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“Cara Giorgia ti ri-scrivo”. Trapanese alla Meloni: "Sulla famiglia sbagli"

Papà single e gay: "Peccato non sei venuta a trovarci, avresti visto l’amore e la gioia che circondano Alba. E il potere delle donne non è essere solo madri”

di BARBARA BERTI -
7 marzo 2023
Luca Trapanese insieme alla figlia Alba

Luca Trapanese insieme alla figlia Alba

Cara Giorgia ti ri-scrivo”. Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, torna a scrivere alla premier Giorgia Meloni a distanza di qualche mese dall’invito per un confronto sull'idea di famiglia e sul tema delle adozioni (invito caduto nel nulla nonostante la replica della leader di Fratelli d'Italia). “Cara Giorgia torno a scriverti dopo qualche mese dalla tua risposta. Ti eri dichiarata disponibile e felice di un confronto con me, ma poi, sebbene avessi accettato pubblicamente il mio invito cena, a mangiare la pizza con me e Alba non ci sei mai venuta” è l'inizio del lungo post sui social di Trapanese.
Il post di Luca Trapanese

Il post di Luca Trapanese

E aggiunge: “Questa settimana hai rilasciato un’intervista a Silvia Grilli, direttrice del settimanale ‘Grazia’, che ha messo la tua faccia in copertina con scritto: ‘Ragazze, liberiamo il nostro potere!’. Mi aspettavo di leggere da parte della prima presidente del Consiglio donna parole di elogio alle donne per i loro talenti, un invito a difendere la propria libertà di realizzarsi, coltivare le proprie passioni, fare delle scelte, lavorare e raggiungere posizioni di prestigio e potere al pari degli uomini. E, invece, si scopre che il potere che le donne dovrebbero liberare, secondo il tuo punto di vista, sarebbe limitato all’essere madri, mettere al mondo figli, rinunciare ad abortire laddove invece avessero deciso di farlo. Una totale riduzione della donna ai minimi termini”. Nel lungo post, Trapanese si domanda cosa sia “l’ideologia gender” nominata dalla premier nell’intervista, “locuzione peraltro coniata da te”. Così le domanda: “Riguarda anche me, padre gay?”. A questo punto Trapanese ripercorre la sua storia. “Io ho adottato Alba, una bimba down abbandonata da una donna alla nascita e non voluta da oltre 30 famiglie tradizionali, quelle a cui, dici nell'intervista, avrebbe diritto ogni bambino” ricorda l’assessore al Welfare di Napoli. E aggiunge: “Peccato che tu non sia venuta a trovarci come avevi promesso, avresti conosciuto la nostra famiglia, posso chiamarla così oppure un papà e una bimba non sono una famiglia?”.
Luca Trapanese e la figlia Alba (Instagram)

Luca Trapanese e la figlia Alba (Instagram)

E sul concetto di famiglia, Trapanese conclude: “A casa nostra avresti capito che l'amore e la gioia che circondano Alba sono così grandi che la rendono totalmente felice. Penso che sia proprio per questo che non hai mantenuto la promessa, per non vedere ciò che è così evidente. Io e Alba ti salutiamo, rammaricati e anche un po' dispiaciuti per te, che non riesci a cogliere l'enorme bellezza custodita nell'unicità di tutte le famiglie che si amano”. Il post di Trapanese in breve è stato sommerso di “like” e commenti positivi. Tra questi anche quello di Sandra Milo, icona del cinema italiano e attualmente protagonista del programma “Quelle Brave Ragazze 2” su Sky. “Non esiste famiglia tradizionale o cosiddetta arcobaleno - definizione riduttiva che mi piace poco - o monogenitoriale, ma solo la famiglia, qualunque essa sia, che dona amore ai propri figli e gli insegna il rispetto per se stessi e per gli altri” scrive l’attrice. E aggiunge: “Tu sei un ottimo padre, nessuno può metterlo in dubbio, e lo dimostra il fatto che non solo sei stato l'unico a far richiesta di adozione di Alba ma la stai tirando su proprio bene”.