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Home » Attualità » Lo scienziato ucraino bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta: “Non ho nessun posto dove tornare”

Lo scienziato ucraino bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta: “Non ho nessun posto dove tornare”

Yan Bakhmat, 25 anni, lavora come geofisico alla stazione di Vernadsky, l'unico centro di ricerca ucraino nell'emisfero australe della Terra. Tra tre settimane il suo lavoro finirà, ma non ha idea di cosa farà. Al Guardian ha raccontato: "È impossibile descrivere cosa si prova quando sei a migliaia di chilometri da coloro che ami"

Remy Morandi
17 Marzo 2022
Yan Bakhmat, lo scienziato ucraino di 25 anni rimasto bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta

Yan Bakhmat, lo scienziato ucraino di 25 anni rimasto bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta

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Nel Polo sud c’è uno scienziato ucraino di 25 anni rimasto bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta dai bombardamenti russi. Da un anno Yan Bakhmat, classe 1996, lavora come geofisico alla stazione di Vernadsky, l’unico centro di ricerca ucraino nell’emisfero australe della Terra, a 15.500 chilometri di distanza dall’Ucraina. Quando nel suo Paese, lo scorso 24 febbraio, è iniziata l’invasione russa, Yan ha potuto osservare gli orrori della guerra solo dal suo telefono. Tra tre settimane lo scienziato terminerà il suo lavoro alla stazione di ricerca, ma non ha idea di cosa gli riserverà il futuro, perché la sua casa e la sua Kharkiv sono state rase al suolo. “Non ho nessun posto dove tornare“, ha raccontato Yan Bakhmat a The Guardian.

Yan Bakhmat, lo scienziato ucraino di 25 anni, bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta (Foto tratta dal gruppo Facebook «26-та Українська антарктична експедиція / Ukrainian Antarctic Expedition»)

“È impossibile descrivere cosa si prova quando sei a migliaia di chilometri di distanza da tutto e da tutti quelli che conosci e ami e quando soprattutto non puoi fare nulla”, ha raccontato lo scienziato in una telefonata a The Guardian. “Ti rendi semplicemente conto che non hai nessun posto dove tornare e tutto quello che puoi fare è cambiare. La tua vita si è divisa in ‘prima’ e ‘dopo’.

La stazione di Vernadsky, in Antartide, dista 15.500 chilometri dalla città di Kharkiv, in Ucraina

Kharkiv, la seconda città principale dell’Ucraina dopo Kiev, è dall’inizio della guerra sotto pesanti bombardamenti da parte dell’esercito russo. Le forze ucraine stanno ancora resistendo in città, ma le strade e gli edifici sono ridotti a un cumulo di macerie. La Reuters mercoledì 16 marzo ha fatto sapere che secondo il servizio di emergenza della regione orientale di Kharkiv almeno 500 residenti della città sono stati uccisi da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso 24 febbraio.

Tra tre settimane il lavoro dello scienziato Yan Bakhmat in Antartide finirà, e lui sta pensando di raggiungere la fidanzata e la madre in Polonia (Foto tratta dal gruppo Facebook «26-та Українська антарктична експедиція / Ukrainian Antarctic Expedition»)

La famiglia dello scienziato Yan Bakhmat si è divisa. Il padre e la nonna sono rimasti in Ucraina, ma si sono spostati a ovest, verso la frontiera polacca. La madre e la fidanzata di Yan sono partite per la Polonia, dove lo scienziato pensa di andare fra tre settimane, quando il suo lavoro in Antartide sarà finito. Ma Yan non è sicuro di cosa gli riserverà il futuro. Dice che a seconda della situazione o si unirà alle forze di difesa in Ucraina – come del resto hanno fatto i professori dell’istituto in cui Yan ha lavorato prima di partire per l’Antartide – o resterà in Polonia a continuare i suoi studi scientifici.

Yan Bakhmat non è da solo nella stazione di Vernadsky. Con lui ci sono altre dodici persone, tra scienziati e ricercatori. Tra tre settimane il gruppo dovrà lasciare l’Antartide, per lasciare il posto alla nuova spedizione di ricercatori. Ogni anno infatti un gruppo di scienziati ucraini, insieme a personale di supporto, si reca nella base di Vernadsky in Antartide per condurre ricerche sui cambiamenti climatici e sul loro impatto su piante e animali. In qualità di geofisico, il lavoro dello scienziato 25enne è quello di monitorare e misurare il campo magnetico terrestre.

Lo scorso 2 marzo la squadra della stazione di Vernadsky ha registrato un discorso rivolto ai concittadini: “I nostri cuori sono pieni di dolore per ciò che sta accadendo nella nostra terra natale” (Foto di Oksana Savenko tratta dal gruppo Facebook «26-та Українська антарктична експедиція / Ukrainian Antarctic Expedition»)

Lo scorso 2 marzo la squadra della stazione di Vernadsky ha registrato un discorso rivolto ai concittadini. In piedi sul ghiaccio e con le bandiere dell’Ucraina in mano, i ricercatori hanno dichiarato: “I nostri cuori sono pieni di dolore per ciò che sta accadendo nella nostra terra natale. Purtroppo ora non possiamo unirci ai soldati, alla difesa territoriale e ai volontari, ma stiamo facendo tutto il possibile per aiutare il nostro Paese”, hanno dichiarato gli scienziati ucraini.

Con oltre 75mila follower, Yan Bakhmat ha raccontato su TikTok il suo lavoro in Antartide. Lo scienziato ucraino ha pubblicato una serie di video fino allo scoppio della guerra. Tanti pinguini, balene e foche con cui il 25enne si divertiva e giocava. Poi quando il 24 febbraio è iniziata l’invasione russa, Yan Bakhmat ha smesso di pubblicare video. O meglio, come racconta ancora a The Guardian, dopo che gli attacchi degli aerei russi hanno iniziato a colpire Kharkiv, lo scienziato ha pubblicato un video della sua città, scrivendo che “Kharkiv è stata bombardata”. Il suo messaggio però non è stato accolto bene, Yan è stato attaccato nei commenti dai russi e alla fine il video su TikTok è stato bloccato. “Pensavo che la propaganda del Cremlino avesse il suo specifico pubblico in qualche parte remota della Russia – ha dichiarato il giovane -. Ma ora capisco che l’intero Paese è ignorante. È un Paese che vive in una realtà parallela, dove il nero è bianco e il bianco è nero”, ha detto Yan Bakhmat, lo scienziato ucraino bloccato in Antartide.

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🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
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All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

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Nel Polo sud c'è uno scienziato ucraino di 25 anni rimasto bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta dai bombardamenti russi. Da un anno Yan Bakhmat, classe 1996, lavora come geofisico alla stazione di Vernadsky, l'unico centro di ricerca ucraino nell'emisfero australe della Terra, a 15.500 chilometri di distanza dall'Ucraina. Quando nel suo Paese, lo scorso 24 febbraio, è iniziata l'invasione russa, Yan ha potuto osservare gli orrori della guerra solo dal suo telefono. Tra tre settimane lo scienziato terminerà il suo lavoro alla stazione di ricerca, ma non ha idea di cosa gli riserverà il futuro, perché la sua casa e la sua Kharkiv sono state rase al suolo. "Non ho nessun posto dove tornare", ha raccontato Yan Bakhmat a The Guardian.
Yan Bakhmat, lo scienziato ucraino di 25 anni, bloccato in Antartide perché la sua casa a Kharkiv è stata distrutta (Foto tratta dal gruppo Facebook «26-та Українська антарктична експедиція / Ukrainian Antarctic Expedition»)
"È impossibile descrivere cosa si prova quando sei a migliaia di chilometri di distanza da tutto e da tutti quelli che conosci e ami e quando soprattutto non puoi fare nulla", ha raccontato lo scienziato in una telefonata a The Guardian. "Ti rendi semplicemente conto che non hai nessun posto dove tornare e tutto quello che puoi fare è cambiare. La tua vita si è divisa in 'prima' e 'dopo'.
La stazione di Vernadsky, in Antartide, dista 15.500 chilometri dalla città di Kharkiv, in Ucraina
Kharkiv, la seconda città principale dell'Ucraina dopo Kiev, è dall'inizio della guerra sotto pesanti bombardamenti da parte dell'esercito russo. Le forze ucraine stanno ancora resistendo in città, ma le strade e gli edifici sono ridotti a un cumulo di macerie. La Reuters mercoledì 16 marzo ha fatto sapere che secondo il servizio di emergenza della regione orientale di Kharkiv almeno 500 residenti della città sono stati uccisi da quando la Russia ha invaso l'Ucraina lo scorso 24 febbraio.
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Lo scorso 2 marzo la squadra della stazione di Vernadsky ha registrato un discorso rivolto ai concittadini: "I nostri cuori sono pieni di dolore per ciò che sta accadendo nella nostra terra natale" (Foto di Oksana Savenko tratta dal gruppo Facebook «26-та Українська антарктична експедиція / Ukrainian Antarctic Expedition»)
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