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Luca Trapanese: "Cara ministra Locatelli la disabilità non è un unico grande contenitore"

L'assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli: "Rivedere l'accesso alla legge 104, le persone hanno bisogno di risposte diverse"

di BARBARA BERTI -
30 novembre 2022
Luca Trapanese invita la ministra Locatelli a un confronto sulla disabilità (Instagram)

Luca Trapanese invita la ministra Locatelli a un confronto sulla disabilità (Instagram)

Luca Trapanese, padre single di una bambina Down che ha adottato nel 2018, nonché assessore al Welfare del Comune di Napoli e membro del Comitato scientifico di Luce!, invita pubblicamente la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, per un confronto. Nella giornata del 30 dicembre, la ministra leghista era a Napoli dove, come scrive sui social, ha incontrato “moltissime associazioni e rappresentanti di persone con disabilità”. Ma all’appello è mancato l’incontro con Trapanese che via social dice: “Cara Ministra Locatelli, mi avrebbe fatto piacere incontrarla. Nelle sue interviste sento parlare di argomenti, i quali devono essere superati da una visione diversa della disabilità e dalla consapevolezza dei problemi e dei bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie”. Secondo Trapanese “è necessario approfondire il termine, fare una distinzione tra chi è nato con la sindrome di Down, chi è sulla sedia a rotelle dopo un incidente, chi ha una patologia, chi è anziano e ha una mobilità ridotta”. Trapanese, infatti, pensa che la disabilità non sia “un unico grande contenitore: parliamo di persone che hanno bisogno di risposte diverse”.
 
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  Da qui l’invito a rivedere le norme in materia di disabilità. “Mi permetto, come padre di una bambina disabile, come fratello di un ragazzo disabile, come esperto e fondatore di una serie di progetti sulla disabilità, e come assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli – scrive Trapanese sui social - di consigliarle di rivedere l’accesso alla legge 104” che è la legge-quadro “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.
Luca Trapanese con la figlia (Instagram)

Luca Trapanese con la figlia (Instagram)

Trapanese spiega, poi, i motivi per cui va rivista: “Se nasco con una disabilità acclarata non posso accedere di default alla legge 104 ed ottenere l'invalidità e il sussidio? Se parliamo di inclusione scolastica perché non progettare la possibilità di fare le terapie a scuola? Creiamo una vera legge che consenta ai disabili di lavorare. Chiediamo ai datori di lavoro di assumere disabili, ma dando loro dei parametri più dettagliati sulle disabilità. La sessualità e l’affettività sono problemi ignorati, che costringono le famiglie ad adottare metodi ‘casalinghi’ per affrontare una situazione che va al di là delle loro possibilità. Le persone con disabilità psichiche sono persone spesso emarginate. Il ‘dopo di noi’ così com’è non serve”. Per questi motivi, Trapanese sostiene che “bisogna rieducare una comunità che la disabilità non è un problema ma una risorsa, educare alla presa in carico di persone disabili e attivare quel modello di ‘villaggio’ che abbiamo perso. Lo possiamo fare attraverso un'azione progettuale e culturale”. E per farlo, secondo Trapanese, c’è “bisogno di uno Stato a 360 gradi sulla disabilità”. E andando nei dettagli, per Trapanese “il Ministro della disabilità dovrebbe incidere sugli altri ministeri e dare indicazioni quando si progettano leggi sulla scuola, sulla sanità, sul lavoro, sulle infrastrutture, sulla cultura e sullo sport perché la disabilità deve essere considerata un modo di esistere e non un problema da ‘sistemare’. Questo è il compito dello Stato”.