Linkedin il nuovo Tinder? Sembrerebbe di sì. Secondo uno studio svolto dall’Università di Chicago, le coppie nate su internet sarebbero più solide e felici di quelle conosciute offline.
Inoltre, i matrimoni nati da conoscenze in Rete, che negli Usa sono oltre un terzo delle unioni ufficiali, avrebbero una durata maggiore rispetto a quelli “tradizionali”, con un fallimento del 6% dei primi rispetto al 7,6% dei secondi.
Del successo riscontrato da queste statistiche ne sono convinti fautori in particolar modo gli uomini, i quali non mancano di lanciare avances alle donne in qualsiasi ambito, situazione e soprattutto su qualsiasi social si trovino.
I social strumento per “matchare”
Che Facebook e Instagram siano oramai quasi del tutto volti al match è un dato di fatto; LinkedIn però, almeno fino a poco tempo fa, sembrava salvarsi da questo obiettivo, riuscendo a mantenere come unico scopo quello di mettere in contatto professionisti dei più disparati settori lavorativi.
Ma, da qualche anno a questa parte, anche questo sito sembra aver ceduto alla ‘logica dell’abbordaggio’. Uno studio condotto dagli esperti del digitale ha messo in luce come la piattaforma nata per trovare lavoro abbia invece un lato nascosto molto affine con i più famosi siti di appuntamenti online.
Anche Linkedin usato per l’abbordaggio
Questa recente ricerca ha infatti raccolto le esperienze di 1.049 donne iscritte a Linkedin che vi accedono almeno una volta alla settimana; dal sondaggio è emerso che il 91% degli utenti di genere femminile ha ricevuto almeno una volta avances o messaggi inappropriati, come proposte di incontri romantici o sessuali, sulla piattaforma.
Essere approcciate in modo volgare non è mai bello, che sia nella vita reale o in chat, al bar o sui social.
La sensazione di essere messe costantemente e senza autorizzazione sul bancone di un mercato pronte per essere commentate e scelte è una percezione comune a tutte le donne, un malessere difficile da scrollarsi di dosso e che, nella maggior parte dei casi, porta a provvedimenti ingiusti ma radicali, come cancellarsi da ogni tipologia di social.
Per strada, alle Poste, al parco, dal dentista e sui social, è come se, in quanto donne, fosse previsto e naturale ricevere commenti, di qualsiasi tipo essi siano.
L’app Belinked
Su questa linea d’onda è nata addirittura “Belinked”, un’applicazione che consente di trovare ambiziosi single proprio attraverso LinkedIn.
L’app, appartenente però a un’azienda diversa, si aggancerebbe a quest’ultima per scovare profili interessanti, prendendo come parametri gli interessi professionali, le ambizioni, gli obiettivi lavorativi futuri degli utenti.
Nata nel 2002 con l’idea di creare opportunità economiche per l’intera forza lavoro e agevolare la ricerca di quest’ultimo, la piattaforma si guarda bene dal condividere la creazione di questa nuova app e anzi, ne prende le distanze e sempre di più cerca di evitare che episodi di avances pesanti e inviti ambigui continuino a ripetersi.
Erica Firmo, portavoce di LinkedIn, ci tiene a specificare che: “Non tolleriamo alcuna forma di atteggiamento molesto qui da noi e ascoltiamo sempre i feedback dei nostri membri, in modo da creare un’esperienza sicura per tutti all’interno della nostra community”.
E aggiunge: “Di recente abbiamo rafforzato le nostre cosiddette Professional Community Policies per essere ancora più chiari sul fatto che molestie e avance romantiche non possono avere spazio su LinkedIn”.
Da qualche anno infatti, la piattaforma invia un promemoria agli utenti per garantire conversazioni di livello professionale nei post, commenti e messaggi.
E invita tutti gli utenti a segnalare qualsiasi atteggiamento o contenuto inappropriato, in modo da arginare i comportamenti inadatti e ripristinare l’uso per cui la piattaforma era stata pensata in origine.