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Home » Attualità » Lufthansa: “Per noi importante includere tutti nel saluto”. Addio alla formula “signore e signori”

Lufthansa: “Per noi importante includere tutti nel saluto”. Addio alla formula “signore e signori”

La compagnia aerea tedesca punta a una maggiore inclusività nel saluto ai propri passeggeri. Il benvenuto sarà "Buongiorno", "Buonasera" o "Benvenuti a bordo", scelto dal capo cabina a seconda delle occasioni

Marianna Grazi
15 Luglio 2021
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Un volo verso l’inclusività. È quello che si appresta a compiere la compagnia aerea tedesca Lufthansa, che ha deciso di cancellare il saluto “Gentili signore e signori” con cui gli e le assistenti di volo salutavano i passeggeri prima del decollo. Addio al classico benvenuto, sostituito da formule più neutre e inclusive. Come “Buongiorno”, “Buonasera” o “Benvenuti a bordo”, che saranno decise dal capo cabina di volta in volta.

La notizia arriva dalla prima pagina del giornale tedesco Bild: la nuova direttiva sarà valida anche per le compagnie Austrian, Eurowings, Swiss e Brussels Airlines. “Per noi è importante tenere in considerazione tutti al momento del saluto – fa sapere un portavoce della compagnia aerea – la diversità non è una frase vuota, da ora vogliamo esprimere la nostra attenzione al linguaggio“. Un’attenzione che si pone in linea con il più generale dibattito sulle identità di genere che tiene banco in Germania: sotto stretta osservazione la stessa lingua e grammatica tedesche, che da tempo si discute su come possano essere adeguate nel rispetto delle minoranze e della ‘fluidità’ dei generi stessi.

Da un paio d’anni, per esempio, si discute sull’uso della cosiddetta “stella di genere” (letteralmente Gendersternchen), ovvero l’asterisco posto in fondo alle parole per fa sì che queste non siano esclusivamente maschili o femminili. L’espediente sta prendendo piede nei social, nei media e perfino nelle istituzioni, diventando un’abitudine sempre più diffusa, anche se non è ancora stata accolta nel sistema di scrittura ufficiale. Ma la portata del fenomeno è tale che, alcuni mesi fa, era esploso addirittura il caso di uno studente universitario a cui era stato assegnato un brutto voto per non averlo utilizzato. Così la storia è subito piombata in primo piano nel dibattito politico: la verde Annalena Baerbock, ad esempio, ha usato l’asterisco nel suo libro elettorale, come del resto aveva fatto anche l’intero partito; il candidato cancelliere dei conservatori, Armin Laschet, al contrario, ha respinto questa opzione percepita come uno sfregio alla lingua. “Pronunciare l’asterisco non è congeniale al mio stile linguistico – aveva spiegato Laschet al settimanale femminile Brigitte – Dal mio punto di vista, se lo si usa va bene. Si può fare e non va proibito. Si può averne rispetto, ma la mia lingua è un’altra“.

Anche la notizia della scelta “gender fluid” di Lufthansa non è stata gradita da tutti. Christoph Ploß, membro del Bundestag e presidente della Cdu di Amburgo, ha espresso la sua perplessità su Twitter, accusando la compagnia aerea di incorrere in una incomprensibile scelta ideologica. Ma, inevitabilmente, la necessità di stare al passo coi tempi, insomma, passa anche per il linguaggio. Nella società, in politica ma anche nei viaggi. Perché nessuno debba più sentirsi discriminato, nemmeno da un saluto.

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