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Home » Attualità » Maneskin, Pink Floyd, Bruce Springsteen. I re della musica si schierano con l’Ucraina: “Aiutiamo i rifugiati”

Maneskin, Pink Floyd, Bruce Springsteen. I re della musica si schierano con l’Ucraina: “Aiutiamo i rifugiati”

Tantissimi gli artisti e le band che hanno aderito alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine. I Maneskin: "I rifugiati in Ucraina hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti. Chiediamo di agire, e puoi farlo anche tu"

Remy Morandi
10 Aprile 2022
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Dopo aver cancellato le date del loro tour in Russia, i Maneskin tornano a schierarsi al fianco dell’Ucraina, in guerra con la Russia dal 24 febbraio 2022. Ma nel mondo della musica, i quattro componenti della band romana non sono gli unici a voler inviare il proprio sostegno all’Ucraina. Pochi giorni fa i Pink Floyd sono tornati insieme dopo 28 anni con la canzone “Hey Hey Rise Up” per protestare contro l’invasione russa. Ma come loro molti altri re della musica, da Bruce Springsteen a Madonna (che canta con il figlio David Banda), si sono apertamente schierati con l’Ucraina, aderendo alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine. 

Maneskin
I Maneskin si schierano al fianco dell’Ucraina e aderiscno alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine

I Maneskin, band romana capitanata da Damiano David, hanno deciso di aderire alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine, condividendo su Instagram e gli altri social un video di un minuto in cui i quattro componenti della band ritratti in bianco e nero si alternano alle immagini a colori del conflitto in Ucraina. “I rifugiati in Ucraina e nel mondo – scrivono in inglese i Maneskin su Instagram – hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti. Stiamo usando la nostra voce per chiedere di agire, e puoi farlo anche tu. Unisciti a noi, crea il tuo video-appello per il mondo per supportare i rifugiati e fare donazioni su ForUkraine.com”. Ecco il video dei Maneskin #StandUpForUkraine:

 

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Un post condiviso da Måneskin (@maneskinofficial)

I Maneskin con #StandUpForUkraine: “Donate ai rifugiati”

Una canzone di un minuto, un video in cui le immagini in bianco e nero dei quattro componenti della band – Damiano, Victoria, Ethan e Thomas – si alternano a quelle a colori della guerra in Ucraina. Nel video si vedono palazzi distrutti, cadaveri a terra nelle strade, bambini profughi in fuga dal Paese. Il testo della canzone recita: “How are you sleeping at night/ How do u close both ur eyes/ Living with all of those lives on your hands/ Standing alone on that hill/ Using your fuel to kill/ We won’t take it standing still/ Watch Us Dance/ We’re gonna dance on gasoline“. E la traduzione in italiano: “Come puoi dormire la notte? Come puoi chiudere gli occhi? Vivere con quelle vite nelle tue mani, stare da solo sulla collina, usando il tuo carburante per uccidere. Non subiremo stando fermi. Guardateci ballare. Balleremo sulla benzina“.

Non è la prima volta che i Maneskin lanciano un messaggio a supporto dell’Ucraina. A fine marzo la band romana ha annunciato le date del tour mondiale, sottolineando però che: “Non andremo in Russia“. Nel comunicato in cui i quattro avevano annunciato le date dei concerti, i Maneskin hanno scritto: “Naturalmente, non è facile per noi parlare di musica dal vivo mentre la guerra affligge l’Ucraina e provoca la sofferenza di così tante persone innocenti. Siamo devastati per il popolo ucraino e vogliamo dimostrargli la nostra totale solidarietà. A causa delle decisioni prese da chi è al potere, decisioni che affliggono le vite di civili innocenti, non ci esibiremo in Russia. Dobbiamo essere uniti per la pace, ora e per sempre”.

I Pink Floyd tornano insieme dopo 28 anni con una canzone a sostegno dell’Ucraina: Hey Hey Rise Up

Pink Floyd, insieme dopo 28 anni per l’Ucraina con la canzone “Hey Hey Rise Up”

Non pubblicavano canzoni dal 1994. Dopo 28 anni i Pink Floyd si sono riuniti per sostenere l’Ucraina con un nuovo singolo, la canzone “Hey Hey Rise Up“. La traccia vede la collaborazione di David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere, con la performance vocale di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox. La canzone, registrata mercoledì 30 marzo, utilizza la voce di Andriy estrapolata da un suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev. Il brano ‘Oh, The Red Viburnum In The Meadow‘ è un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale e che si è diffuso in tutto il mondo durante lo scorso mese in protesa all’invasione dell’Ucraina. Il titolo del brano dei Pink Floyd deriva dall’ultima frase del brano che si traduce con ‘Hey, Hey, Rise up and rejoice’. I Pink Floyd hanno comunicato che tutto il ricavato delle vendite della canzone sarà donato all’Ukraine Humanitarian Relief Fund.

 

Da Zucchero a Bruce Springsteen, i re della musica al fianco dell’Ucraina

Anche Zucchero ha condiviso su Instagram una canzone a sostegno dell’Ucraina. A dir la verità, “Someone Else’s Tears“, “Le lacrime di qualcun altro”, è una canzone che Zucchero ha scritto oltre dieci anni fa con Bono Vox, cantante degli U2, e che ora Zucchero ha deciso di pubblicare, dedicandola al dramma che sta vivendo l’Ucraina. “Abbiamo bisogno – scrive Zucchero sui social – che tu risponda all’appello degli attivisti e dei sostenitori che lavorano per sostenere i rifugiati e intraprenda un’azione immediata per aiutare gli sfollati dall’Ucraina e da tutto il mondo. Quindi, quando ti incontrerai per decidere quanti fondi darai per sostenere, difenderai i rifugiati ovunque e contribuirai con i miliardi di cui hanno bisogno? Chiedo a tutti coloro che vedono questo video – scrive Zucchero su social – di amplificare questa chiamata, postare te stesso, condividere un video di un attivista o condividere questo video, in modo che i nostri leader sappiano che abbiamo bisogno del mondo per difendere l’Ucraina e sostenere i rifugiati”.

 

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Un post condiviso da Zucchero Sugar Fornaciari (@zuccherosugar)

Dunque anche Zucchero si è mobilitato per la campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine. Ma è lunghissima la lista degli artisti che come lui ha deciso di aderire alla raccolta fondi per aiutare gli ucraini in fuga dalla guerra. Tra questi ci sono anche Madonna, Elton John, Billie Eilish, Bruce Springsteen, Ellen DeGeneres, Annie Lennox, Jon Batiste, Radiohead, Red Hot Chili Peppers. Tutti insieme con un solo messaggio: “Aiutiamo l’Ucraina”. Il rally ha già portato ad una raccolta di oltre 10 miliardi di dollari per la quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen hanno ringraziato il movimento Global Citizen.

Madonna canta con il figlio David Banda per l’Ucraina

Artists are here to disturb the peace!! — We stand up for Ukraine and we need World Leaders to do the same!! Immediate action is needed to help displaced people from Ukraine. Share this video, post your own or donate (link in bio) #StandUpForUkraine 🇺🇦 🇺🇦 🇺🇦 pic.twitter.com/nxwo7cv9pw

— Madonna (@Madonna) April 9, 2022

Con il figlio David Banda, 16 anni, Madonna ha cantato una cover di Your Song, pubblicando il video dell’esibizione sui social. “La musica – ha scritto Madonna nel post – fa riunire le persone, come ha detto in modo eloquente il presidente Volodymyr Zelensky la scorsa settimana ai Grammy. E così mio figlio David Banda e io vorremmo offrirvi questo dono di una canzone, una delle nostre canzoni preferite, nella speranza di poter ispirare persone in tutto il mondo a difendersi e sostenere il popolo ucraino”.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Dopo aver cancellato le date del loro tour in Russia, i Maneskin tornano a schierarsi al fianco dell'Ucraina, in guerra con la Russia dal 24 febbraio 2022. Ma nel mondo della musica, i quattro componenti della band romana non sono gli unici a voler inviare il proprio sostegno all'Ucraina. Pochi giorni fa i Pink Floyd sono tornati insieme dopo 28 anni con la canzone "Hey Hey Rise Up" per protestare contro l'invasione russa. Ma come loro molti altri re della musica, da Bruce Springsteen a Madonna (che canta con il figlio David Banda), si sono apertamente schierati con l'Ucraina, aderendo alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine. 
Maneskin
I Maneskin si schierano al fianco dell'Ucraina e aderiscno alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine
I Maneskin, band romana capitanata da Damiano David, hanno deciso di aderire alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine, condividendo su Instagram e gli altri social un video di un minuto in cui i quattro componenti della band ritratti in bianco e nero si alternano alle immagini a colori del conflitto in Ucraina. "I rifugiati in Ucraina e nel mondo - scrivono in inglese i Maneskin su Instagram - hanno bisogno di aiuti umanitari urgenti. Stiamo usando la nostra voce per chiedere di agire, e puoi farlo anche tu. Unisciti a noi, crea il tuo video-appello per il mondo per supportare i rifugiati e fare donazioni su ForUkraine.com". Ecco il video dei Maneskin #StandUpForUkraine:
 
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I Maneskin con #StandUpForUkraine: "Donate ai rifugiati"

Una canzone di un minuto, un video in cui le immagini in bianco e nero dei quattro componenti della band - Damiano, Victoria, Ethan e Thomas - si alternano a quelle a colori della guerra in Ucraina. Nel video si vedono palazzi distrutti, cadaveri a terra nelle strade, bambini profughi in fuga dal Paese. Il testo della canzone recita: "How are you sleeping at night/ How do u close both ur eyes/ Living with all of those lives on your hands/ Standing alone on that hill/ Using your fuel to kill/ We won't take it standing still/ Watch Us Dance/ We're gonna dance on gasoline". E la traduzione in italiano: "Come puoi dormire la notte? Come puoi chiudere gli occhi? Vivere con quelle vite nelle tue mani, stare da solo sulla collina, usando il tuo carburante per uccidere. Non subiremo stando fermi. Guardateci ballare. Balleremo sulla benzina". Non è la prima volta che i Maneskin lanciano un messaggio a supporto dell'Ucraina. A fine marzo la band romana ha annunciato le date del tour mondiale, sottolineando però che: "Non andremo in Russia". Nel comunicato in cui i quattro avevano annunciato le date dei concerti, i Maneskin hanno scritto: "Naturalmente, non è facile per noi parlare di musica dal vivo mentre la guerra affligge l’Ucraina e provoca la sofferenza di così tante persone innocenti. Siamo devastati per il popolo ucraino e vogliamo dimostrargli la nostra totale solidarietà. A causa delle decisioni prese da chi è al potere, decisioni che affliggono le vite di civili innocenti, non ci esibiremo in Russia. Dobbiamo essere uniti per la pace, ora e per sempre".
I Pink Floyd tornano insieme dopo 28 anni con una canzone a sostegno dell'Ucraina: Hey Hey Rise Up

Pink Floyd, insieme dopo 28 anni per l'Ucraina con la canzone "Hey Hey Rise Up"

Non pubblicavano canzoni dal 1994. Dopo 28 anni i Pink Floyd si sono riuniti per sostenere l'Ucraina con un nuovo singolo, la canzone "Hey Hey Rise Up". La traccia vede la collaborazione di David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere, con la performance vocale di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox. La canzone, registrata mercoledì 30 marzo, utilizza la voce di Andriy estrapolata da un suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev. Il brano 'Oh, The Red Viburnum In The Meadow' è un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale e che si è diffuso in tutto il mondo durante lo scorso mese in protesa all'invasione dell'Ucraina. Il titolo del brano dei Pink Floyd deriva dall'ultima frase del brano che si traduce con 'Hey, Hey, Rise up and rejoice'. I Pink Floyd hanno comunicato che tutto il ricavato delle vendite della canzone sarà donato all'Ukraine Humanitarian Relief Fund.

 

Da Zucchero a Bruce Springsteen, i re della musica al fianco dell'Ucraina

Anche Zucchero ha condiviso su Instagram una canzone a sostegno dell'Ucraina. A dir la verità, "Someone Else's Tears", "Le lacrime di qualcun altro", è una canzone che Zucchero ha scritto oltre dieci anni fa con Bono Vox, cantante degli U2, e che ora Zucchero ha deciso di pubblicare, dedicandola al dramma che sta vivendo l'Ucraina. "Abbiamo bisogno - scrive Zucchero sui social - che tu risponda all'appello degli attivisti e dei sostenitori che lavorano per sostenere i rifugiati e intraprenda un'azione immediata per aiutare gli sfollati dall'Ucraina e da tutto il mondo. Quindi, quando ti incontrerai per decidere quanti fondi darai per sostenere, difenderai i rifugiati ovunque e contribuirai con i miliardi di cui hanno bisogno? Chiedo a tutti coloro che vedono questo video - scrive Zucchero su social - di amplificare questa chiamata, postare te stesso, condividere un video di un attivista o condividere questo video, in modo che i nostri leader sappiano che abbiamo bisogno del mondo per difendere l'Ucraina e sostenere i rifugiati".
 
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Dunque anche Zucchero si è mobilitato per la campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine. Ma è lunghissima la lista degli artisti che come lui ha deciso di aderire alla raccolta fondi per aiutare gli ucraini in fuga dalla guerra. Tra questi ci sono anche Madonna, Elton John, Billie Eilish, Bruce Springsteen, Ellen DeGeneres, Annie Lennox, Jon Batiste, Radiohead, Red Hot Chili Peppers. Tutti insieme con un solo messaggio: "Aiutiamo l'Ucraina". Il rally ha già portato ad una raccolta di oltre 10 miliardi di dollari per la quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen hanno ringraziato il movimento Global Citizen.

Madonna canta con il figlio David Banda per l'Ucraina

Artists are here to disturb the peace!! — We stand up for Ukraine and we need World Leaders to do the same!! Immediate action is needed to help displaced people from Ukraine. Share this video, post your own or donate (link in bio) #StandUpForUkraine 🇺🇦 🇺🇦 🇺🇦 pic.twitter.com/nxwo7cv9pw

— Madonna (@Madonna) April 9, 2022
Con il figlio David Banda, 16 anni, Madonna ha cantato una cover di Your Song, pubblicando il video dell'esibizione sui social. "La musica - ha scritto Madonna nel post - fa riunire le persone, come ha detto in modo eloquente il presidente Volodymyr Zelensky la scorsa settimana ai Grammy. E così mio figlio David Banda e io vorremmo offrirvi questo dono di una canzone, una delle nostre canzoni preferite, nella speranza di poter ispirare persone in tutto il mondo a difendersi e sostenere il popolo ucraino".
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