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Home » Attualità » Ludopatia, un’emergenza nascosta per oltre 1,3 milioni di persone: ecco a chi rivolgersi

Ludopatia, un’emergenza nascosta per oltre 1,3 milioni di persone: ecco a chi rivolgersi

Il gioco d'azzardo patologico rovina la vita di intere famiglie, incrementa l'usura e arricchisce le mafie. Alcune associazioni hanno ideato un numero verde per essere aiutati

Domenico Guarino
21 Giugno 2022
Ludopatia

Ludopatia

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Oltre 1,3 milioni di persone: il gioco d’azzardo patologico (o ludopatia) rappresenta un’emergenza nascosta di cui si parla troppo poco, che rovina la vita di intere famiglie, incrementando l’usura, arricchendo le mafie e distruggendo vissuti in maniera spesso irreversibile. Una vera e propria dipendenza, un comportamento compulsivo che conduce a un malessere, ovvero ad una situazione di craving come quella di un tossicodipendente che si ritrova senza sostanza.

Storicamente appannaggio soprattutto degli uomini, sia giovani che meno giovani, senza differenza di classe sociale, ma negli ultimi anni si sta osservando una crescente diffusione nella popolazione femminile.

La ludopatia colpisce oltre 1,3 milioni di persone. In aumento la diffusione anche tra la popolazione femminile

La ludopatia è un disturbo psichiatrico

Quarant’anni fa, nel 1980, l’American Psychiatric Association (Apa) riconosceva la ludopatia come disturbo psichiatrico. Nel 1994 la malattia veniva inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e nel 2013 l’International Classification Disease dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’Oms, l’ha ascritta a disturbo del controllo degli impulsi all’interno della categoria disturbi delle abitudini e degli impulsi.

Il problema è che in Italia solo il dieci per cento delle vittime, ovvero appena 12mila individui, ha riconosciuto il proprio problema ed è attualmente in cura. Eppure il gioco d’azzardo patologico è sia un problema di salute, sia un vettore devastante che squassa la vita relazionale e lavorativa delle persone che ne soffrono, oltre a prosciugare le risorse economiche di chi ne è vittima.

Una manifestazione di protesta contro la ludopatia sotto la sede della regione Liguria

Ludopatia, ecco il numero verde per essere aiutati

Per aiutare la conoscenza del fenomeno, farlo emergere ed aiutare le persone che ne soffrono, le associazioni Konsumer, Casa Dei Diritti e Formare, con il partenariato di Ali Autonomie, hanno ideato e promosso il numero verde 800 661 501. Chiamandolo si accede ad un centro di ascolto diurno, anonimo, gratuito ed attivo dal lunedì al venerdì, per 10 h al giorno, che ha come obiettivo quello di sottrarre le persone che sono entrate e non riescono ad uscire nel circolo vizioso del GAP alla morsa di usurai e mafiosi.

Presso il centro opereranno al centro 4 ragazzi del servizio civile, formati da docenti universitari, che potranno indirizzare gli utenti per l’aspetto sanitario (al serd o ad una rete di psicologi volontari attiva in tutta Italia ), e per le questioni economiche del sovraindebitamento (presso i centri di ascolto della casa dei diritti e di konsumer formati gratuitamente dai componenti della federazione dei commercialisti cattolici).

“Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: se non smetti di giocare, oltre ai danni che procuri a te stesso e alla tua famiglia, diventi complice delle mafie” dichiara Laura Venittelli, presidente de la Casa dei Diritti.

Una campagna della Regione Lombardia contro la ludopatia

Gioco d’azzardo patologico, come risolvere il problema

“Chiaramente – sottolinea Venittelli – va precisato che non tutti i giochi hanno dietro le mafie, quelli controllati dallo Stato (come le sale bingo) certamente non hanno interessenze con la criminalità organizzata: rispetto a queste realtà va piuttosto costruita una cultura ed una partica del gioco virtuoso, che sia da deterrente agli effetti più nefasti del gioco d’azzardo patologico, a partire dalla questione delle risorse individuali e familiari, per arrivare alle vere e proprie patologie correlate, violenza domestica compresa”.

“Ma è chiaro che tutto il mondo sterminato delle scommesse soprattutto online oltre che delle innumerevoli sale slot, bingo che disseminano il nostro territorio, nasconde relazioni dirette o indirette con circuiti che eufemisticamente potremmo definire poco chiari. Oltre a mettere in circolo dinamiche che conducono all’impoverimento e dunque all’usura, gestita dai gruppi criminali” conclude la presidente de la Casa dei diritti.

Alla presentazione del Numero Verde, presso la Camera dei Deputati, lo scorso 16 giugno, era presente anche l’onorevole Rosa Maria Di Giorgi, presidente del gruppo Pd alla commissione cultura e sport della Camera. “Occorre intervenire principalmente su due fronti per arginare e curare il fenomeno della ludopatia -ha dichiarato Di Giorgi-. Il fronte psicologico, per sostenere le vittime di ludopatia ed aiutarle ad uscire dal tunnel; e su quello più strettamente economico, perché la ludopatia causa delle perdite economiche spesso disastrose per le vittime e le loro famiglie, spingendoli ancora di più in una crisi profonda dalla quale è molto difficile uscire”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Oltre 1,3 milioni di persone: il gioco d’azzardo patologico (o ludopatia) rappresenta un’emergenza nascosta di cui si parla troppo poco, che rovina la vita di intere famiglie, incrementando l’usura, arricchendo le mafie e distruggendo vissuti in maniera spesso irreversibile. Una vera e propria dipendenza, un comportamento compulsivo che conduce a un malessere, ovvero ad una situazione di craving come quella di un tossicodipendente che si ritrova senza sostanza. Storicamente appannaggio soprattutto degli uomini, sia giovani che meno giovani, senza differenza di classe sociale, ma negli ultimi anni si sta osservando una crescente diffusione nella popolazione femminile.
La ludopatia colpisce oltre 1,3 milioni di persone. In aumento la diffusione anche tra la popolazione femminile

La ludopatia è un disturbo psichiatrico

Quarant’anni fa, nel 1980, l’American Psychiatric Association (Apa) riconosceva la ludopatia come disturbo psichiatrico. Nel 1994 la malattia veniva inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali e nel 2013 l’International Classification Disease dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’Oms, l’ha ascritta a disturbo del controllo degli impulsi all’interno della categoria disturbi delle abitudini e degli impulsi. Il problema è che in Italia solo il dieci per cento delle vittime, ovvero appena 12mila individui, ha riconosciuto il proprio problema ed è attualmente in cura. Eppure il gioco d’azzardo patologico è sia un problema di salute, sia un vettore devastante che squassa la vita relazionale e lavorativa delle persone che ne soffrono, oltre a prosciugare le risorse economiche di chi ne è vittima.
Una manifestazione di protesta contro la ludopatia sotto la sede della regione Liguria

Ludopatia, ecco il numero verde per essere aiutati

Per aiutare la conoscenza del fenomeno, farlo emergere ed aiutare le persone che ne soffrono, le associazioni Konsumer, Casa Dei Diritti e Formare, con il partenariato di Ali Autonomie, hanno ideato e promosso il numero verde 800 661 501. Chiamandolo si accede ad un centro di ascolto diurno, anonimo, gratuito ed attivo dal lunedì al venerdì, per 10 h al giorno, che ha come obiettivo quello di sottrarre le persone che sono entrate e non riescono ad uscire nel circolo vizioso del GAP alla morsa di usurai e mafiosi. Presso il centro opereranno al centro 4 ragazzi del servizio civile, formati da docenti universitari, che potranno indirizzare gli utenti per l’aspetto sanitario (al serd o ad una rete di psicologi volontari attiva in tutta Italia ), e per le questioni economiche del sovraindebitamento (presso i centri di ascolto della casa dei diritti e di konsumer formati gratuitamente dai componenti della federazione dei commercialisti cattolici). “Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: se non smetti di giocare, oltre ai danni che procuri a te stesso e alla tua famiglia, diventi complice delle mafie” dichiara Laura Venittelli, presidente de la Casa dei Diritti.
Una campagna della Regione Lombardia contro la ludopatia

Gioco d'azzardo patologico, come risolvere il problema

“Chiaramente - sottolinea Venittelli - va precisato che non tutti i giochi hanno dietro le mafie, quelli controllati dallo Stato (come le sale bingo) certamente non hanno interessenze con la criminalità organizzata: rispetto a queste realtà va piuttosto costruita una cultura ed una partica del gioco virtuoso, che sia da deterrente agli effetti più nefasti del gioco d'azzardo patologico, a partire dalla questione delle risorse individuali e familiari, per arrivare alle vere e proprie patologie correlate, violenza domestica compresa”. “Ma è chiaro che tutto il mondo sterminato delle scommesse soprattutto online oltre che delle innumerevoli sale slot, bingo che disseminano il nostro territorio, nasconde relazioni dirette o indirette con circuiti che eufemisticamente potremmo definire poco chiari. Oltre a mettere in circolo dinamiche che conducono all’impoverimento e dunque all’usura, gestita dai gruppi criminali” conclude la presidente de la Casa dei diritti. Alla presentazione del Numero Verde, presso la Camera dei Deputati, lo scorso 16 giugno, era presente anche l’onorevole Rosa Maria Di Giorgi, presidente del gruppo Pd alla commissione cultura e sport della Camera. “Occorre intervenire principalmente su due fronti per arginare e curare il fenomeno della ludopatia -ha dichiarato Di Giorgi-. Il fronte psicologico, per sostenere le vittime di ludopatia ed aiutarle ad uscire dal tunnel; e su quello più strettamente economico, perché la ludopatia causa delle perdite economiche spesso disastrose per le vittime e le loro famiglie, spingendoli ancora di più in una crisi profonda dalla quale è molto difficile uscire”.
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