possibilità di averla sono estremamente scarse“.

La piccola Layla Davis con i genitori e il fratellino
La piccola Layla Davis con i genitori e il fratellino

“Non so se è perché altre persone le arruffano e le toccano i capelli, ma lei ha iniziato a farlo da sola – confida mamma Charlotte – . Ho un altro figlio di due anni e ha notato che i suoi capelli non sono gli stessi della sorellina e a volte glieli accarezza, per poi passare la manine fra i suoi, facendoci delle domande. Non credo che si renda conto di quanto sia particolare la sua condizione. Ma al momento non posso dire di avvertire forme di discriminazione nei confronti di Layla: “.
“Il mio sogno? – conclude la signora Davis – Voglio solo che Layla cresca e sappia che è fantastico anche se sembra diversa dalle altre persone.”
Layla è nata con i capelli neri, ma sono caduti quando aveva quattro mesi. Dopo che è ricresciuto, si è trasformato nei capelli che ha ora.
Sua madre ha detto: “Penso che i suoi capelli siano adorabili. È così unica e sembra così diversa e riceve commenti così adorabili.
“Voglio che cresca sapendo che essere diversa è una buona cosa, non voglio coprirlo o trattarlo, voglio solo che lo abbracci e adori i suoi capelli.

Il caso Bella Hill

Bella Hill, 11 anni, di Lincoln (Stati Uniti), nata con una testa di capelli per metà biondi e per metà castani
Bella Hill, 11 anni, di Lincoln (Stati Uniti), nata con una testa di capelli per metà biondi e per metà castani

Sempre nel Regno Unito, è noto il caso della bambina con metà capelli biondi e metà castani: “Non chiamatemi diversa, sono solo… Bella”, le parole della mamma. Bella Hill, 12 anni, di Lincoln, è nata con una rara “voglia” che fa sì che la sua chioma sia di due colori distinti. La madre: “Un tratto genetico causato dalla poliosi, diminuzione o assenza di melanina nella peluria del corpo”. In questo caso si tratta di La poliosi molto spesso si presenta con capelli con macchie o striature bianche o grigie. Bella non ha poi solo colori diversi di capelli, ma anche ciglia colorate in maniera differente. Secondo quanto riportato dal portale Healthline in un approfondimento, la presenza di una ciuffo bianco o grigio di capelli è sufficiente per diagnosticare la condizione.

La causa

Se la poliosi, condizione molto rara, sembra influenzare il bambino, è importante una visita medica: può infatti essere un segno di disturbi della tiroide, carenza di vitamina B-12 e altre serie condizioni di salute. Non c’è modo di cambiare permanentemente il colore dei capelli colpiti.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Una bambina di 17 mesi del Suffolk (Mid Suffolk, nell’Inghilterra orientale) è una delle 100 persone al mondo ad avere una condizione che rende i suoi capelli secchi, crespi e persino trasparenti. Assolutamente indomabili. A Layla Davis - questo il nome della piccola - è stata diagnosticata la sindrome dei capelli incontrollabili (UHS), una sindrome molto rara che fa crescere i suoi capelli verso l’esterno, secchi, crespi e traslucidi e molto biondi.
La piccolina britannica con i capelli impettinabili
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Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare
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La diagnosi

Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare
Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare
Layla Davis, 17 mesi, ha ciocche bionde che sfidano tutti i tentativi di farsi pettinare restando dritte. Sua madre Charlotte Davis, 28 anni, dice che a sua figlia è stata ufficialmente diagnosticata la sindrome dopo che lei e suo marito Kevin, 35 anni, si sono battuti per una diagnosi. L’UHS si sviluppa durante l’infanzia, spesso tra l’infanzia e l’età di tre anni, ma può manifestarsi fino ai dodici anni.
Layla nella foto con sua madre Charlotte Davis, 28 anni, che dice che vuole che Layla cresca e sappia che è fantastico avere i capelli come lei, anche se sembrano diversi da quelli delle altre persone
Layla nella foto con sua madre Charlotte Davis, 28 anni, che dice che vuole che Layla cresca e sappia che è fantastico avere i capelli come lei, anche se sembrano diversi da quelli delle altre persone
I bambini che sviluppano questa rara sindrome tendono ad avere i capelli chiari, e ce ne sono solo circa 100 casi nel mondo. “ La sua chioma era soffice fino a quando Layla aveva circa un anno - le parole di mamma Charlotte - : poi ha iniziato a crescere sempre di più verso l’esterno. Inizialmente negavo potesse esserci un problema, continuando a ripetermi che la capigliatura di mia figlia sarebbe diventata liscia con l’andar del tempo“. Ma non è andata così. “Mio marito ed io ci siamo dati molto da fare e finalmente abbiamo ottenuto una diagnosi - riprende - . Non è stato certo facile, in quanto il caso di Lyala e veramente molto raro; parte del motivo per cui la risposta ha tardato ad arrivare, è perché ci sono solo cento persone con questo tipo di problematica al mondo e le possibilità di averla sono estremamente scarse“.
La piccola Layla Davis con i genitori e il fratellino
La piccola Layla Davis con i genitori e il fratellino
“Non so se è perché altre persone le arruffano e le toccano i capelli, ma lei ha iniziato a farlo da sola - confida mamma Charlotte - . Ho un altro figlio di due anni e ha notato che i suoi capelli non sono gli stessi della sorellina e a volte glieli accarezza, per poi passare la manine fra i suoi, facendoci delle domande. Non credo che si renda conto di quanto sia particolare la sua condizione. Ma al momento non posso dire di avvertire forme di discriminazione nei confronti di Layla: “. “Il mio sogno? - conclude la signora Davis - Voglio solo che Layla cresca e sappia che è fantastico anche se sembra diversa dalle altre persone.” Layla è nata con i capelli neri, ma sono caduti quando aveva quattro mesi. Dopo che è ricresciuto, si è trasformato nei capelli che ha ora. Sua madre ha detto: “Penso che i suoi capelli siano adorabili. È così unica e sembra così diversa e riceve commenti così adorabili. “Voglio che cresca sapendo che essere diversa è una buona cosa, non voglio coprirlo o trattarlo, voglio solo che lo abbracci e adori i suoi capelli.

Il caso Bella Hill

Bella Hill, 11 anni, di Lincoln (Stati Uniti), nata con una testa di capelli per metà biondi e per metà castani
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Sempre nel Regno Unito, è noto il caso della bambina con metà capelli biondi e metà castani: “Non chiamatemi diversa, sono solo… Bella”, le parole della mamma. Bella Hill, 12 anni, di Lincoln, è nata con una rara “voglia” che fa sì che la sua chioma sia di due colori distinti. La madre: “Un tratto genetico causato dalla poliosi, diminuzione o assenza di melanina nella peluria del corpo”. In questo caso si tratta di La poliosi molto spesso si presenta con capelli con macchie o striature bianche o grigie. Bella non ha poi solo colori diversi di capelli, ma anche ciglia colorate in maniera differente. Secondo quanto riportato dal portale Healthline in un approfondimento, la presenza di una ciuffo bianco o grigio di capelli è sufficiente per diagnosticare la condizione.

La causa

Se la poliosi, condizione molto rara, sembra influenzare il bambino, è importante una visita medica: può infatti essere un segno di disturbi della tiroide, carenza di vitamina B-12 e altre serie condizioni di salute. Non c’è modo di cambiare permanentemente il colore dei capelli colpiti.
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