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Lucky, il cane fortunato salvato dal macello di Yulin. Gli attivisti cinesi: "Rubato da una casa, è vivo per un pelo"

di EDOARDO MARTINI -
2 giugno 2022
lucky il cane fortunato salvato dagli attivisti in cina

lucky il cane fortunato salvato dagli attivisti in cina

Si chiama Lucky, in inglese "fortunato", il cane salvato da alcuni attivisti cinesi che lo hanno visto incatenato all'esterno della bottega con un cartello accanto che spiegava chiaramente che la sua carne era in vendita. Non si sa come si chiamasse in precedenza e nemmeno quale fosse la sua vita, scrive il Corriere della Sera. Sicuramente la sua esistenza non avrebbe avuto un lieto fine: macellato e sezionato per essere venduto a pezzi in un negozio specializzato in carne di cane a Yulin, cittadina della provincia di Guangxi nota per l’omonimo festival che si svolge ogni anno in occasione del solstizio d’estate. La storia di questo esemplare di Akita Inu è stata raccontata da Humane Society International.

Lucky, il cane fortunato salvato da alcuni attivisti cinesi dal macello di Yulin (Foto Credit Humane Society International)

Gli attivisti: "Probabilmente Lucky è stato rubato dalla casa di qualcuno"

"Dai suoi comportamenti socievoli e dall’abitudine a stare al guinzaglio è evidente che un tempo sia stato un cane da compagnia — spiegano dalla Humane Society International, che ha rilanciato la sua storia e che da tempo è impegnata nelle campagne contro questa cruenta abitudine — . Con tutta probabilità era stato rubato". Una sorte che tocca a molti cani in questa parte della Cina, che nel resto del mondo ha conquistato notorietà proprio grazie al "Festival del litchi e della carne di cane", che celebra una tradizione che anche in Estremo Oriente sta ormai scomparendo ma che è ancora viva in alcune aree rurali. Il festival in realtà non è poi così tradizionale: è stato lanciato nel 2010 per questioni potremmo dire di marketing, proprio per rilanciare un’abitudine alimentare sempre più in disuso.

"La maggior parte delle persone in Cina non mangia i cani — sottolinea una nota della Hsi — e anche a Yulin i sondaggi dimostrano che il 72% degli abitanti non se ne nutra regolarmente, malgrado gli sforzi dei commercianti di promuoverla. In tutta la nazione si registra una significativa opposizione al commercio di carne di cane e cresce la sensibilità per il benessere degli animali, quelli da compagnia in particolare». Era stato proprio il governo di Pechino, tramite il ministero dell’Agricoltura, a diramare una dichiarazione ufficiale, nel 2020, per sottolineare che cani e gatti non vanno considerati bestiame per il consumo umano. In due grandi città della Cina continentale, Shenzhen e Zhuhai, il consumo di carne di questi animali è stato del tutto vietato, con il consenso del 75% della popolazione.

Alcuni cani rinchiusi in un negozio cinese prima di essere macellati per il festival di Yulin (Foto Credit Humane Society International)

"Lucky si è salvato per un pelo"

La tradizione dunque non è più sentita dalla maggior parte dei cinesi. Tuttavia, il festival di Yulin riscuote ancora un notevole successo, con appassionati e curiosi che ogni anno arrivano da tutta la Cina per assaggiare un po' di carne di cane. "Lucky si è salvato per un pelo perché nel negozio era rimasta in vendita solo una carcassa, facendo di lui il prossimo — spiega Peter Li, specialista di politica cinese di Hsi —. Ma si tratta solo di uno tra milioni di cani che soffrono per mano dei commercianti in tutta la Cina e uno dei migliaia che finiscono a Youlin per l’evento del solstizio d’estate. Molti di questi sono rapiti dai cortili delle abitazioni o addirittura dagli abitacoli delle vetture parcheggiate".

Il salvataggio di Lucky da parte degli attivisti cinesi (Foto Credit Humane Society International)

La mobilitazione dei gruppi animalisti cinesi

Intanto, i gruppi animalisti cinesi stanno provando a sollecitare le autorità a vietare il raduno di Yulin di quest'anno. Ma al momento il loro appello pare inascoltato. "Mentre altrove nel Paese le città sono in isolamento a causa della pandemia — fa notare Liang Jia, attivista del Guangxi — non ha alcun senso incoraggiare le persone, come fanno i commercianti di carne di Yulin, a viaggiare attraverso la Provincia per partecipare al festival. Oltre alla spaventosa crudeltà che verrà inflitta a migliaia di cani e gatti che saranno uccisi a bastonate, si tratta di un evidente rischio per la salute pubblica. Sarebbe estremamente imbarazzante per le autorità se il festival fosse responsabile di un contagio di massa".